5. Assuefazione

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Macarena

Sento il respiro caldo di Zulema trasmettermi elettricità lungo l'intero collo, mentre continua a sussurrare parole da dietro le mie spalle.

La sua voce, così bassa da essere a malapena udibile, riecheggia nella mia mente anche quando smette di parlare, continuando a respirare il profumo della mia pelle incendiata dalla sua vicinanza.

Le sue braccia mi circondano mentre torreggia dietro la mia sedia, con le mani poggiate ai lati delle mie.

Riesco a vedere le vene percorrerle l'avambraccio e arrivarle fino alle nocche, che sporgono attraverso la sua pelle sottile ed immacolata.

Posso sentire il sangue pulsarmi fino alle tempie, impedendomi di prestare anche la minima attenzione al monitor e ai documenti sparsi sulla scrivania.

La mia intera esistenza in questo momento è infestata dalla presenza di Zulema.

I suoi capelli d'ossidiana quasi mi solleticano il viso, mentre la sua fragranza è asfissiante a tal punto da sostituirsi all'aria che mi circonda.

È intossicante, piacevole a tal punto da risultare assuefacente.

Le sue dita, avvolte da anelli sottili ed eleganti, continuano imperterrite quel loro movimento ritmico sulla superficie a pochi centimetri dalle mie, che al contrario, risultano sconvolte dal tremolio tipico dell'irrequietezza.

La mia pelle sta letteralmente fremendo per avere anche il più effimero dei contatti con la sua.

I nervi sulle sue mani si contraggono e si rilassano, senza sosta.

Sento la gola ardere per la secchezza, mentre provo a schiarirmi la voce e bagnarmi le labbra nell'ingenuo tentativo di riacquistare un briciolo di lucidità.

Nonostante sia alle mie spalle, riesco a vedere quel sorriso che sono consapevole segnerà la mia fine un giorno, prendere forma sul suo viso.

Sa perfettamente di essere al potere.

E la conferma non indugia ad arrivare quando le sue dita iniziano a sfiorare i dorsi delle mie mani, tracciando poi ogni centimetro di pelle che mi percorre le braccia.

Riesco a sentire il mio corpo gridare.

Zulema non accenna a interrompere il movimento, mentre io sono in completa balia del suo contatto.

Poi, come non fossi già assolutamente fuori da ogni tipo di stato razionale, con una mano mi inclina la testa, scostandomi i capelli dal collo.

Prima ancora che possa realizzarlo sento le sue labbra sfiorarmi la pelle con una lentezza snervante, arrivando fino alla mia spalla.

È più forte di me: non riesco ad impedirmi di cedere al suo controllo.

Mi ritrovo a rilassare la testa contro il suo corpo, mentre lei prosegue con la più piacevole delle torture.

Sembra godere del modo in cui il mio respiro si interrompe ad ogni contatto delle sue labbra sul mio collo.

Tutto quello a cui riesco a pensare è quanto vorrei assaggiarle.

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