~Trentaduesimo capitolo~

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Louis' pov

Il soffitto era bianco, qualche crepa cominciava a formarsi oppure erano i miei occhi che creavano immagini nuove a causa dell'alcol, il mio corpo era steso sul letto morbido della mia stanza, le lenzuola e le coperte erano aggrovigliate alla fine del materasso, i cuscini si trovavano in giro per la stanza, erano rotti, era stato io a romperli, strappati come il mio cuore era stato strappato dal petto il giorno precedente all'ospedale quando il dottore era uscito dalla sala operatoria e aveva annunciato che la ragazza al suo interno era morta, le piume erano tutte intorno a me, sul letto, sul pavimento e sulla scrivania rovesciata per terra, alcune schegge di legno coprivano il tappeto, la sedia su cui appoggiavo i miei vestiti era spezzata, una parte era al mio fianco sul letto un'altra da qualche parte nella camera, i vestiti erano sparsi ovunque, alcuni rotti altri no, in quella stanza era tutto un disastro ma quello che stava peggio ero io.

Portai la bottiglia di birra alla bocca e finii l'ultimo sorso, la lanciai sull'armadio vedendola andare in pezzi, schegge di vetro finirono per la mia camera e quelle più piccole arrivarono anche sul letto, non ci diedi peso e mi girai su un lato per prendere la bottiglia di Bourbon sotto al comodino, sentii un leggero dolore alla caviglia e notai qualche goccia di sangue uscire dalla piccola ferita procurata da un pezzettino di vetro della bottiglia, alzai le spalle continuando a guardare quelle minuscole gocce rosse uscire dalla mia pelle, aprii la bottiglia del liquore e poggiai le mie labbra alla bocca della bottiglia, mandai giù due o tre sorsi dell'alcol e lo sentii passare in gola e poi finire nel mio stomaco fino ad unirsi con tutto quell'altro che avevo già bevuto nelle ultime ore.

Mi girava la testa, il soffitto girava come se fossi su una giostra, con esso anche la camera e tutti i mobili rotti, il braccio era steso fuori dal bordo del letto e il fondo della bottiglia sfiorava il pavimento, il liquido ormai riempiva solo metà della bottiglia, sentivo le lacrime secche sulle mie guance, gli occhi bruciavano per il pianto e per la sbronza che avevo, era tutto uno schifo, la vita faceva schifo e in quel momento mi facevo schifo da solo; i miei occhi vagarono per la stanza, era tutto sfocato ma riuscii a vedere la foto attaccata al muro, Brook ed io, entrambi sorridevamo all'obiettivo, ci abbracciavamo forte, nessuno dei due voleva lasciare l'altro, ma io l'avevo lasciata, non ero riuscito a tenerla al mio fianco, non ero riuscito a salvarla e a proteggerla come avevo promesso nei diversi anni del nostro amore, non ero stato capace di stringerla più forte come avevo fatto in quella fotografia, non ero stato in grado di tenerla in vita.

Gli occhi bruciarono ancora di più, ma non era per la sbronza perchè sentii le lacrime scendere sulla mie guance, le lasciai scorrere, nessuno mi poteva vedere in quel momento, nessuno avrebbe giudicato, nessuno mi avrebbe consolato dicendomi 'non è colpa tua', ma in fondo al cuore lo sapevo anch'io che la morte di Brook non era stata colpa mia ma mi rimproveravo per non aver fatto di più, per non averla portata negli ospedali migliori del mondo, per averla lasciata così mentre entrava in una sala operatoria, un ultimo bacio tra le lacrime, il suo diario tra le mie mani e la sua lettera; sembrava che fossero passati anni ma erano solo ventiquattro ore da quando l'altra parte di me era morta; ripresi il foglio spiegazzato nella mia tasca dei jeans, l'aprii e vidi le parole scritte sulla carta bianca macchiata qua e là di chiazze più scure e inchiostro sbavato sicuramente dalle sue lacrime e poi dalle mie, l'avevo letta così tante volte che quasi ricordavo parola dopo parola, la lessi di nuovo, vedendo la sua grafia leggera ed elegante, così diversa dalla mia.

Caro Louis,

So che leggerai questa lettera mentre sarò in sala operatoria, so che forse la rileggerai se morirò in quella sala oppure la rileggeremo insieme quando mi risveglierò, ma in qualsiasi situazione tu leggerai queste parole voglio farti sapere cosa ho provato in questi anni di amicizia e poi d'amore insieme a te, quindi inizio.

Ti ho conosciuto i primi giorni del liceo, entrambi eravamo in ritardo, entrambi ci sedemmo a quel banco verde e abbiamo cominciato a parlare e così piano piano la nostra amicizia è nata ed è cresciuta diventando amore; ci siamo amati in qualsiasi situazione, quando hai cominciato a far parte della boy band più famosa al mondo a quando torni a casa e sei soltanto Louis, quando ti ho visto tramite webcam per la distanza e quando ci chiamavamo ad ogni ora per poter sentire l'uno la voce dall'altra, ti ho condiviso con migliaia di fan e adoro vederti cantare su quel palco e sorridere con i tuoi amici e come ti diverti con loro.

Ricordo tutto ciò che abbiamo fatto insieme, dai compiti il pomeriggio all'andare al cinema il sabato sera, il primo appuntamento a Brighton, il primo concerto, i primi viaggi in giro per il mondo, la prima volta che facemmo l'amore, la notte a Barcellona, le bugie dette ai miei genitori per dormire da te, le volte che abbiamo saltato la scuola e le prime volte che le fan ci fermavano per strada o ci bloccavano dal qualche parte, ricordo la prima sfilata a cui mi hai portata e le prime feste dei vip, ricordo i primi regali che ci siamo fatti e le tue rose rosse regalate ad ogni anniversario e compleanno, ricordo il primo bacio e le nostre guance imbarazzate per quello, ricordo quando dicemmo ai miei genitori del nostro fidanzamento e della tua paura nei confronti di mio padre, ricordo con così tanto amore tutti questi momenti che potrei raccontarne tanti altri ma questo quaderno ha un limite.

Voglio che tu sappia così tante cose che negli anni forse ho omesso di dirti così comincio col dirti cosa amo di te:

amo i tuoi occhi così azzurri che mi ricordano il cielo estivo, amo il tuo piccolo naso che fai sfiorare con il mio prima di un bacio o sul mio collo per svegliarmi la mattina, amo le tue labbra fini e così morbide che si uniscono alle mie come se fossero fatte le une per le altre, amo la tua barba che mi provoca solletico quando mi baci o strofini il tuo viso al mio, amo i tuoi capelli lunghi o corti, amo le tue mani e quando mi accarezzi, amo i tuoi tatuaggi e sfiorarli con le mie dita ogni volta a me possibile, ridisegnare i contorni e baciare le lettere sul tuo petto dopo aver fatto l'amore, amo la tua voce quando parli e quando canti, così bassa e acuta allo stesso momento, amo la tua risata così cristallina, amo i tuoi abbracci e i tuoi baci; amo tutto di te e proprio per questo motivo che io mi sono innamorata di te.

Voglio dirti altre cose, soprattutto che se leggerai questa lettera da solo non voglio vederti abbattuto, voglio che tu rida anche se io non ci sarò più perchè io voglio vederti sempre con un sorriso sul volto, voglio che tu viva la tua vita, incontra un'altra ragazza che ti ama come faccio io, voglio che tu abbia una famiglia e che tu sia felice, voglio il meglio per te e sappi che io sarò sempre vicino a te anche se non mi vedrai, quando sentirai il vento soffiare sarò io che riderò, quando sentirai la pioggia battere sulla finestra sarò io che piangerò, quando guarderai le stelle sarò io che penserò a te, quindi, non abbatterti perchè anche se non ci sarò più io ti amerò proprio come in questo momento.

Se invece uscirò da quella sala operatoria e avrò vinto tutto questo, dovrai sopportarmi ancora a lungo e ti giuro che non ti lascerò tanto facilmente perchè io ti amo troppo per lasciarti andare.

Con tanto amore,

Brooklyn

Finii di leggere la lettera, le lacrime erano copiose sul mio viso, il foglio stretto tra le mie mani che tramavano, l'alcol non sembrava fare più effetto per il dolore che provavo nel mio cuore, sentivo ogni minimo pezzo frantumarsi in pezzi ancora più piccoli e il bruciore al petto aumentare, mentre il pensiero di lei morta aumentava sempre di più nella mia mente.

"Louis!"

Angolo autrice

ecco l'ultimo capitolo! ci sarà poi l'epilogo e questa storia finirà..

spero vi piaccia!

Grazie mille per leggere, commentare e votare!

Fatemi sapere cosa ne pensate!

baci

Arianna

We are strong || Louis Tomlinson (#wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora