~Ventiquattresimo capitolo~

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Passeggiavamo mano nella mano sulla spiaggia, le onde della Manica ogni tanto colpivano i nostri piedi, il sole era ancora alto nel cielo privo di nuvole, alcuni gabbiani volavano altri stavano sulla spiaggia, persone di ogni età facevano il bagno oppure stavano stese al sole felici di quel calore cercato tutto l'anno "questa sera cosa faremo?" domandai al ragazzo al mio fianco "sarà una sorpresa" "non ho voglia di aspettare" "ma dovrai farlo, ti piacerà" sorrise, forse al pensiero di quello che aveva progettato per quella sera "okay" portai gli occhiali da sole sul naso e tenni il cappello con una mano quando si alzò un po' di vento "guarda" Louis indicò un punto poco lontano "è lì che abbiamo fatto il nostro picnic al nostro primo appuntamento" guardai da quella parte e lo riconobbi anch'io "hai ragione" guardai un po' in là e vidi il Brighton Pier "andiamo lì dopo?" domandai a Louis "certo! Ti porterò anche sulla ruota panoramica" lasciò la mia mano e posò il braccio sulla mia spalla attirandomi al suo petto, respirai il profumo della sua pelle che in quel momento sapeva di mare, sentii Louis fare lo stesso con la mia pelle "perché penso che siamo lontani anni luce da casa?" domandò "perché sembra che qui tutto vada bene?" chiese ancora abbracciandomi più forte "anch'io penso la stessa cosa, lasciamo che in questi due giorni non siamo lontani anni luce da casa e qui va tutto bene, niente problemi, nessuna malattia, solo tu ed io per due giorni" appoggiai le mani sulle sue guance, mi avvicinai a lui mentre lo attiravo a me, le nostre bocche si incontrarono, sapeva di sale e mare come il suo profumo, le sue mani arrivarono ai miei fianchi e cercò di portarmi più vicina a lui, come era solito, stavamo nella nostra bolla, le persone intorno a noi erano scomparse e così anche i gabbiani, in lontananza sentivo solo il rumore delle onde e il mio cuore che batteva ogni secondo più veloce, mi appoggiai a lui e perse l'equilibro, cademmo entrambi sulla sabbia mischiata ai ciottoli ma non importava a nessuno dei due, continuammo a baciarci, staccandoci qualche volta per riprendere fiato o per sorridere, i nostri occhi a volte chiusi e altre aperti si incontravano, i suoi azzurri come il zaffiro brillavano alla luce del sole, sembravano quasi più grandi "sei bellissima" disse quando sistemò il cappello sulla mia testa "sei bellissimo anche tu" passai una mano tra i suoi capelli "tutti ci stanno guardando" mi informò Louis dopo aver guardato da una parte all'altra sulla spiaggia, sentii le guance diventare rosse per l'imbarazzo "perché sei rossa?" domandò ridendo "perché è imbarazzante" mi alzai dal suo corpo cercando di abbassare il cappello, presi gli occhiali da sole che erano caduti e li indossai cercando di non farmi vedere dalla gente intorno a noi, Louis invece, si alzò tranquilla, pulì il suo costume dalla sabbia e dopo aver messo meglio gli occhiali sul naso prese la mia mano "andiamo ai teli?" "si" risposi abbassando un po' la testa "perché fai cosi?" chiese "te l'ho detto prima, è stato imbarazzante con tutta quella gente intorno, e se hanno scattato delle foto?" domandai preoccupata "le terranno per ricordo" rispose lui ridendo facendo aumentare il mio rossore "non dire così" gli diedi un pugno sulla spalla "ehi! Non essere violenta" fece finta che gli avessi fatto male "ancora non mi hai vista violenta" borbottai "davvero? Spero che lo diventi presto" alzò le sopracciglia e sorrise maliziosamente, gli diedi un altro pugno ma questa volta un po' più forte "pensi sempre male" lui rise, incrociai le braccia sotto il seno, "non fare così! Scherzavo" disse quando vide che camminavo più veloce, pochi secondi dopo sentii due braccia stringermi da dietro "non puoi essere arrabbiata" sussurrò al mio orecchio "ti amo" mi baciò sulla guancia, mi girai e lo abbracciai "infatti non sono arrabbiata, ci sei cascato" risi al suo orecchio e lui mi strinse a sé "me la pagherai" disse "ma io ti amo" risposi, ridendo ancora.


***


Ero stesa sul letto della camera dell'hotel che Louis aveva prenotato, era uno di quei hotel da quattro stelle, aveva deciso -mi disse quando entrammo nella hall quella mattina- che preferiva non dare troppo nell'occhio e che per una volta voleva essere un ragazzo normale, però dopo mi chiese almeno tre volte se per me andasse bene e io lo rassicurai sempre che quel posto mi piaceva molto.

La finestra aperta faceva entrare un leggero vento, il sole cominciava a calare nel cielo, le giostre del Brighton Pier continuavano a funzionare e la ruota panoramica girava, i gabbiani volavano e strillavano nel cielo, erano irritanti, "comincia a prepararti, tra poco usciamo" mi informò Louis uscendo dal bagno con solo un asciugamano in vita, i capelli bagnati gli ricadevano sulla fronte e li spostava con una mano, lo fissai per un po' e poi risposi "devo solo vestirmi" lo informai "perché sei ancora solo con un telo addosso?" domandò "perché anche tu ci stai?" chiesi a mia volta aprendo la valigia e tirando fuori l'intimo "okay, dobbiamo uscire da questa stanza" mi informò "come mai?" "sennò non andiamo a cena fuori e andiamo direttamente al dopo" sorrise, sorrisi anch'io a quelle parole "vorrei vedere la città di notte" dissi "comunque, puoi darmi un indizio per cosa indossare?" "informale" rispose soltanto "okay grazie" presi un vestito nero che avevo comprato l'estate precedente "torno subito" mi chiusi in bagno mentre Louis cercava qualcosa nella sua valigia.


Tolsi il telo di spugna e indossai l'intimo, presi il vestito e lo feci scivolare dalla testa, passai le mani qualche volta sul cotone leggero, tornai in camera trovano il mio ragazzo con i jeans neri e una maglietta in mano, presi dalla valigia la parrucca che mi aveva comprato per i Brits "ho deciso di portarla" feci spallucce quando Louis mi guardò, lui annuì e indossò la maglia, presi la trousse dei trucchi e tornai in bagno.

Misi della matita negli occhi, un po' di ombretto e il mascara infine un rossetto rosso che avevo comprato quella mattina da Primark, guardai il mio riflesso allo specchio, questi due giorni sono nostri, nessun problema, nessuna malattia pensai alle parole di quel pomeriggio, sorrisi sentendomi forte per la prima volta dopo mesi, mi sentii davvero me stessa, presi la parrucca e la misi sulla testa, sistemai i capelli, avevo sciolto l'acconciatura che mi aveva fatto Lou per i Brits e in quel momento erano solo capelli ricci, lasciati sulle spalle, era una sensazione strana sentire i capelli sfiorarmi le spalle dopo mesi passati senza averli; continuai a sorridere al mio riflesso e dopo un'ultima occhiata uscii dal bagno.


"Wow!" Louis esclamò quando mi vide, gli sorrisi con lo stesso sorriso che avevo fatto allo specchio pochi minuti prima "sei stupenda" "grazie" abbassai per un secondo lo sguardo, notai di essere ancora senza scarpe così presi le Superga nere e le indossai, presi anche la borsa e ci infilai in cellulare e altre cose "sono pronta" "bene, siamo in perfetto orario" rispose porgendomi un braccio mentre guardava l'orologio "in orario per cosa?" domandai "lo scoprirai presto" sorrise, aprì la porta della stanza e uscimmo pronti per il nostro appuntamento.



SPAZIO AUTRICE

Ciaoo! mi scuso sempre per il ritardo ma davvero non ho più molto tempo per scrivere, mi scuso anche per gli errori rivedrò più tardi!

Grazie mille a chi legge, vota e commenta!

Vi adoroo! spero vi piaccia il capitolo e la storia! fatemi sapere! :)

vado a studiare! alla prossima! xx

Arianna!

p.s. ho creato una pagina su zayn è zaynmalikitalia su instagram, vi va di seguirmi? grazie :)



We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora