19. Nobody's son, nobody's daughter

823 26 12
                                    

🩵RODY POV🩵

Come ci siamo ritrovati rinchiusi in una cella alle sei del mattino?

È una storia interessante.
Ma ancora più interessante è che, quando siamo arrivati in questa cella, ci abbiamo trovato Cody e Kelly.
Una riunione di famiglia con i fiocchi.

A breve arriverà mia zia, che questa volta mi spedirà dritta in collegio, e Frank, che scommetto sarà felicissimo di vedere la sua preziosa macchina completamente distrutta.

Si può sapere perché ogni volta che ho a che fare con Atris deve succedere un casino sempre più grande del precedente?




10 ore prima.

Scendiamo in salotto dove individuiamo subito Frank e Hope che stanno parlando vicino al lungo tavolo.
Lancio un'occhiata ad Atris.
«In cosa consiste il piano?»

«Quanto ti piacciono gli incendi, stellina?» ghigna.

Io strabuzzo gli occhi.
«Non avrai mica intenzione di far andare a fuoco la tua casa con tutte queste persone dentro?».

Per un secondo un luccichio inquietante gli illumina gli occhi, ma per fortuna passa subito.
«Distrai tua zia, nel frattempo mi farò dare le chiavi dell'auto da Frank» mi ordina.

«E come hai intenzione di riuscirci?».

Evita la mia domanda e con passo lento si piazza dietro di me. Si abbassa fino a sfiorarmi l'orecchio con le labbra e mi afferra la faccia con le mani.

Il mio corpo si elettrizza ricordando ciò che mi ha fatto poco prima in camera sua, e pensare che gli ho perfino chiesto se dovevo ricambiare. Divento immediatamente rossa per l'imbarazzo, quella strana elettricità fra noi sembra non essere scomparsa del tutto.

Mi fa voltare la testa di quarantacinque gradi.
«Lo vedi quel quadrato grigio incastonato nel muro?» mi sussurra. Annuisco osservando come si mimetizzi bene nel muro, è vicino alla porta che ho capito porta in cucina.

«È un contatore che faremo saltare, andrà in corto circuito e addio corrente. Dopodiché voglio che tu, mentre io mi occupo della cucina, apra tutti i balconi e le finestre che vedi»

«Perché vuoi sabotare la tua stessa casa?» deglutisco.

«Te l'ho detto, non sopporto Frank» risponde prontamente.

«Cos'hai intenzione di fare in cucina?» chiedo perché è molto improbabile che il suo piano si limiti a far semplicemente saltare la corrente.

«Lo scoprirai, sarà divertente. Distrai tua zia e aspetta finché non ti do il segnale, quando le luci si spegneranno fai ciò che ti ho detto e vieni in cucina. Posso fidarmi di te, Jasmine?». Quelle parole mi fanno rabbrividire, più di tutto perché sono pronunciate proprio da lui.

Alzo lo sguardo per incontrare il suo, sento la sua presenza dietro di me come un caldo mantello.
«Solo per questa volta, Aladdin» prendo un respiro profondo e mi avvio verso Hope che sta ancora parlando con Frank.

Bene, adesso devo solo inventarmi qualcosa di urgentissimo da dirle.
«Scusate se vi interrompo, zia avrei bisogno un attimo di te» sorrido ad entrambi reprimendo la voglia di tirare un pugno a Frank.

Hope mi fulmina con lo sguardo prima di rivolgersi al suo capo.
«Torno subito» mi afferra per un braccio non appena ci allontaniamo di qualche passo.

«Ti conviene che sia qualcosa di importante, stavamo giusto discutendo della mia promozione»

«Si, scusa»

𝑶𝒏𝒆 𝒑𝒍𝒖𝒔 𝒐𝒏𝒆 (1+1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora