Capitolo 20

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Oggi è lunedì ed è San Valentino.
Mi sveglio tardi, senza nemici sapere il perché e mi vesto alla svelta per raggiungere l'officina.
Wayne e Tony sono già a lavoro su una macchina.
-Scusate. Non ho sentito ls sveglia-
Wayne sorride e continua a lavorare sulla macchina.
-Non preoccuparti. Oggi non c'è molto lavoro-

Durante la pausa pranzo, Wayne mi fa' cenno con la mano di avvicinarmi a lui, e lo faccio.
-Vai in ufficio. C'è il tuo regalo-
Sgrano gl'occhi colma di gioia e raggiungo l'ufficio all'istante.
Frugo qua e là alla ricerca del mio regalo e finalmente lo trovo, dentro una busta.
La apro e rimango piacevolmente sorpresa e colpita.
Wayne mi ha regalato una nuova tuta dell'officina.
Lui è poggiato lì, sullo stipite della porta a guardare compiaciuto la mia reazione.
-Significa che...-
-D'ora in poi sarai una mia dipendente e avrai anche un regolare stipendio-
-Oh! Way!-
Gli butto le braccia al collo e gli stampo un bacio sulla guancia.
Lui mi afferra per le spalle e mi da' un buffetto sul naso.
-Te lo meriti-

Indosso la tuta nuova e devo dire che mi sta a pennello.
Tony e Wayne fischiano e applaudono in segno di apprezzamento, facendomi sentire felice e imbarazzata allo stesso tempo.
Riprendiamo tutti e tre a lavorare.
Con la tuta addosso mi sento davvero più comoda.

A fine giornata, io e Wayne torniamo a casa, e dopo aver fatto la doccia tiro fuori d'allarme i pensierini per i coinquilini e il regalo per Wayne.

Vado in cucina, e mi rendo conto che c'è soltanto Abram nell'orario di cena.
Ci rimango male.
-E gl'altri? Dove sono?-
-Oggi è San Valentino. Lo hai dimenticato? Edgar aveva un appuntamento con Karen, mentre Damian è uscito con Rosaline-
Mi siedo. Poggio le mani sul tavolo.
-Wayne invece?-
Due secondi dopo, Wayne entra in cucina.
È vestito in modo elegante. Persino con giacca e cravatta. Il ché mi da' da pensare.
-Esci?-
Gli domando all'istante accigliata.
Lui sembra in imbarazzo. Ma poi mi risponde.
-Si. Esco con una cliente. Ma c'è anche una coppia di suoi amici con noi-
La cosa mi sorprende.
È la prima volta dopo tanto tempo che sento Wayne dire che ha un appuntamento con una donna.
-L'hai conosciuta mentre stavo ancora con Jakob, immagino-
-Beh! Si. Ma è solo una cena. Niente di più-
-Quante cose ancora non mi hai detto da quando sono andata a vivere con Jakob?-
Wayne sbotta, e Abram esce dalla cucina.

Wayne si mette a sedere su una sedia e mi guarda.
-E tu? Avresti dovuto raccontarmi per filo e per segno tutto ciò che hai fatto con Jakob in sei mesi? Ti ricordo che sei stata tu ad andartene. A farti sentire sempre più raramente, come facesti con Teddy. Non esisto solo quando vivi in questa casa, Chloe. Ricordatelo-

I miei occhi si appannano.
Si. Devo ammettere che Wayne non ha tutti i torti.
Non posso pretendere niente da lui.
Sorrido e lo guardo a malapena negl'occhi.
-Hai ragione. Scusa. Divertiti alla cena-
Lascio la cucina e mi chiudo nella mia stanza.
Ma stavolta, Wayne non viene a bussare alla mia porta per parlare con me.
Lo sento raggiungere la soglia della porta e uscire di casa.

.

-Felice San Valentino, Chloe!-
Dico a me stessa, colma di sarcasmo.
Mi sdraio sul letto e guardo l'ora.
Sono soltanto le otto.
Esco dalla mia stanza e per la prima volta il salotto e spento.
Accendo la luce ed entro.
Accendo la TV e mi passano per la mente tanti ricordi, soprattutto con Edgar.
Sul quel divano, abbiamo fatto sesso per la prima volta, ed è stato bellissimo.

Sento dei passi alle mie spalle.
È Abram.
Si siede accanto a me con in mano due birre e una busta di pop-corn e me ne offre.
Ne afferro uno, poi prendo la birra, senza il minimo entusiasmo.
-Posso avere il mio pensierino ora?-
Mi domanda, guardandomi negl'occhi.
Non so' perché, ma scoppio a ridere.
-D'accordo. Vado a prenderlo-

Torno col pensierino in mano e glielo porgo in una mano.
Lui lo apre e inarca le sopracciglia.
-Oh! Un orsetto portachiavi e dei cioccolatini. Carino come pensiero-
Assaggia un cioccolatino e mugugna deliziato.
-Buono. Vuoi?-
Mi porge il sacchetto e cominciamo a mangiarli insieme, uno ad uno, davanti alla TV e alla birra.

Accendiamo la PS e facciamo qualche round al mio gioco preferito.
Tekken 3.
Stento a crederlo, ma con Abram vinco sempre. Mentre con Edgar, non vincevo mai.
-Sei un portento con questo gioco. Complimenti!-
Ammette lui.

Mettiamo un pò di musica rock, e ci metto a ballare e a saltellare per i divani, continuando a bere birra.
Siamo alla terza lattina.

Mi butto seduta sul divano.
Ho il viso arrossato e il fiatone.
-Ok. Sono esausta-
Abram si butta a fianco a me, e finisce di scolare la terza birra.
-Come ti senti? Ubriaca? Brilla? Euforica?-
Arriccio le labbra e dico:
-La terza direi. E tu?-
-Anch'io-
China il capo verso di me, e mi bacia sulla bocca. Poi si stacca e ride.
Rimango per un'attimo di stucco, ma poi, scoppio a ridere anch'io.
-Era un bacio quello?-
Domando, divertita.
-Se dobbiamo festeggiare San Valentino, almeno festeggiamolo come si deve-
-E sarebbe?-
Lui si alza e si pianta davanti a me.
Io alzo il capo e lo guardo.
-Fingiamo di essere fidanzati, e facciamo l'amore-
Ancora una volta, scoppio a ridere.
Non prendo sul serio le sue parole.

Abram diventa improvvisamente serio. Spegne la musica, si togliere il migliore e resta a torso nudo.
Ha un fisico davvero niente male.
-Ora tocca a te-
Dice.
-Scordatelo. Io non mi spoglio-
Replico, all'istante.
Si china davanti al mio viso e mi guarda.
-Oh! Avanti! Ti comporti come una verginella casta e moralista-
-Hey! Attento a come parli!-
Sbotto.
Mi alzo in piedi anch'io, sfilo via il maglione e rimango in reggiseno.
Lui fissa il mio décolleté e si lecca le labbra.
-Terza favolosa-
-Avanti. Che si fa' ora?-
Domando, spazientita.
Lui apre la cerniere dei pantaloni e se li sfila via dalle gambe.
-Tocca a te-
Mi slaccio la gonna e la sfilo via anch'io.
Siamo in intimo, l'uno di fronte all'altra.
-E ora, che succede?-
Domando, in attesa della prossima mossa.

...

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