4. I'm sick of your voice, sick of your face

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💙RODY POV💙

Sapete qual è la parte migliore del lutto?
L'esatto momento dopo che il tuo cervello ha metabolizzato che quelle persone che conoscevi non esistono più, che non le rivedrai mai più.

Perché è in quel momento che, senza rendertene conto, vivi nel passato dei tuoi ricordi che hai con loro. Li rivivi inconsciamente per l'ultima volta e le persone intorno a te ti lasciano stare, dandoti il tempo di riprenderti.

Dopo che Atris se n'è andato, ho raccolto tutti i pezzi dell'ukulele rotto e li ho rimessi in valigia insieme ai gioielli di mia madre che avevo posato sulla scrivania, dopodiché l'ho richiusa e l'ho messa sotto al letto giurandomi che non l'avrei più aperta per parecchio tempo.

Stamattina non sono nemmeno andata a scuola, Hope mi ha permesso di rimanere a casa a patto che il saltare la scuola non diventi un'abitudine.

Ma oggi non potevo proprio, perché se avessi visto Atris anche solo di sfuggita, le possibilità sarebbero state due: o l'avrei ucciso seduta stante, o sarei scoppiata a piangere. E sono tutte e due possibilità che è meglio evitare.

Adesso però sto camminando per strada col leggero vento che mi smuove la treccia perché devo andare a prendere il telefono che una settimana fa ho portato a riparare.

Il vecchio cellulare di Atris che gli ho visto rompere la prima sera che ci siamo conosciuti, poco prima di seguire lui e gli altri due moschettieri in quel parcheggio subdolo.

Dopo dovrò anche passare da Penny per lasciarle il vestito che mi ha prestato e i vestiti di Cody.

Arrivo davanti al negozio ed entro. Ad accogliermi c'è lo stesso ragazzo della settimana scorsa.
"Salve, sono qui per ritirare il telefono che ho portato ad aggiustare"

"Giusto, quello tutto rotto?"

"Esatto... è stato possibile ripararlo?"

"Si".

Sono sollevata da quella risposta. Me lo consegna dentro una bustina di plastica e pago.
Fremo perché desidero troppo scoprire cosa nasconde questo aggeggio, però mi costringo a resistere finché non sarò di nuovo alla villa.

Ricomincio a camminare con le cuffiette nelle orecchie e la mia playlist degli Arctic Monkeys che quasi mi sfonda i timpani.

Dopo un po' arrivo di fronte la casa di Penny. Percorro il vialetto, salgo i gradini del portico e suono.
Ad aprirmi è una donna con dei lunghi e boccolosi capelli rossi.

"Salve, sono un'amica di Penny" mi presento.

"Ciao tesoro, io sono la madre. Se cerchi Penny ancora non arriva, l'allenamento di cheerleading dovrebbe finire tra poco. Se vuoi puoi entrare e aspettarla" ha una voce gentile e lo stesso sorriso di Penny.

"Oh no, non si preoccupi. Sono passata solo per lasciarle il vestito che mi ha prestato l'altra sera alla festa" le porgo la busta in cui l'ho riposto.

Lei la prende e insiste nel farmi rimanere, per cui accetto anche se non vorrei farlo e varco la soglia.

Dentro parlo un po' con la mamma di Penny e quella di Cody che è sul divano a guardare la tv. Mi offrono qualcosa da mangiare ma di nuovo rifiuto garbatamente, finché dopo un po' fanno capolino dalla porta d'ingresso Penny e Cody che è particolarmente sudato, segno che ha appena terminato l'allenamento di football.

"Rody!" mi saluta la mia amica venendomi ad abbracciare.

"Ehi, com'è andata a scuola?"

"Il solito, se vuoi posso passarti gli appunti di oggi. Ma perché non sei venuta?"

𝑶𝒏𝒆 𝒑𝒍𝒖𝒔 𝒐𝒏𝒆 (1+1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora