~Trentesimo capitolo~

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Posai il borsone nell'armadio della stanza 250 dell'ospedale, il giorno dell'operazione era quasi arrivato, mancavano precisamente venti ore, l'ansia cominciava a farsi sentire e io non riuscivo a stare ferma in quella piccola camera, scendevo e salivo sul letto continuamente, cercavo ogni tipo di scusa per uscire da quel piccolo spazio con due letti ricoperti da lenzuola bianche "vado al bar a prendere qualcosa da bere" dissi infilando le pantofole e dirigendomi verso l'esterno "di nuovo?" chiese Louis alzando lo sguardo dal cellulare "si, vorrei dell'acqua" mi giustificai "ma sei andata al bar già quattro volte, una volta per un cornetto al cioccolato, poi per il succo al mirtillo, le caramelle e poi sei scesa di nuovo perchè volevi delle mentine non quelle gommose; sei sicura di stare bene?" domandò posando il telefono sul letto e venendo verso di me "certo, ho solo sete" dissi quando lui posò le sue mani sul mio volto "non ti credo, te lo leggo negli occhi" prese la mia mano e mi trascinò di nuovo verso il letto "e dovresti riposarti non andare in giro per l'ospedale" mi rimproverò facendomi sedere sulle lenzuola un pò spiegazzate da me precedentemente "ho riposato abbastanza nei giorni precedenti e poi riposerò nei prossimi" lui sospirò e poi scosse la testa "sei sempre così testarda" rise e mi baciò sulla fronte, "ti preoccupi troppo" incollai i miei occhi nei suoi, sembravano stanchi e il pensiero che fosse per causa mia mi rattristò e abbassai lo sguardo sulle mie ginocchia, portò una mano sotto il mio mento e con una leggera pressione mi fece alzare il volto "perchè hai cambiato in pochi secondi umore?" domandò facendo di nuovo incontrare i nostri occhi, marrone e azzurro, "perchè ho notato che sei stanco e so che è per causa mia" "ancora con questa storia?" mi accarezzò una guancia "si, sei stanco e non voglio che tu stia male" "non sto male" mi rassicurò "non mentirmi, sai che capisco quando mi dici delle bugie" portai la mia mano sulla sua, la presi e bacia il suo palmo "non preoccuparti, te l'ho ripetuto almeno mille volte nelle ultime settimane" presi il suo volto tra le mie mani "anch'io ti ho detto di non preoccuparti ma lo fai comunque" portai il mio viso vicino al suo, le punte dei nostri nasi si sfioravano "come non posso preoccuparmi?"chiese "ho così paura" sussurrò pochi secondi dopo "non averne" i nostri volti erano sempre più vicini, le sue mani dietro alla mia nuca e le mie sulle sue gote "è strano" abbassò ancora di più la voce "sei tu a tranquillizzare me quando sarai tu ad avere un'operazione" sentii la sua risata amara "tu non hai paura?" "un pò, ma non ho paura per me, ho paura per voi" le sue mani fecero pressione sulla mia nuca e mi portarono più vicina a lui, le nostre bocche si toccarono e poi si lasciarono subito, avevo solo sfiorato le sue labbra ma sentii comunque quella scintilla intorno a noi come se fosse la prima volta "perchè hai paura per noi?" chiese "perchè se io non dovessi farcele non so voi come la prendereste" spiegai mi guardò per qualche secondo, chiuse gli occhi e poggiò la fronte sulla mia "posso chiederti una cosa?" continuai accarezzando il suo volto sento la leggera barba sotto i miei polpastrelli, lui annuì soltanto beato dal mio tocco "cosa faresti se io domani morissi?" aprì gli occhi appena finii la frase, il suo sguardo era sorpreso per la mia domanda e stanco per tutto quello che stava accadendo "impazzirei" "è proprio per questo che ho paura" mi staccai da lui e mi sdraiai sul letto "sei stanca?" chiese, scossi la testa e l'appoggiai sui cuscini "voglio solo stendermi un pò" gli sorrisi per rassicurarlo "devo dirti una cosa" annunciai, lui prese una sedia se si sedette vicino a me "dimmi tutto" prese la mia mano e cominciò a formare forme strane con la punte dell'indice "nella mia lista dei desideri c'era quella di scrivere un diario, io l'ho fatto senza dire niente a nessuno perchè lo tenevo per il giorno dell'operazione, so che domani sarai qui per tutto il giorno e io voglio darti quel quaderno per farti leggere cosa ho provato in questi giorni, ho parlato dei miei genitori, delle mie amiche e soprattutto di te e dei miei sentimenti, voglio che mentre io sarò in sala operatoria tu legga quelle parole che ho scritto" finii di parlare stringendo la sua mano nella mia, lui baciò ogni polpastrello e poi si alzò e mi baciò sulla fronte "farò tutto quello che vorrai" sussurrò.

"Vuoi ancora l'acqua?" domandò prendendo il cellulare e guardando l'ora, tra poco non potrai più né bere né mangiare" annuii "si, potresti chiedere se può venire l'infermiera?" domandai, lui fece un cenno con la testa e sparì dalla porta, pochi minuti dopo arrivò una signora sulla quarantina, i capelli corti e biondi, un sorriso sul suo volto e gli occhi azzurri sembravano finti "serve qualcosa?" chiese avvicinandosi a me "si, vorrei sapere se potrò mangiare oppure no questa sera" lei guardò la mia scheda clinica "no,metteremo la flebo tra qualche minuto, la vado a prendere" mi sorrise e io ricambiai, uscì dalla mia stanza nello stesso momento in cui Louis entrò "tutto bene?" si sedette di nuovo sulla sedia blu "si, tra poco torna l'infermiera per mettere la flebo" annunciai "allora aspetta per bere, non so" alzò le spalle non sapendo cosa dire "okay, grazie comunque" appena finii la frase la donna bionda rientrò con una sacca delle flebo, l'attaccò all'asta vicino al letto e infilò l'ago nel mio braccio "perfetto, potrai mangiare e bere solo dopodomani" sorrise e tornò fuori in corridoio, Louis mi guardò e posò la bottiglietta d'acqua sulla scrivania "le infermiere hanno detto che posso dormire qui per questa notte" indicò l'altro letto "puoi tornare a casa così riposerai meglio" lui negò con il capo "neanche per sogno resto qui finchè non uscirai da questo ospedale" mi accarezzò una guancia e io sorrisi "ti amo" sussurrai, lui spostò le lenzuola del mio letto e si tolse le scarpe, salì sul letto insieme a me e coprì entrambi col lenzuolo bianco, mi strinse a sè,"ti amo anch'io" sussurrò e poi posò le sue labbra sulle mie, ci baciammo davvero questa volta, non come prima come quando le nostre bocche si erano soltanto sfiorate, questa volta sentii le sue emozioni, l'urgenza del bacio ma allo stesso tempo delicato, l'amore che provavamo l'uno per l'altra, la paura per il giorno seguente ma la speranza per un futuro.



ANGOLO AUTRICE

Ecco un altro capitolo!

Spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate! Cercherò di aggiornare la prossima settimana!

Vi voglio ringraziare per leggere questa storia, è davvero importante per me! Grazie per votare e commentare, grazie davvero!

Due cose da dirvi : la prima è che mancano tre capitolo (al massimo quattro dipende come sarà lungo il prossimo) alla fine, la seconda cosa è la storia su Harry, 'school of killers' se vi va passate! E se vorrete altre storie scritte da me molto presto arriveranno anche storie su Zayn, Liam e Niall!

Bacii!

Arianna :)

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora