Capitolo 16

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Jakob mi accarezza i capelli e mi avvolge completamente con il suo corpo.
-Resta a dormire da me stanotte. Ho due stanze libere...-
-Io... non saprei-
La sua proposta mi sorprende.
Non so se dovrei accettare.
-Non farò niente che tu non voglia-
Solleva le mani e inarca un sopracciglio.
Sorrido e lo guardo, anche se ho i miei dubbi che terrà le mani apposto.
Ma che importa!
-D'accordo. Resto-

Chiamo Wayne e gli dico che stanotte non rientro. È entusiasta all'idea che ho trovato un'altro uomo da frequentare dopo Teddy. Mi ha detto solo 'Divertiti', come è solito dire quando è felice per me.

Jakob mi mostra la mia camera da letto.
È in stile moderno, con un grande letto matrimoniale che domina il centro della stanza.
-Se hai bisogno di qualcosa, chiamami. Buonanotte-
Jakob chiude la porta della stanza e aggrotto la fronte.
Non può essere andato via davvero.

Aspetto qualche minuto sperando che torni. Ma niente.
Esco dalla stanza. Busso alla sua, ma non risponde.
Apro la porta, lentamente.
Dal bagno sento provenire lo scroscio dell'acqua della doccia.
Cammino a passo lento fino al bagno e mi fermo sulla soglia della porta.
Mi trovo Jakob davanti all'improvviso e sussulto.
È completamente nudo e bagnato davanti a me.
Senza dire una parola, mi bacia all'istante le labbra con passione, con desiderio.
Afferra i bordi della mia maglietta e me la sfila via dalla testa.
Mi slaccia i pantaloni, e gli lascia scivolare lungo le mie gambe.
Mi solleva e mi porta con lui dentro il box doccia mentre l'acqua scorre.
Comincia a baciarmi il collo in modo delicato e favoloso. Chiudo gl'occhi.
Mi sgancia il reggiseno e lo butta fuori dal box. Afferra i miei seni a coppa e gli massaggia dolcemente fra le mani facendomi sospirare di piacere.
Si china e mette in bocca il capezzolo turgito e bagnato del mio seno destro.
Lo succhia avidamente.
Succhia anche il sinistro.
Mi mordo il labbro.
Scende a leccare il mio ventre.
Abbassa il mio slip e lo butta via.
Bacia la mia intimità.
Gemo.

Mi fa mettere di spalle. Allargo le gambe e la sua testa si insinua fra le mie cosce.
Mi lecca tutta la fica dal basso verso l'alto, mandandomi in estasi.
Lo sento mugugnare alle mie spalle.
Si solleva.
Sento i suoi pettorali contro la mia schiena, il suo membro duro che cerca la fessura della mia fica per penetrarla.
La trova.
Chiude l'acqua.
La sua asta scivola all'istante dentro di me, fino in fondo.
Mi lecca il collo, l'orecchio.
Mi scopa lentamente.
Ansimiamo insieme.
Poggia le sue mani accanto alle mie, sulle piastrelle, e comincia a scoparmi con maggiore impeto.
-Sei così stretta Chloe-
Mormora, senza mai fermarsi.
Mi scopa con forza, con voglia, con ferocia.
Ho il respiro sempre più affannoso.
Sono vicina all'orgasmo.
Pochi istanti dopo, vengo.
Urlo, colma di piacere.
Mi scopa ancora più velocemente, più in profondità, con più forza.
-Si. Godi. Così-
Sussultare al mio orecchio.
Mi bacia il collo, una spalla e poi continua a scoparmi con colpi duri, ruggendo per tutto il tempo.
Non lo credevo così voglioso e focoso.
Mi piace da impazzire.
Ho un'altro orgasmo. Più potente del primo e grido senza sosta, mentre Jakob continua a scoparmi finché anche lui viene.
Mi spinge con il suo corpo contro le piastrelle e mugugna deliziato mentre viene dentro di me.
Non avevo mai fatto sesso in una doccia, ma devo ammetterlo che mi è piaciuto davvero tanto.
Jakob si stacca da me e insieme riprendiamo fiato.
-Adesso, inizia il secondo round-
Dice. E mi bacia.
Mi prende in braccio, mi porta fino alla camera e mi adagia sul letto.
Riprende a baciarmi.
Si mette sopra di me e di nuovo mi penetra.
Facciamo l'amore ancora una volta e poi, ci addormentiamo l'uno tra le braccia dell'altra.

.

Apro gl'occhi e subito mi guardo intorno chiedendomi dove sono finita.
Poi vedo Jakob che dorme al mio fianco, mi tranquillizzo e sorrido.
Peccato sia giovedì.
Se fosse stato sabato, saremmo rimasti a letto fino a tardi e avremmo fatto ancora l'amore.

Jakob apre gl'occhi e mi guarda.
Mi accarezza il viso e dice
-Buongiorno. Dormito bene?-
-Benissimo. Grazie-
-Vado a preparare la colazione-
Jakob si alza dal letto e non posso fare a meno di guardare il suo bel culetto sodo.
Si infila i boxer e poi lascia la camera da letto.
Mi porta la colazione su un vassoio e quasi mi commuovo.
Mai nessuno aveva fatto una cosa tanto carina per me. Nemmeno Teddy.
Gli stampo un bacio sulle labbra e lo ringrazio.

Dopo la colazione, lasciamo a malincuore la sua casa e raggiungiamo l'hotel con la sua macchina.
Si ferma a quasi mezzo chilometro di distanza dall'hotel e mi spiazza con le sue parole.
-Ti dispiace se ti lascio qui? Non vorrei che qualcuno spettegolasse vedendoci arrivare insieme in macchina-
-Ma certo. Nessun problema-
Replico, fingendomi serena e indifferente, mentre in realtà sono delusa e amareggiata.
Mi da' un bacio sulla guancia e poi scendo.

Controllo lo smartphone.
Wayne mi sta chiamando.
-Chloe. Ho cambiato la gomma della motocicletta. Te la la porto nel garage dell'hotel?-
Mi domanda.
-Sarebbe fantastico. Grazie, Way-
Chiudo la chiamata e raggiungo l'hotel dopo aver camminato senza sosta per dieci minuti.

Raggiungo lo spogliatoio, cambio i vestiti e prendo posto dietro il bancone della reception.

Ancora una volta, mi trovo davanti la scena di Jakob che parla e sorride sempre alla stessa donna.
-Quella è Leila Clayton. Figlia di un noto imprenditore- Archie sbuca davanti a me all'improvviso e mi guarda come se tra me e quella non ci fosse paragone.
Va' verso di loro e si stringono la mano.
Sembrano molto affiatati, tutti e tre insieme.
Chissà se tra Jakob e quella Leila c'è mai stato qualcosa.
Domando tra me e me.

Raggiungo la mensa dopo il primo turno di lavoro e quella Leila è sempre appiccicata a Jakob.
Non so perché, ma la cosa mi irrita.

Alla fine del mio turno di lavoro, Jakob si avvicina al balcone e mi parla a voce bassa.
-Vieni da me?-
Io inarco le sopracciglia e lo guardo dritto negl'occhi.
-Lo hai chiesto anche a Leila?-
Mi guarda con aria stupita. Poi sorride.
-Che vai pensando! Io e Leila parliamo unicamente di lavoro-
-Già! Come ho potuto dubitare-
Replico, com tono sarcastico.
-Allora? Vieni da me?-
Ripete la domanda.
Lascio il bancone e arriccio le labbra.
-Magari un'altra volta-
Vado verso lo spogliatoio e mi cambio.
Vedo aprirsi la porta ed entrare Jakob.
Mi lascia di stucco.
-Sei impazzito! Che ci fai qui?-
Si avvicina e mi bacia ardentemente sulle labbra, mentre indosso soltanto l'intimo.
-Non dimenticare che sono io il capo di questo posto-
Mi fa' mettere carponi davanti a una sedia, mi solleva la gonna, sposta lo slip su un lato e mi penetra.
Mi scopa con forza, colpi violenti che mi portano sempre più vicina all'orgasmo.
Mi mordo il labbro e mi lascio andare al piacere insieme a lui.
Finisce tutto in pochi minuti non appena viene anche lui, dentro di me.
Dopo essersi soddisfatto, si sistema la cerniera dei pantaloni.
-Questa è la mia punizione per esserti rifiutata di venire da me-
Lascia lo spogliatoio e mi scappa da ridere.
Niente male come punizione!

...

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