Capitolo 7

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CAPITOLO 7


Chifuyu si sente teso per i tre giorni successivi, passati a casa piegato sui libri per gli esami ormai sempre più imminenti, e con la scusa che tanto non può fare un granché con sua madre che lo controlla a vista, fra la scusa che deve studiare e riposare il piede.

Ma anche così, concentrarsi è dura.

E quando deve ritornare in ospedale per un controllo, ha il cuore in gola.

Chissà se è ancora lì, Keisuke. Probabilmente si, non è cosa che si risolva in un giorno la sua. Ha perso molto sangue e aveva anche preso una bella botta. E' preoccupato, Chifuyu.

Quindi ha un leggero batticuore nel ripercorrere il corridoio che sa che porta alla stanza di Baji, subito dopo la sua visita. Si ricorda benissimo dov'è. Non ha pensato quasi ad altro, in quei giorni.

Era l'unico modo che ha trovato per riuscire a tranquillizzarsi, e dormire.

Pensare a lui. A loro due insieme.

Si affaccia, in attesa dei propri risultati; e lo trova che è lì, sdraiato sul letto, sempre fasciato, con gli occhi chiusi. Ma meno pallido dei giorni precedenti. Ed è solo, stavolta.

Così, entra. Non è una cosa saggia da fare ma non può esimersi, non può scappare. Glielo deve, se non altro perché lo ha salvato. Deve sapere come sta. E appena muove qualche passo intorno al letto, Keisuke apre gli occhi.

Baji, con il capo fasciato reclinato sui guanciali, sussurra, "Ehi. Ciao."

"Oh. Credevo... Credevo dormissi," è quel che dice subito Chifuyu, torcendosi timidamente le dita.

"Come stai?" è Baji a chiederglielo per primo, sorridendo. Chifuyu sembra a disagio. Forse lo è.

"Be-bene. Volevo... Sapere come stai tu."

Baji abbozza un sorrisetto furbo. Poi scosta il lenzuolo, gli fa vedere le manette con cui ha i piedi trattenuti. "Pronto a correre, ragazzino!"

Chifuyu avvampa di colpo. Ma non è per la visione delle manette serrate intorno alle caviglie magre, l'osso del malleolo che tende la pelle chiara, no. È la nudità suggerita dal camice, un lieve velo che separa il suo corpo dagli occhi chiari di Chifuyu. Sotto sicuro non ha niente.

"Quindi... Adesso..."

"Mh?"

"Stai meglio?"

Baji lo guarda, fissa quel rossore soffuso, le manine che continuano a contorcersi con sempre più agitazione, e si morde il labbro. "Senti... non ti hanno... no?"

Chifuyu quasi non capisce. Non lo hanno? Non lo hanno cosa? Ma poi capisce. Gli sta chiedendo se non lo hanno toccato. Al solo ricordo di come Baji lo ha trovato quel giorno, si sente morire. I pantaloni e i boxer calati.

Scuote il capo, forte. "No! Non mi hanno... toccato."

Non hanno fatto in tempo a farlo, no, perché Chifuyu non glielo ha permesso. Ha ripreso i sensi che uno dei sei aveva già slacciato i suoi pantaloni, e da qual momento non ha smesso per un solo istante di scalciare, cercare di colpirli a calci e testate.

Per lo meno finché non lo hanno preso per il collo.

A quel punto ha avuto paura, si. Ma più di tutto ha avuto rabbia. Avrebbe dovuto aspettare il momento giusto, per liberarsi, o quelli gli avrebbero davvero rotto il collo con fin troppa facilità, per i suoi gusti.

Il solo ricordo gli fa sentire ancora quella sensazione addosso, lo fa rabbrividire.

E poi aveva sentito Baji gridare il suo nome. In quel momento aveva scelto... no, non scelto. Era stato spontaneo. Naturale. Doveroso quasi.

Full Moon - BajiFuyuToraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora