7. Condanna

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Macarena

Arrivo nell'ufficio di Zulema alle otto in punto, con decisamente meno ore di sonno del necessario.

La trovo nella stessa esatta posizione della scorsa mattina.

"Buongiorno"

"Ferreiro"

Oltre al colore del suo tailleur, l'unica cosa che sembra esser cambiata da ieri è il suo umore.

Entrambi sono neri almeno quanto i suoi capelli d'ossidiana.

Nonostante questo la vedo porgermi il primo caffè che esce dalla macchinetta, mentre il suo sguardo mi porta a guardare il cofanetto aperto che vi giace sopra.

Pieno di bustine di zucchero.

Nel vederlo non trattengo un sorriso, consapevole che l'ha fatto portare solo per me.

"Togliti quel sorrisetto dalla faccia, l'ho fatto solo perché mi servi sveglia oggi"

Ma l'ha comunque fatto, il che è già qualcosa da parte sua.

Anche se forse neanche se ne rende conto.

"Grazie"

Cerco il suo sguardo, che però lei mi nega.

Ma perché diavolo deve comportarsi così?

"Mh mh"

È tutto quello che mi concede come risposta, prima di allontanarsi e mettersi a lavoro.

"Oggi devo seguire Vargas e Kabila nelle loro rispettive missioni, per cui non avrò molto tempo da dedicarti. Dovrai occupartene da sola, cerca di disturbarmi il meno possibile"

Avrei preferito il caffè amaro.

Che senso ha fare un gesto di accortezza nei miei confronti, se poi deve comportarsi come fossi la peggiore delle sue condanne?

È bipolare o soltanto stronza?

"Occuparmi di cosa?"

Si avvicina a me, che nel frattempo mi sono già seduta di fronte al monitor principale.

"C'è un'organizzazione criminale minore che sta cercando di passare informazioni attraverso comunicazioni criptate, sospetto che il destinatario sia un'organizzazione molto più grande. Devi intercettarle e decrittarle, in questo modo potremo anticipare le loro mosse e smantellarne i piani. Ovviamente se per qualunque tua disattenzione riescono a vedere che sei dentro manderai tutto a puttane, per cui vedi che puoi fare"

Perfetto, zero pressione.

Senza contare la difficoltà di gestire un'operazione del genere in maniera discreta.

"Vale, inizio subito"

"Sarà meglio per te"

Per un istante mi concede il suo sguardo, ma avrei preferito non lo facesse.

Non credo di averlo mai visto così terribilmente privo di luce, le sue iridi sembrano quasi del tutto nere.

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