~Ventitreesimo capitolo~

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8 luglio 2015

Caro diario,

ti scrivo ormai da una settimana e comincio a pensare che prima o poi qualcuno ti leggerà, sarò forse io? Oppure qualcun altro che ti troverà dopo la mia morte?

Comunque spero che chiunque sia capirà le mie parole, le mie emozioni e i miei pensieri in questo periodo buio che sto passando ma ho trovato la luce, il suo nome è Louis.

Come ho scritto nei giorni precedenti, lui è la mia luce, la luce infondo al tunnel buio che si vede alla fine di tutto, la luce di un faro che segna la giusta direzione alla nave, la luce della stella polare che guidava i navigatori nei tempi passati, la luce accesa in casa dopo giorni di assenza, quella luce che ha quel calore di casa e famiglia perché alla fine le sue braccia che mi cingono sono la mia casa.


Comunque, ti scrivo anche perché tra qualche ora Louis mi passerà a prendere per partire e andare a Brighton per due giorni, passeremo un nuovo 'primo' appuntamento, una notte fuori e due giorni fantastici, almeno così spero.

Non ti porterò con me, così ciao caro diario ti scriverò tra qualche giorno!

Brook.


Chiusi il diario di pelle e posai la penna sulla scrivania, mi alzai e nascosi il diario dietro l'armadio dove ormai lo tenevo da una settimana per non farlo trovare da nessuno, guardai fuori dalla finestra e il sole era alto nel cielo, pochi batuffoli di nuvole si muovevano lentamente a causa del leggero vento, i bambini giocavano in strada e alcune signore anziane prendevano il tè freddo in veranda, era una giornata perfetta per andare a Brighton. Sorrisi al mio riflesso alla finestra e poi mi girai verso il letto e mi andai a sedere su esso, passai le mani per stirare il copriletto azzurro e il mio sguardo si fermò sul borsone pronto per il weekend, il sorriso non aveva lasciato il mio volto e i miei occhi continuavano a guardare intorno nella stanza alla ricerca di qualcosa che neanche io sapevo, gli occhi si fermarono sulla sveglia sul comodino e guardai l'ora 9.30 del mattino, il mio ragazzo sarebbe arrivato solo alle 11.00 e io non sapevo come passare il tempo in quell'ora e mezza.


Louis' pov


Mi svegliai prima del solito, erano le 8.30 e quella mattina Brook ed io saremmo partiti per il nostro weekend a Brighton, non vedevo l'ora, pensavo e ripensavo a quei due giorni da una settima e ogni volta pensavo a qualcosa di nuovo da fare, a luoghi da vedere e passeggiate lungo la spiaggia.

Mi alzai dal comodo letto e andai verso l'armadio per prendere un paio di jeans e una maglietta nera che indossai immediatamente, presi il borsone da sopra l'armadio e ci infilai qualche paio di jeans e alcune magliette, dei boxer e dei calzini da portare per quei giorni e infine anche un altro paio di scarpe, chiusi la borsa sempre all'ultimo momento mi decido di fare i bagagli scossi la testa al mio pensiero e risi, alzai gli occhi al cielo e in quel momento ricordai di prendere anche dei pacchetti di sigarette e un costume da bagno.

Scesi in cucina per fare colazione con i soliti cereali e dopo aver riempito una ciotola di latte e versato anche i cereali mi sedetti alla penisola in cucina e cominciai a mangiare guardando la televisione che avevo appena acceso, c'era uno di quei programmi stupidi che guardavo solitamente con gli altri ragazzi mentre eravamo in tour.


Quando finii di mangiare la seconda ciotola di latte e cereali guardai l'orario sul mio cellulare, erano le 9.30, mancava ancora un'ora e mezza per andare a prendere Brook così decisi di prendere il mio borsone dal piano di sopra e uscire di casa per farle una piccola sorpresa.

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora