Capitolo 17

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Finalmente torno a casa. Esausta.
Lascio la moto sul vialetto e poi entro.
Sento il solito baccano provenire dal salotto e vado a dare un'occhiata.
È Edgar che gioca alla PS tutto solo.
-Ciao!-
Urlo per farmi sentire.
Lui mette il gioco in pausa e si volta verso di me.
-Hey! Sei tornata-
Rivedere Edgar mi ha fatto un effetto strano. Piacevole. Mi è mancato.
-Dov'è Damian?-
Domando.
-È uscito con una donna. Una che ha conosciuto al bar-
Replica.
La cosa mi riempie di gioia.
È un bene che frequenti un'altra.
Se lo facesse Edgar invece, non so se proverei lo stesso entusiasmo.

Lascio il salotto e vado nella mia stanza per prepararmi a fare una super doccia fredda.
Muoio di caldo.

Esco dalla mia sta stanza e vado in cucina a preparare la cena.
Wayne sarà felice di tornare a casa e trovare già tutto pronto.
Mentre cucino, Edgar entra in cucina e  prende una bottiglietta d'acqua dal frigo.
Si mette a sedere a tavola, beve un sorso, e mi guarda.
-Ti sei divertita?-
Mi domanda così, di punto in bianco.
Mi volto verso di lui e lo guardo.
-Certamente-
Mi limito a dire, poi mi giro e riprendo a cucinare.
Edgar poggia la bottiglietta sul tavolo e inarca un sopracciglio, si pianta davanti a me e mi fissa.
-Te la fai con il tuo capo ora?-
Sarebbe bello se la sua domanda fosse dettata dalla gelosia. Ma sono sicura che non lo è. La sua è semplice curiosità.
-Tra noi c'è solo sesso. Niente di più-
Ribatto all'istante.
-Buon per te-
La cosa non lo tocca minimamente.
Afferra la bottiglietta che ha lasciato sul tavolo e lascia la cucina.

Se solo sapesse, che per lui, lascerei perdere chiunque. Anche Jakob.
Ebbene sì.. Edgar mi piace. 
Ma lui sembra non provare più alcun interesse per me.
Non scherza più, non gioca più.
E tutto questo un pò mi manca.
Immagino sia tutta colpa del sesso.
Ha decisamente rovinato il mio rapporto con lui. E anche con Damian, purtroppo.

.

Wayne rientra dell'officina e va' subito a fare una doccia. Poi io, lui e Edgar ceniamo insieme.
Wayne comincia a farmi domande su Jakob. Io rispondo ad ogni sua domanda, mentre con la coda dell'occhio osservo ogni reazione di Edgar.
In poche parole, Nessuna.
-Il direttore di un hotel! Chi lo avrebbe mai detto!-
Esclama Wayne scompigliandomi i capelli.
-Già!-  Replico  -Ma te l'ho detto. Niente di serio-
-Beh! Chi può dirlo!-
Wayne si alza da tavola e mi stampa un bacio sulla tempia.
-Vado a dormire. Buonanotte-
Dice, e lascia la cucina.
Anche Edgar si alza da tavola.
-Vado a letto anch'io-
Sbadiglia e va' verso la porta.
E il momento giusto per parlare con lui.
-Aspetta-
Dico, prima che esca.
Lui si ferma davanti alla porta e si gira verso di me, in attesa che parli.
-Ce l'hai con me? Ti ho fatto qualcosa?-
Gli domando, con aria preoccupata.
Lui ridacchia e dice:
-Cosa te lo fa' credere?-
-Per esempio, il fatto che mi eviti.
Che non scherzi più con me come facevi una volta-
Lui fa' un lungo sospiro e si mette una mano sul fianco.
-Si. è vero. Ma è soltanto perché sto frequentando qualcuno. Contenta?-
Dice, e se ne va' lasciandomi con una sensazione sgradevole di 'vuoto' dentro.
Fa' male, ma è giusto così.
Dopo tutto, io e lui non abbiamo una relazione.
Edgar, non è mio.
Può frequentare chi vuole.
Mi lascio cadere sulla sedia, e non so perché, le lacrime inondano il mio viso.
Diamine!
Deve piacermi davvero tanto, per ridurmi un questo stato.

La porta della cucina si apre ed entra Wayne.
-Ho dimenticato di...-
Mi vede in lacrime, e smette di parlare-
Prende una sedia e si siede di fronte a me. Mi asciuga le lacrime.
-Hey! È stato Edgar a farti piangere? Avete litigato di nuovo?-
Io tiro sù col naso e gli dico la verità.
-In realtà... Edgar mi piace. Ma, io non piaccio a lui-
Wayne sospira e mi mette una mano sulla spalla.
-Edgar è un tipo che non si innamora facilmente. Gli piace solo divertirsi e fare sesso. Tutto qui-
-Già! Lo so-

Wayne mi stringe fra le sue braccia e poi, mi da' un tenero bacio sulla guancia.
-Se solo potessi io...-
Mormora mentre stringe il mio viso tra le mani, a pochi centimetri dal suo.
-Cosa?-
Gli domando.
-Ti renderei felice-
Le sue labbra si impossessano delle mie, lasciandomi sorpresa, confusa.
Mi stacco da lui all'istante e mi alzo dalla sedia. Si alza anche lui.
-Scusa Chloe. Non so cosa mi sia preso-
Io sorrido appena e dico:
-Non importa. Vado a dormire. Buonanotte-
Lascio la cucina.
Sono ancora confusa mentre ripenso alle labbra di Wayne sulle mie.

Non ho mai visto in Wayne un uomo con cui relazionarmi o fare sesso.
L'ho visto sempre e solo come un fratello maggiore.
Mi auguro che anche i suoi sentimenti per me siano rimasti gli stessi, e che in me veda una sorella minore, come è sempre stato.

.

Il mattino successivo, incrocio Wayne sul vialetto, mentre è intento ad andare in officina.
Viene verso di me e mi scompiglia i capelli, come è solito fare.
-Buon lavoro Chloe. A più tardi-
Sorrido, e mi risistemo bene i capelli.
Per fortuna tra me e lui non è cambiato niente.
Dopo tutto, quello di ieri, è stato soltanto un piccolo ed innocente bacio sulle labbra. Niente di più.
-Anche a te! A più tardi-

.

I giorni passano.
Il mio rapporto con Jakob diventa stabile.
Faccio sesso solo con lui e nei week end mi fermo a dormire a casa sua.
Ma la mia mente, torna sempre a Edgar.

Passa un mese.
Una mattina, dopo aver fatto l'ennesima volta l'amore con Jakob, lui mi guarda negl'occhi e mi dice:
-Vieni a stare da me, Chloe-
Vivere con lui? Non riesco a credere che me lo stia chiedendo.
-E le voci e i pettegolezzi?-
Domando, prontamente.
Lui mi bacia la tempia e dice:
-Se avremmo una relazione seria, che sparlino pure-
Non so' se essere triste o felice ma, sto bene con Jakob. Gli voglio bene.
Stare con lui, mi aiuterà sicuramente a dimenticare Edgar.

Torno a casa per dare la notizia ai miei coinquilini. Stanno tutti in cucina.
-Vado a vivere con Jakob-
Mi limito a dire.
Wayne mi viene incontro e mi da' una pacca sulla spalla.
-Congratulazioni! Hai fatto il grande passo finalmente!-
-Almeno ti levi dalle palle-
Dice Damian, con tono sarcastico.
Col tempo, io e lui abbiamo ripreso a parlarci, ma non più di tanto.
Ora frequenta una segreteria.
Una certa Rosaline Parsons. La famosa donna conosciuta al bar tempo fa'.

Edgar non dice niente.
Annuisce e arriccia le labbra.
Guarda l'ora sul suo orologio e si alza dalla sedia.
-Vado a lavoro-  Dice. Poi si ferma davanti alla porta, si volta a guardarmi e dice  -Sii felice, Chloe-

Faccio un lungo respiro e dico tra me e me che è giunto il momento di voltare pagina e di lasciarmi andare a un nuovo amore.

Sono sicura che Jakob è quello giusto e mi renderà felice.

...




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