~Quindicesimo capitolo~

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Quindicesimo capitolo

Mi svegliai il mattino seguente nel letto matrimoniale di Louis, il pallido sole invernale entrava dalle tende lasciate aperte la sera precedente, le nuvole grigiastre erano trasportate dal vento che si sentiva da dentro, si sentiva il rumore delle macchine che passavano per strada e qualche clacson suonare, mi girai dalla parte in cui dormiva Louis e lo trovai ancora addormentato tra il piumone caldo a pancia sotto mentre teneva un braccio sotto il cuscino, la gamba opposta al braccio piegata e il viso girato verso le mia parte; l'espressione nel suo volto era rilassata e il suo respiro regolare mi fecero capire che ancora stava dormendo così appoggiando le mani sotto la testa lo guardai dormire per qualche minuto ma poi la mia attenzione fu rapita dalla camera in cui mi trovavo, la sera prima stanca per la giornata passata non avevo fatto molto caso all'ambiente, i miei occhi si soffermarono per qualche secondo sulla scrivania notando i diversi fogli sparsi e le penne fuori dal contenitore, l'armadio con le ante aperte mostrava il disordine che regnava al suo interno con giacche appese alle grucce, magliette piegate, se così si possono definire, ammucchiate in un angolo e nell'altro i jeans di qualsiasi colore, invece i cassetti erano chiusi ma vicino all'armadio potei vedere le varie scarpe che possedeva, la sedia tra la scrivania e l'armadio era piena di vestiti 'del giorno prima' almeno così la definiva Louis dicendo sempre che quelli erano i vestiti che metteva un giorno e che non erano del tutto sporchi e quindi potevano essere indossati di nuovo il giorno seguente ma, ormai lo conoscevo fin troppo bene, quei vestiti rimanevano là finché un giorno non sarebbero più entrati vestiti su vestiti, risi e scossi la testa al momento stesso intanto continuavo a guardarmi intorno, vidi le nostre foto e quelle con i suoi amici attaccate al muro vicino alla finestra, notai una tazza di tè sul suo comodino e un pacchetto di sigarette con degli occhiali da sole accanto, metà libro usciva da sotto il letto e insieme ad esso una maglietta bianca e dei calzini a righe si trovavano sulla maniglia della finestra, scossi per la seconda volta le testa a quella visione e poi mettendomi a pancia sotto affondai la testa nel cuscino e aspirando forte sentii il suo profumo, quello di tè e quello di sigarette.

Alzai di nuovo lo sguardo qualche minuto dopo, vidi l'orario sulla sveglia sul comodino e notai che erano le 10.00 e sentendo un leggero dolore alla schiena decisi che era il momento di alzarmi e facendo il più piano possibile tolsi il piumone dal mio corpo e alzandomi dal letto sentii Louis biascicare qualcosa ma non capii le sue parole ma accertatomi che fosse ancora addormentato presi un paio di pantaloni della tuta e una felpa dal suo armadio -visto che i miei vestiti li avevo portati via quando lo lasciai- e uscii dalla camera trovandomi nel corridoio, passai prima al bagno per sciacquarmi il viso e infine scesi le scale per andare in cucina, passai per la sala, dove trovai delle bottiglie di birra su tavolino da caffè ma chiudendo gli occhi per non vedere l'altro disordine nella stanza andai in cucina anch'essa in disordine, non sapevo come facesse Louis vivere in quel disordine tutti i giorni ma quando ci pensai un po' su mi ricordai di una conversazione avuta con lui l'anno precedente :

"Louis!" lo chiamai dalla sua stanza mentre lui stava in bagno a lavarsi i denti prima di andare a dormire "si, tesoro" mi raggiunse poco dopo "non trovo il mio beauty case, dove lo hai messo?" chiesi girandomi verso di lui quando si sedette sul letto "sotto quei vestiti" disse lui indicando la sedia vicino alla scrivania, mi avviai verso di essa e dopo aver tolto una felpa verde, due paia di jeans neri identici e qualche maglietta a mezzamanica trovai il mio beauty case nero e argento che lasciavo sempre da Louis per non portare ogni volta tutto l'occorrente; dopo averlo preso e rimesso i vestiti al loro posto chiesi a Louis "come fai a vivere in questo disordine?" e lui, ormai sdraiato sul letto con le braccia dietro la testa un po' sollevata mi rispose "quando vivi con altri quattro ragazzi e tutta la troupe in due o tre autobus poi ti ci abitui" e fece spallucce mentre io uscivo dalla stanza dicendogli che forse aveva ragione.

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora