16. Lacrima d'inchiostro

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Macarena

Ascolto in silenzio ogni dettaglio della situazione che ha provocato scalpore al punto di portare Zulema a convocare nel suo ufficio tutti gli agenti migliori, alle prime luci dell'alba.

Ha lasciato fuori solo me.

Per qualche assurda motivazione, mi ha tagliata fuori dal caso nonostante sia perfettamente consapevole del fatto che potrei prendermene carico da sola ad occhi chiusi.

Attendo che i miei colleghi lascino la stanza, notando il modo in cui Saray non accenna a distogliere lo sguardo dalla mia figura, fermamente imperterrita di fronte a quella di Zulema.

Quando finalmente ci ritroviamo ad esser sole, non mi preoccupo minimamente di mascherare la rabbia che sento infuocarmi il sangue nelle vene.

"Come diavolo ti salta in mente di non coinvolgermi in una missione del genere?"

I suoi occhi si infrangono subito nei miei mentre si china poggiando entrambe le mani sul bordo della scrivania, iniziando a stringerlo con forza.

"Prima di tutto Macarena, e ricordatelo perché non ho alcuna intenzione di ripeterlo, non permettere mai più a quello che c'è tra di noi di farti sentire in diritto di provocare una scenata del genere"

Mi impedisce di intervenire alzando un polso a mezz'aria, stendendo l'indice per zittirmi con una tranquillità tale da farmi alterare ancora di più.

"Secondo, non ti ho coinvolta perché non ho alcuna intenzione di mandarti sul campo in un contesto di quel tipo, ed ero sicura che nel comprenderne la pericolosità ti saresti subito proposta di prendertene carico"

"Chiaramente, ma-"

"Non c'è nessun 'ma', Macarena. Non ci andrai, è una decisione categorica. Io e te abbiamo altro su cui lavorare, ed assegnarti un caso del genere equivarrebbe a consegnarti nelle mani di tuo padre. Vargas e Kabila hanno un'intera settimana per prepararsi, se servirà permetterò anche a Martínez e Valbuena di unirsi a loro. La questione è chiusa"

Non mi lascia la minima possibilità di ribattere, mentre gira attorno alla scrivania fermandosi ad un passo dal mio corpo.

"Sai benissimo che sono l'agente più preparato ad una missione del genere, sono abituata a quel tipo di criticità e pericolosità. Il vero motivo per il quale non vuoi mandarmi, è che-"

"Davvero credi che non voglia mandarti perché mi preoccupo per te? Andiamo, Macarena. Sei abbastanza intelligente per comprendere che, qualsiasi cosa ci sia tra di noi, perde completamente d'importanza quando si tratta di lavoro"

Per quanto ne sia sempre stata consapevole, vedere la naturalezza con la quale le parole lasciano le stesse labbra che ho baciato per l'intera notte basta a squarciarmi il petto e gelarmi il cuore.

"Questo l'avevamo già chiarito"

Mi siedo di fronte al solito monitor, iniziando a digitare in maniera del tutto automatica.

Zulema sa benissimo quali tasti premere per fare male, e non esita ad utilizzarli non appena si sente messa in difficoltà.

-

L'intera giornata lavorativa scorre al ritmo delle parole che non riusciamo a dirci.

Dopo ore spese a rubare sguardi e trattenere sospiri, è Zulema ad attirare la mia attenzione quando il sole è ormai al crepuscolo.

La vedo porgermi un bicchiere pieno del suo bourbon preferito, mentre tiene il proprio stretto nell'altra mano.

D'istinto mi ritrovo ad incrociare i suoi occhi accennando ad un'espressione contrariata almeno quanto infastidita, ma lei ne approfitta per rassicurarmi con le sue iridi verdi smeraldo.

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