Capitolo 1

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CAPITOLO 1


Chifuyu sbuffa, costretto a lasciare fuori il cellulare e a togliersi l'orecchino che porta sempre al lobo sinistro, prima di entrare. Ancora non ha capito perché è lì.

O meglio, lo sa, eccome se lo sa.

È stato fregato dal sistema, ecco perché!

Il loro professore di educazione civica ha ben pensato che avrebbe dato loro i crediti formativi della sua materia solo e soltanto ad una condizione: un mese di volontariato in un posto a caso in quelli da lui concordati, con cui ha un accordo per accettare studenti.

Chifuyu è all'ultimo anno, fra quattro mesi avrebbe avuto il diploma e gli ultimi esami e quei crediti gli servono assolutamente. Il problema? Il giorno in cui si sono concordati e i suoi compagni hanno scelto dove andare lui era a casa con l'influenza.

Sa che Takemichi ci ha provato con tutto se stesso ad aiutarlo col docente, ma doveva essere presente lo studente in questione, gli ha detto, non si può far scegliere a terzi, gli ha detto.

E così lui non ha potuto scegliere un bel niente, perché quando si è ripresentato a scuola ne era rimasto libero solo uno.

Il carcere.

Doveva dare la sbobba ai carcerato. Preferiva darla ai vecchi in casa di riposo o giocare con i bambini dell'asilo? Sì. Assolutamente sì. Ancora meglio se avesse potuto scegliere il rifugio di animali o il canile.

Un sogno.

Invece no.

A lui è toccato il dannato carcere.

Non può fare a meno di sentirsi inquieto per questo. Non gli piace affatto l'idea di stare lì.

Ed alzando gli occhi al cielo quell'inquietudine peggiora. Non era mai stato superstizioso. Poi era incappato nelle profezie di Nostradamus, e da lì, il panico. Adesso dava attenzione ad ogni minimo dettaglio. E quell'alzare gli occhioni ed intravedere l'ombra pallida della luna, un solo spicchio ancora poco visibile, simile ad una falce, appena intessuta di luce fatua, gli aveva messo un'angoscia inspiegabile altrimenti.

Non presagiva nulla di buono.

Però, nonostante quello, entra cercando di mantenersi tranquillo anche quel giorno, Chifuyu.

È già un mese che è lì dentro, tutti i giorni, per almeno cinque ore dopo le lezioni e la cosa era iniziata molto bene, sembrava anche riuscire a proseguire serenamente. Stava in mezzo al puzzo della cucina, ma non vedeva i detenuti. Erano dieci giorni che era lì e aveva solo visto gli altri lavoratori, che erano gentili con lui e gli hanno dato tantissimi consigli di sopravvivenza.

Fino a quel giorno, quando si è scatenata una rissa di proporzioni bibliche, per lo meno per i suoi gusti.

Chifuyu non era un santo alle medie, di risse ne ha fatto, era anche discretamente bravo. Poi si era dovuto calmare, principalmente per sua madre. Aveva rischiato la bocciatura per i continui richiami, alle medie, nonostante andasse bene a scuola e si impegnasse.

Così si è dato un contegno e una calmata.

Ma una rissa di quelle proporzioni, comunque, non l'ha mai vista. Ne ha affrontati di tizi, ma non così grossi. E poi... stavano affrontando una persona sola? Se la stavano prendendo con un singolo ragazzo?

Chifuyu ha ancora il carrello fra le mani, deve spingerlo fino alle cucine, entrarci, fingere di non vedere.

Facile.

Veloce.

Sicuro.

... Non lo fa.

Lascia lì il carrello e corre via per cercare una guardia. Di entrare in quella rissa non ha il minimo intendo, lo ammazzano subito, è troppo tempo che non fa per bene a botte con qualcuno. Ma di fare finta di niente proprio non riesce.

Full Moon - BajiFuyuToraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora