Capitolo 2

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Dopo aver indossato un leggins nero e una maglietta, esco dalla mia stanza e raggiungo il salotto.
Seduti sul divano ci sono Edgar e Damian che mi fissano con incredulità.
Mi avvicino e mi pianto davanti a loro.
-Beh! Che avete da guardare!-
Damian alza le spalle, e arriccia le labbra.
-Beh! Ci aspettavamo una donna completamente diversa-
-Già!-
Replica Edgar.
Damian si mette la sigaretta in bocca e mi fa' l'occhiolino.
Edgar si arrabbia e gli sfila la sigaretta dalla bocca.
-Non osare fumare qua dentro-
-Non la stavo accendendo. Idiota!-
Replica Damian riprendendosi la sigaretta.
Io mi schiarisco la voce e dico.
-Scusate. In quanti vivete qui dentro?-
I due mi guardano con una faccia stupita.
-Non te lo ha detto Way?-
Domanda Edgar.
-Non esattamente-
Ribatto, prontamente.
-Viviano in quattro-
Dice Damian.
Sgrano gl'occhi.
-Quattro?-
-Beh! Ora cinque-
Damian sorride e mi guarda compiaciuto.

La porta di casa si apre.
Giunge un'altro inquilino, vestito in modo elegante. Indossa giacca e cravatta.
È moro occhi blu, pettinato alla perfezione, barba di appena due giorni e bel fisico.
Mi guarda.
Allenta leggermente la cravatta e dice:
-Chloe. Giusto?-
Mi avvicino a lui e gli porgo la mano.
-In carne ed ossa. Piacere di conoscerti-
Lui guarda la mia mano stizzito, mentre sento Damian e Edgar ridacchiare alle mie spalle.
-Non stringo mai la mano. Comunque, ben tornata a casa-
Dice, poi sale al piano di sopra, lasciandomi perplessa.
-Non far caso a Tylor. È un tipo un po' strano, ma non è cattivo-
Dice Damian sedendosi sul divano e accendendo la TV.

Infine, rientra lui, Wayne.
Chiude la porta di casa alle sue spalle.
Viene verso il salotto.
Indossa la tuta dell'officina e mi nota all'istante.
Mi alzo dal divano e vado verso di lui.
Entrambi ci guardiamo, aggrottiamo la fronte e poi ridiamo.
-Dio! Chloe. Sei veramente tu?-
Mi domanda avanzando verso di me.
-Ti sei fatto crescere i capelli. Bello il codino-
Dico, trattenendo le lacrime per l'emozione. Mi butto fra le sue braccia.
Non riesco a trattenere le lacrime.
Lui mi prende il viso tra le mani e mi fissa.
-Sei così... diversa! Stentavo a riconoscerti, giuro!-
-Diversa in senso buono spero!-
-Certo che sì-
Ci abbracciamo ancora un pò e dopo andiamo a sederci sul divano insieme agli altri coinquilini.
-Hai già conosciuto i ragazzi, immagino-
Mi dice.
-Si. Gli ho conosciuti. Tutti-
Wayne ridacchia e dice:
-Lo so, siamo in tanti, ma mi sentivo solo dopo la tua partenza e quella di mio padre, così, ho invitato degli amici a stare con me-
-Oh! Hai fatto bene!-  Ribatto  -A proposito, come sta zio Jim?-
-Da quando è in pensione, si annoia un pò. Gli faremo una sorpresa. Non gli ho detto che sei tornata-
-Facciamo una festa di ben tornato-
Propone Damian.
Wayne gli lancia un'occhiata torva e dice:
-Qui non si fanno feste. Te l'ho già detto-
Edgar si alza dal divano e sbotta.
-Beh! Vi lascio. Il lavoro mi chiama-
-Ed! Posso usare il tuo bagno? Ho bisogno di fare una doccia-
Dice Damian.
Edgar gli punta il dito contro e dice:
-A condizione che lo lasci come lo hai trovato. Pulito e ordinato-

Io e Wayne restiamo soli, seduti sul divano. Sfiora una ciocca dei miei capelli.
-Accidenti Chloe. Ti sei fatta bellissima-
-Oh! Smettila!-  Esclamo io arrossendo. -Piuttosto parlami dei tuoi coinquilini-
Lui si gira di lato, verso di me e posa un braccio sullo schienale del divano.
-Oh! Loro sono fantastici. Edgar per esempio, è un insegnante di Karate per bambini. L'ho conosciuto cinque anni fa' tramite amici comuni. Cercava una camera a buon prezzo, e glielo data. Damian invece, fa' il barman. Lui lo conoscevo già da tempo. Frequento spesso il bar dove lavora. Tylor invece, è un eccellente avvocato. I nostri padri erano insieme al liceo-
Aggrotto la fronte e lo guardo.
-Credevo che un avvocato potesse permettersi di pagare l'affitto di una bella casa, o addirittura di comprarla-
Wayne sorride e dice:
-Tylor non è un tipo viziato. È uno che si accontenta. Tutto qui-
Sorvolo l'argomento 'inquilini' e cambio discorso.
-A proposito. Voglio tornare a lavorare con te in officina-
Lui mi guarda e scuote la testa.
-Non sono d'accordo. Voglio dire. Dovresti cercare un lavoro più adatto a te. Più da 'donna', ecco-
-Fammi lavorare fino a quando non troverò un altro lavoro, allora. Voglio contribuire alle spese di casa-
-D'accordo. Te lo concedo-

Io e Wayne parliamo allungo, forse per ore, tanto da non renderci conto che è già ora di cena.
Lui si alza dal divano e si sfrega le mani.
-Vado a cucinare, i ragazzi sono abituati a cenare alle otto-
-Ti aiuto-
Mi alzo anch'io dal divano e vado insieme a lui verso la cucina.

La maggior parte dei pasti, eravamo sempre io e Wayne a cucinarli.
Quando eravamo adolescenti, lo zio Jim passava quasi tutto il tempo in officina.
Pensavamo io e Wayne alla casa e ai pasti. E non ci dispiaceva.

Tylor entra in cucina.
Indossa sempre camicia e cravatta. 
Si siede al suo posto a tavola, in silenzio, mentre è intento a consultare il suo smartphone.

Edgar torna dalle sue lezioni di Karate e va' a fare una doccia, mentre Damian scende col viso assonnato dalla sua stanza. Stava riposando. Ha orari piuttosto estenuanti lì, al bar.
A volta lavora anche fino a tarda notte.

Wayne mi ha detto che nessuno dei suoi amici è fidanzato, ma che hanno tutti relazioni sessuali con delle donne quando capita.

Ci sediamo tutti a tavola, alle otto in punto e cominciamo a mangiare.
Mentre gl'altri consumano il loro pasto, io mi soffermo a guardare Wayne.
Poi i suoi amici, che da oggi saranno anche miei.
Mi piace l'atmosfera che c'è in casa.
È calda, accogliente.
I ragazzi ridono e scherzano tra loro.
Spero davvero, di riuscire ad andare d'accordo con tutti.

...

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