Capitolo 5

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Io e Wayne abbiamo appena finito di riparare l'ennesima macchina colmi di soddisfazione.
Ci diamo il cinque e andiamo a lavarci le mani.

Ci incamminiamo verso il portone di ingresso per chiudere l'officina.
Abbiamo fatto piuttosto tardi oggi.
-Se non ci fossi stata tu, non so come avrei fatto-
Wayne mi accarezza la testa e sorride.
Il suo viso è stanco, ma felice.
-No. Grazie a te per esserti preso cura della mia motocicletta-
Gli dico, mentre ci avviamo a piedi verso casa.
-L'hai messa in moto?-
Mi domanda.
-No. Non ancora. Lo farò domani, se non è un problema-
Wayne si ferma e mi mette le mani sopra le spalle.
-Chloe. Quella moto è tua. Puoi farne quello che vuoi-
Non smettiamo di guardarci per un lungo, interminabile istante.
Appoggio la testa sul suo petto.
-Sei il migliore-
Gli dico, poi corro ad aprire la porta di casa e lo lascio entrare per primo.
Lui china leggermente il capo e sorride.
-Grazie, madame-

.

Dopo aver fatto la doccia, esco dalla mia stanza e vado verso la cucina.
Indosso il mio pigiama composto da pantaloncini e canottiera, con stampate sopra le faccine sorridenti di Doraemon.
Prendo una bottiglietta d'acqua dal frigorifero da portare con me nella stanza. Esco dalla cucina e noto la luce accesa in salotto.

Vado a spegnerla.
Qualcuno avrà dimenticato di farlo. Invece, mi ritrovo davanti una scena divertente.

Edgar è seduto sul divano, con la testa inclinata sullo schienale, gl'occhi chiudi e la bocca spalancata.
Russa, anche se in modo lieve.
Non resisto all'idea di avvvicinarmi e tappargli il naso.
Così, lo faccio.
Glielo tappo con due dita, e pochi istanti dopo comincia a tossire e si sveglia.
Prontamente mi afferra per un braccio, si alza in piedi e mi ritrovo faccia a faccia con lui.
-Cosa credevi di fare?-
Mi domanda, continuando a stringere forte il mio avambraccio.
-Niente di male. Credimi-
Lascia il mio avambraccio.
Lo sento indolenzito.
-Non c'era bisogno di reagire in questo modo. Stavo solo scherzando. Ti ho solo tappato il naso perché russavi-
Lui si alza in piedi e mi guarda con aria minacciosa.
-Allora tieni le mani apposto la prossima volta. Se russo non è un problema tuo-
-Le mani apposto? Per uno stupido scherzo innocente! Sei ridicolo-
Sbotto, incredula.
-Tu sei ridicola!-
Il suo sguardo finisce sulla mia canottiera.
Dimentico di non indossare il reggiseno e i miei capezzoli si sono inturgiditi.
Incrocio le mani sul petto all'istante e dico:
-Cosa hai da guardare! Maniaco!-
Lui se la prende, e mi guarda con aria incredula.
-Adesso sono pure un maniaco! Pensi che non abbia mai visto un paio di tette in vita mia per caso?-
-Sai che ti dico. Mi hai stancata! Me ne torno a dormire-
Cammino a passo svelto verso la porta e lui mi urla contro.
-Ecco brava. Vattene. Doraemon!-
Mi fermo davanti alla soglia e mi giro accigliata verso di lui.
-Meglio Doraemon che Hentai. Idiota!-
Sgrana gl'occhi e mi viene incontro come una furia.
-Come mi hai chiamato!-
-Idiota. Idiota!-
Ripeto per due volte fissandolo negl'occhi senza alcun timore.
Lui stringe forte la mascella, mi afferra per i polsi e mi attira a sé.
-Non credere che sarò buono e gentile con te solo perché sei donna-
Il sorrido e dico.
-Non mi fai paura-
-Il mio intento non è metterti paura. Ma solo metterti in guardia. La prossima volta potrei non essere così gentile con te-
-Ah! Si. E cosa mi farai? Sono curiosa-
Domando a testa alta.
Sorride, e continua a tenermi stretta a lui.
Accosta il suo viso al mio e mormora qualcosa al mio orecchio.
-Potrei anche farti qualcosa che potrebbe piacerti-
Osa dirmi.
Ma detto da uno che si sega con i manga Hentai, non mi sorprende più di tanto.
-Per esempio?-
Penso di non piacere a Edgar, e la
nostra sembra diventata una 'sfida' stupida, banale e senza senso.
Preme il suo membro contro il mio ventre, è duro ed eccitato.
-Ti piace come risposta?-
Domanda con aria divertita.
-Lasciami! Maniaco!-
Sbotto, cercando di divincolarmi.
Ma lui se la ride.
Sembra divertirsi a sfottermi.
-Che c'è? Non ti piace? Sono un maniaco,
lo hai detto tu. E mi comporto di conseguenza-
-Lasciami. O mi metto a urlare-
-Oh! Troppo facile. Ritira solo quello che hai detto. Dì che non sono un maniaco e finisce qui-
Per un'attimo mi perdo nei sui splendidi occhi verdi, ma poi, decido di arrendermi.
-D'accordo. Ritiro quello che ho detto-
-E...?-
Insiste lui.
Alzo gl'occhi al cielo e sbuffo.
-Non sei un maniaco-
-E poi?-
Insiste ancora.
-Non sei nemmeno un'idiota-
Lui sorride, e finalmente stacca il suo corpo dal mio.
A momenti non riuscivo più a respirare.
Mi minaccia con il dito indice e aggrotta la fronte.
-D'ora in poi, attenta a come parli. Te l'ho detto, potrei non essere sempre paziente e gentile come oggi-
Faccio un lungo sospiro e non posso fare a meno di guardare la sua parte intima.
Il suo membro è ancora eccitato.
Stringo le labbra per trattenere una risata e lui mi rimprovera all'istante.
-Che hai da guardare! Non hai mai visto una fottuta erezione?-
Afferra e sistema il suo membro, poi lascia il salotto borbottando qualcosa.

Recupero la mia bottiglietta d'acqua da terra e spengo la luce del salotto.
Torno nella mia stanza, bevo un pò d'acqua e finalmente mi metto a dormire.

...

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