~Quattordicesimo capitolo~

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Quattordicesimo capitolo

"Vuoi andare a pranzo fuori?" mi chiese Louis mentre salivamo sulla sua macchina nel parcheggio dell'ospedale dopo aver giocato con i bambini del reparto di oncologia "okay, dove andiamo?" domandai al mio ragazzo "stavo pensando da Five Boys, tu che ne dici?" "per me va bene" risposi mentre Louis avviava la macchina ed usciva dal parcheggio per dirigersi verso il centro "stavo pensando di lasciare la macchina a casa e andare a piedi visto che le auto non le fanno passare" disse Louis dopo qualche minuto di silenzio nell'abitacolo "perfetto" accesi la radio e misi su una stazione radiofonica che stava trasmettendo una canzone dei Nirvana, alzai un po' il volume e poi appoggiai la testa allo sedile e presi la mano di Louis che mi stava porgendo in quel momento.

Passarono circa venti minuti che passammo in macchina a parlare e sentire musica mentre ci trovavamo nel traffico di Londra e poco dopo imboccammo il cancello della casa di Louis "allora andiamo ancora a pranzo fuori?" mi domandò "certo, cosa ti fa pensare il contrario?" "non so, in macchina sembravi stanca" mi accarezzò una guancia "no, non preoccuparti sto benissimo" gli sorrisi e gli presi la mano andando verso l'uscita "prendiamo la metro per arrivare in centro?" chiesi vedendo la scritta 'underground' "certo, così faremo prima" e scendemmo le scale che ci portarono ai treni sotto, prendemmo la linea rossa e mentre aspettavamo che arrivasse il mezzo una ragazza si avvicinò a noi, aveva una macchinetta fotografica al collo e un blocco con un pennarello nero in mano e guardava Louis come se fosse finto, "ciao Louis" disse a bassa voce che quasi non riuscii a sentirla "ciao Brooklyn" si rivolse a me poco dopo, era passato tanto tempo dall'ultima volta che una fan di Louis mi riconoscesse e mi salutasse "ciao" salutammo Louis ed io all'unisono "potrei avere una foto con te?" chiese al mio ragazzo e lui sorridendo accettò, la ragazza poi si girò verso di me "scusami puoi farci una foto?" "certo" le sorrisi e presi la Nikon che mi passò e dopo aver scattato qualche foto a Louis e alla ragazza le consegnai la fotocamera mentre Louis autografava il blocco che lei precedentemente aveva in mano "adesso se non ti dispiace vorrei una foto anche con te" mi disse poi, non amavo molto farmi fotografare soprattutto nell'ultimo periodo, Louis forse si accorse del mio disagio in quel momento e rispose al mio posto "Brooklyn non ama essere fotografata ma se vuoi possiamo fare altre foto noi due" "okay" rispose la ragazza "mi dispiace" le dissi prendendo di nuovo la sua macchina fotografica per fare qualche foto con Louis "posso chiederti una cosa?" mi domandò poi quando finii di fargli le foto "dimmi" cercai di essere più gentile possibile "perché avevi lasciato Louis?" guardai il mio ragazzo per farmi aiutare nella risposta da dare alla ragazza ma poi risposi "ci sono stati diversi problemi" la ragazza cercò di chiedermi qualcos'altro ma Louis appoggiò un braccio sulla mia spalla avvicinandomi a lui "mi dispiace ma dobbiamo andare" le disse "ciao" salutò la ragazza girandosi dall'altra parte verso i treni portando me con lui "ciao" salutai la ragazza che ricambiò il nostro saluto tornando poi dai suoi genitori poco distanti.

"Mi dispiace" disse Louis quando ci trovammo vicino ai binari "tranquillo, non è successo niente" gli sorrisi "e poi dimentichi che c'è stato di peggio" mi avvinai a lui e gli lasciai un bacio sulla bocca "ma lei non doveva farti una domanda del genere" continuò "non preoccuparti, è normale che l'abbia chiesto" lo baciai di nuovo "ora godiamoci la nostra giornata".

Scendemmo dalla metro circa dieci minuti dopo averla presa, percorremmo la poca strada che ci separava dal ristorante sotto un sole debole della primavera londinese, intorno a noi persone che camminavano parlando a telefono o tenendo per mano i proprio figli, c'erano ragazze e ragazzi che uscivano per la pausa pranzo mentre i turisti giravano intorno fotografando qua e là "oggi è una bella giornata" dissi a Louis stringendogli la mano e passando per Leichester Square dove artisti di strada stavano ballando e cantando, sulle pareti si trovavano manifesti per nuovi film al cinema oppure spettacoli nei teatri, poco più avanti si trovavano persone in fila per comprare biglietti per quella sera o nelle prossime "già" guardò verso il cielo "spero che dopo non piova" "lo spero anch'io" dissi. Continuammo a camminare e ci trovammo davanti a un bivio, da una parte si trovava il ristorante Piazza Italia mentre dall'altra c'era Five Boys, insieme con Louis aspettammo che il semaforo diventasse verde e poi attraversammo verso il ristorante.

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora