~Ventisettesimo capitolo~

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Ventisettesimo capitolo

22 luglio 2015

Caro diario,

Due settimane sono passate dal weekend passato con Louis, quattordici giorni passati la maggior parte in casa, ore ed ore a leggere, vedere film e dormire, Louis è venuto tutti i giorni a trovarmi, abbiamo parlato la maggior parte del tempo.

Abbiamo parlato di come non ci rendiamo conto del tempo che passa,di come diamo per scontato che ognuno di noi ha tutto il tempo del mondo da passare con i propri cari, di come non diamo importanza alle piccole cose come uno sguardo o un piccolo saluto, siamo sempre e solo di fretta, non abbiamo più il tempo di chiedere ad una persona 'come stai?' o 'cosa fai?' perchè quando ci risponde noi già siamo andati avanti, non pensiamo che quella domanda possa essere fondamentale nella nostra vita, non riflettiamo sulla risposta che ci viene data, è come una conversazione automatica : due persone si incontrano, una chiede come stai l'altra risponde senza pensare bene e poi si congedono ognuno nella propria direzione, in questo mondo così frenetico nessuno si ferma più a pensare, riflettere oppure a parlare, così, Louis ed io abbiamo deciso di chiederci ogni giorno 'come stai' e non per conversazione  automatica bensì per essere certo che sia l'uno che l'altra stiamo bene, possiamo rispondere 'bene' oppure 'male', dare le solite risposte ma poi spiegare il perchè del nostro stato d'animo e o fisico. 

Quindi da una settimana a questa parte ci poniamo queste domande, l'uno ascolta l'altra e viceversa, sentiamo e capiamo cosa proviamo entrambi in questo periodo così burrascoso della nostra vita, alcune volte ho pianto per la risposta che mi ha dato dicendo che in questo periodo si sente sempre non abbastanza, che ha paura di perdermi, si vede debole perchè non può aiutarmi; in quei momenti ripenso a quando l'ho lasciato per non fargli provare ciò che sentiva ora, glielo dicevo ma lui scuoteva la testa, mi abbracciava forte facendo appoggiare la mia testa sul suo petto, un braccio cingeva le spalle muovendo la mano su e giù per la spalla cercando di calmarmi con l'altra asciugava le mie lacrime "non piangere" mi disse una volta, passando la sua mano sulla guancia bagnata, "non essere triste, sono contento di poter essere al tuo fianco in questo periodo, non mi sarei mai perdonato se ti avessi lasciato da sola a passare tutto questo" io alzai il volto e lo sguardo verso di lui mentre Louis abbassò il suo per incontrare i miei occhi "vuoi sapere una cosa?" sussurrò in quel momento, annuii soltanto "poggia di nuova la testa sul mio petto" tornai nella posizione precedente "cosa senti?" domandò poco dopo "il tuo cuore" risposi "ricordati, questo cuore batte solo per te, se tu non fossi nella mia vita penso che si sarebbe già fermato" accarezzò la mia guancia e lasciò un bacio sulla testa, non risposi ascoltando il battito del suo cuore, chiusi gli occhi.

Il suo battito era regolare, contai 120 battiti poi mi fermai ripensando alle parole dette da Louis 'questo cuore batte solo per te' anche il mio batte solo per lui, forse se lui non fosse rientrato nella mia vita in questo momento non mi sarei ritrovata nel mio letto al suo fianco, sarei già stata morta, arrendendomi alla malattia e abbracciando la morte.

Sentii la sua mano farsi più morbida e poi fermarsi, il petto si alzava e abbassava sotto di me, alzai gli occhi e vidi che si era addormentato, la testa un pò piegata di lato, il suo braccio intorno a me, le gambe intrecciate con le mie, sorrisi a quella visione, lentamente tirai il lenzuolo sopra di noi per coprirci, appoggiai di nuovo il capo tornando ad ascoltare il suo cuore: pum,pum,pum; in quel momento pensai che fosse il suono più bello che avessi ascoltato in vita mia, anche meglio della sua voce perchè quel cuore batteva per me.

Finii di scrivere sul diario quando l'infermiera entrò nella stanza in cui mi trovavo "buongiorno Brooklyn, come va?" si avvicinò a me vedendo quanto mancava alla flebo per finire "dovrai stare qui ancora per un'ora, poi la dottoressa vuole visitarti" continuò "va bene, mia madre è qui fuori?" "si, vuoi che venga dentro?" domadò "si, grazie" mi sdraiai meglio sul letto quando mia madre entrò sedendosi sulla sedia vicino al letto "oh tesoro" mi accarezzò la fronte "sto bene" sorrisi "puoi andare a casa se vuoi, io dovrò stare qui ancora qualche ora e poi tra poco arriverà Louis" scosse la testa "resto qui, non è un problema per me" "ma mamma, sei stanca, vai a casa mi accompagnerà Louis dopo" mia madre stava per rispondere ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta, dopo qualche secondo la testa di Louis sbucò dalla porta mezza aperta "ciao, posso entrare?" "certo, vieni" dissi "stavo dicendo a mia madre che può andare a casa e che mi accompagnerai tu dopo" guardò prima me e poi mia madre "certo Annabeth, porterò io a casa Brook dopo, lei vada a casa" mia madre negò per l'ennesima volta ma circa venti minuti dopo e tante raccomandazioni da parte del mio ragazzo e mie siamo riusciti a convincerla a tornare a casa per riposarsi un poco.

"E' molto stanca" dissi quando chiuse la porta dietro di sé, Louis prese il suo posto sulla sedia e osservò la flebo che finiva nel mio braccio, storse un pò la bocca "già, ma posso capirla è preoccupata per te" abbassai lo sguardo "lo so, è per questo che vorrei si svagasse un pò, che uscisse con mio padre e fare altre cose" lui annuì "ma starà meglio quando guarirai, vedrai" mi fece l'occhiolino e prese la mia mano , delicatamente per paura che mi facesse male al braccio con l'ago, e la portò verso la sua bocca baciando ogni nocca, un piccolo sorriso si fece spazio sulle mie labbra e anche lui ricambiò.

"Allora come stai oggi?" domandò posando di nuovo la mia mano ma sfiorando la pelle con le sue dita provocandomi un leggero solletico "stanca, vorrei dormire per una settimana intera, mi sento triste nel vedere mia madre così ma sono un pò felice perchè siamo riusciti a convincerla a tornare a casa e tu sei qui in questo momento" lui annuì aspettando che continuassi, sospirai "però sento anche un pò di nervosismo per la visita che avrò tra poco e probabilmente è anche il pensiero che l'intervento si sta avvicinando" strinsi la sua mano "tu, come stai?" chiesi "stanco anch'io perchè questa notte non ho dormito molto per alcuni incubi, sono triste nel vederti così ma sono felice di passare ogni mio momento con te" baciò di nuovo la mano, rimanemmo in silenzio per diversi minuti, ognuno nei proprio pensieri ma poi Louis parlò "posso farti una domanda?" "certo" lo guardai vedendo anche che la flebo stava finendo "prima hai menzionato diversi stati d'animo ma non uno che mi aspettavo dicessi" fissò i miei occhi con i suoi "quale?" domandai "la paura".

Angolo autrice

Ciaooo! Finalmente un altro capitolo!!
Spero vi piaccia e che mi farete sapere cosa ne pensate!!
Vi ricordo la one shot sul loro natale e la storia su Harry school of killers!!

Baciii!

Arianna :)

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora