~Secondo capitolo~

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Capitolo 2

"Brooklyn tu non stai bene"

Quelle parole, pronunciate dalla dottoressa solo poche ore prima, continuavano a ripetersi nella mia mente.
Ero distesa sul mio letto a pancia in su, i miei genitori ancora non erano tornati, il cellulare era spento nella borsa in modo che nessuno mi poteva contattare, non volevo parlare con nessuno in quel momento.

"Brooklyn tu non stai bene" eccole di nuovo quelle parole, pronunciate con tanta serietà mista al dispiacere, quelle parole mi riportarono a poco prima.

"Hai un tumore" continuò la dottoressa mentre io ero rimasta senza parole davanti a lei, mi guardò con gli occhi di una madre ma io annuii soltanto aspettando che lei continuasse a spiegarmi cosa avevo, dopo essersi accertata che stavo ancora ascoltando la dottoressa continuò "dalle analisi non dice dove precisamente, devi fare altri controlli, hai dei valori sballati e questo non è nulla di buono" si fermò per vedere se dai miei occhi uscivano lacrime,ma erano asciutti. "Ti do il numero di un dottore bravo, lui saprà meglio cosa fare. Non ti sto dicendo che morirai, il tumore può essere curato e starai di nuovo meglio" disse lei con quasi le lacrime agli occhi,mi diede il numero e poi mi abbracciò. Io non avevo detto niente.
La dottoressa si era offerta per dirlo ai miei e io acconsentì, quando sarebbero tornati dal viaggio di lavoro avrebbero saputo la verità. Intanto lei mi aveva ripetuto più volte che in qualsiasi momento potevo chiamarla, per un consiglio, se non stavo bene o semplicemente per parlare. Io la salutai con un piccolo sorriso e mi avviai fuori. Le bambine che avevo visto prima,stavano giocando mentre aspettavano, quando si accorsero di me,sorrisero e io cercai di sorridere il meglio possibile ma non mi riuscii per niente bene.

Mentre scendevo le scale, presi il telefono due chiamate perse da parte di Louis e una da parte di Ermione. Lo spensi.

Il telefono di casa squillò, ma non avevo voglia di alzarmi per rispondere così lo lasciai squillare una,due forse tre volte poi persi il conto. Io continuavo a guardare il soffitto della mia stanza, pieno di foto; mie con Ermione da quando eravamo piccole fino a qualche mese fa, di me e Louis mentre eravamo amici e poi di noi che ci baciavamo. Vedevo i nostri sorrisi, così spensierati; erano sorrisi di ragazzi che si aspettavano di tutto dalla vita, un viaggio,nuove amicizie, feste e tanto divertimento ma quei sorrisi non si aspettavano una malattia, e forse anche la morte.

Chiusi gli occhi e continuai a pensare. Non volevo lasciare tutto,non volevo lasciare la mia vita,i miei amici, la mia famiglia e Louis. Avrei distrutto il cuore a tutti quelli che mi amavano, a quelli che mi erano stati vicini in tutti quegli anni;avevo paura non per me ma per loro.

Louis' pov

Era tutta la mattina che cercavo di rintracciare Brook, da lei era pomeriggio quindi mi avrebbe potuto rispondere e invece quando digitavo il suo numero sulla tastiera del mi IPhone sentivo solo la voce della segreteria che mi avvertiva che il telefono era spento o non prendeva e mi invitava a lasciare un messaggio.
Ne lasciai dieci, poi ne scrissi altrettanti ma lei non rispondeva a nessuno di quelli. Così decisi di provare a chiamare a casa, anche se potevano rispondere uno dei suoi genitori, volevo sentire la sua voce e avere la certezza che stesse bene.
Uscii sul balcone dell'hotel in cui ci trovavamo, da lì potevo vedere tutta la città e se mi affacciavo vedevo qualche fans che ci aspettava, le salutai con la mano e provai a sorridere per non far vedere la mia ansia, tornai dentro quando per l'ennesima volta il telefono suonava a vuoto.
Mi gettai sul letto, pensai a dove potesse essere, e se stesse male e non poteva rispondere? E se invece avesse avuto un incidente?
Nella mia mente c'erano solo pensieri negativi e questo non mi aiutò molto, dopo aver riprovato di nuovo al numero di casa e a quello di cellulare, decisi di chiamare Ermione, lei sicuramente sapeva qualcosa.

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora