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"È mia madre".

Sentiva che la sua voce stava per spezzarsi, non era pronto a parlare con sua madre. O forse lo era, solo che la paura prendeva il sopravvento.
Però questo non era il momento adatto, non quando era stato a pochi secondi da svestire Martin sul suo letto per chiedergli se voleva fare l'amore con lui.

Non sapeva perché proprio ora il destino aveva deciso di porlo davanti a quella situazione, ma forse era il momento di affrontarla.

"Vuoi che vada di sopra?", chiese Martin notato il modo in cui Juanjo esitava a premere il pulsante per accettare la chiamata. Il cellulare aveva smesso di squillare.

"No", era quasi una supplica, "Ti prego, resta qui. Io..."

"Va tutto bene, sono qui", gli strinse la mano intrecciando le loro dita per calmarlo.

"Io voglio dirgli tutto, Martin"

Nessuno dei due credeva alle parole che erano appena uscite dalla bocca del più grande, Martin sentiva un misto di gioia e riconoscenza, mentre Juanjo solo tanta paura unita alla voglia di dire al mondo che aveva un ragazzo meraviglioso.

"Tutto cosa?", doveva assicurarsi che erano sulla stessa linea, che non aveva frainteso.

"Tutto. Di me e te, del fatto che mi piacciono i ragazzi, che non sono il figlio perfetto che loro volevano, ma che sono felice perché ho tutto quello che ho sempre desiderato qui al mio fianco"

"Fallo, se vuoi fallo. Io sarò con te comunque vadano le cose, nel bene e nel male"

La linea cominciò a squillare mente Juanjo chiamava sua mamma, le sopracciglia corrucciate indicavano la tensione che si era insinuata in ogni suo muscolo.

"Certo, forse il momento migliore non è questo dato che eri sopra di me fino a cinque minuti fa, però fa lo stesso"

"Stai zitto, che magari risponde e ti sente"

"Sente cosa?"

Sua madre aveva appena accettato la chiamata, l'umano ringraziò chiunque avesse guardato in basso e non avesse fatto sentire alla donna quello che aveva detto Martin.

"Ciao mamma"

"Amore della mamma, come stai? Non sai quanto manchi a me e papà, non vediamo l'ora di rivederti. Con chi parlavi prima? Hai invitato a casa qualcuna di speciale?"

La voce di sua madre era carica di aspettativa, mentre quella di Juanjo tremava solo al pensiero di quello che avrebbe voluto dirle.

"Tutto bene sì, scusa se ti ho chiamato poco, l'università è davvero impegnativa"

"Non fa niente amore...", la donna sembrò staccarsi il cellulare dall'orecchio, "è arrivato papà, ti metto in vivavoce".

"Ciao figliolo"

"Ciao papà"

"Juanjo, tutto ok? Sembri preoccupato", disse suo padre, sua madre assentì poco dopo, riuscivano a vederlo anche attraverso la linea telefonica.

"Sì, cioè no", non distolse lo sguardo da Martin mentre parlava, "C'è qualcosa che devo dirvi da un po' di tempo, ma non sono sicuro di come farlo".

Prese un respiro profondo.

"Tesoro, non ti preoccupare, puoi parlare con noi, cosa ti preoccupa?"

"Io... ho incontrato qualcuno, è una persona speciale e mi fa sentire il ragazzo più fortunato del pianeta"

"Che bella notizia! Come si chiama?"

Luna Piena || Juanjo e MartinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora