🌊RODY POV🌊
Avrei dovuto pensarci meglio.
Rovinare la moto di Atris potrebbe essere stato un gesto un po' estremo, ma quando mentre camminavo me la sono ritrovata davanti incustodita, ho pensato a quando lui ha distrutto l'ukulele di mia mamma e non ho ragionato lucidamente.
Una vendetta calda ha cominciato a scorrermi nelle vene e, semplicemente, ho colto l'occasione.
Speravo non mi beccasse, ed invece sono stata costretta a scappare. Non che sia servito a molto visto che mi ha raggiunta comunque.
Ora lui e Giona se ne sono andati ed io sono ancora spiaccicata contro il muro di uno dei vicoli in mezzo a Denver tentando di riprendere la calma.
Per un momento ho pensato seriamente che Atris potesse farmi del male, ma lui... non l'ha fatto.
Mi ha guardata con un fuoco viola negli occhi, ma quando gli ho detto che l'ho fatto per l'ukulele lui ha cambiato espressione. Come se avesse compreso il perché del mio gesto, e lo avesse capito.
Non capirò mai quel ragazzo e la sua ossessione per le tarantole di nome Tony.
Ma quello che gli ho scritto sulla moto è ciò che nel profondo del mio cuore ho sentito mentre lo vedevo distruggermi l'ukulele, o mentre mi abbandonava per la strada di fronte al cimitero di notte, o quando mi ha bloccato i movimenti mentre mi costringeva a guardare Cody che picchiava Olly.
Quando mi ha chiusa dentro la stanza a Falls Church...
Non lo conosco neppure da un mese e me ne ha già fatte passare di tutti i colori. Perché?
Non è possibile che mi odi così tanto solo perché faccio la ficcanaso.
Scrollo la testa e con essa tutti questi pensieri intrusivi, dopodiché esco dal vicolo e mi rincammino verso casa. Stasera sarò da sola visto che mia zia, Gilbert e Noah sono a cena fuori e Olga ha il giorno libero.
In realtà Gilbert mi ha anche chiesto se avessi voluto unirmi a loro, ma non mi andava molto e gli ho detto che ero stanca e avrei preferito evitare.
Penso a Giona che mi ha indirettamente invitato alla festa che si terrà a casa sua la sera dopo la partita. Non sono sicura di volerci andare, ma so già che, come ha detto Giona, Penny mi costringerà. Sbuffo.
A questo punto mi rimane solo una cosa da fare: chiamare Josh, che risponde dopo tre squilli.
"Eccola qui, la mia persona preferita!" con la sua gioia nella voce mi mette di buon umore, se chiudo gli occhi riesco persino a immaginare di essere lì con lui.
Mi manca da impazzire.
"Ciao Josh, che fai?"
"Sto tornando a casa, ho appena finito l'allenamento di basket".
Ed io me lo immagino. Il classico ragazzo di Miami Beach: senza maglietta e con la pelle abbronzata e sudata in bella vista, pantaloncini cargo, infradito ai piedi che lo mantengono in equilibrio sul suo amato skate; zaino in spalla, occhiali da sole sul naso, collane e bracciali di cuoio, bandana rossa legata al braccio, e la suo chioma folta di capelli castani leggermente lunghi che danzano col vento.
Prima ero anch'io così, poi sono approdata qui.
"Quando arrivi salutami tua madre" dico.
"Certo. Tu che fai?"
"Anch'io sto tornando a casa, mi sono fatta una passeggiata per la città" evito di raccontargli della mia bravata con la moto di Atris.
"Io dovrei raggiungere gli altri sulla spiaggia per fare un po' di surf, per fortuna c'è sempre meno gente ora in spiaggia visto che la stagione è quasi finita. Non ti manca surfare?"
"Lo sai che non mi è mai piaciuto particolarmente, però forse un pochino si, mi manca" confesso.
Mio padre surfava, ed era bravissimo. È stato lui che ha insegnato a Josh tutto quello che sa sul surf e ci ha provato anche con me, tuttavia essendo una persona abbastanza scoordinata non ho mai imparato bene.
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𝑶𝒏𝒆 𝒑𝒍𝒖𝒔 𝒐𝒏𝒆 (1+1)
Romance~~~ «Penny, chi è quello?» lo indico con un cenno del capo. Penny ride scuotendo la testa. «Scordatelo, tesoro. Non esiste persona più stronza di Atris De Giglio». ~~~ «Chi sei?» e poi la sua voce. Serafica, profonda, ferma. Ed un tantino arrogante...
