18. I call her trouble

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🌶️🌶️

🩵RODY POV🩵

Non ho mai urlato tanto per un'acconciatura.
Ho passato l'ultima mezz'ora a lottare contro mia zia perché mi sono rifiutata di portare i capelli sciolti questa sera alla cena, dicendole di volere la mia solita treccia.
A lei ovviamente non stava bene.

Però alla fine siamo arrivate ad un accordo: porterò la treccia ma me la farà lei in modo più "carino". E adesso sono già dieci minuti che mi sta tirando tutti i capelli, rinchiuse in bagno. Ogni tanto sibilo dal dolore ma a lei non sembra importare.

«Sopporta, il risultato ti piacerà».

Come no, vorrei risponderle.

Alla fine però, inaspettatamente, le sue parole si rivelano vere. Mi ha fatto una treccia a spiga di grano leggermente laterale e ha insistito per aggiungerci qualche brillantino qua e là, non è proprio il mio stile ma per una sera posso sopportarlo.

Anche alla luce del fatto che questa sarà l'ultima sera in cui potrò mettere piede fuori casa visto che sono stata messa in punizione. Oggi pomeriggio, quando Hope è venuta a prendermi a scuola, abbiamo avuto un'intensa discussione in macchina e mia zia si è arrabbiata perché sono sparita per due giorni.

Ovviamente non ho potuto dirle che mi hanno rapita e che quindi la mia scomparsa non è dipesa da me, quindi, stringendo i denti, ho dovuto accettare la mia sorte che prevede la reclusione in casa per il prossimo mese.

È strano, ma oserei dire anche quasi affascinante.
Essere sotto la custodia di una persona severa che ti mette in punizione tutte le volte che le pare come se fosse il suo sport preferito. Sarà perché i miei genitori non hanno mai nemmeno contemplato la parola "punizione".

Comunque a me va bene così per ora, anche se scommetto che Penny non sarà per niente felice quando scoprirà che non potrò esserci alla festa di Halloween a Falls Church.

Lascio mia zia a finirsi di preparare in bagno e vado in camera per indossare il vestito che ancora non ho scartato.

Apro la scatola poggiata sul mio letto che lo contiene e quasi svengo nel vedere cosa cavolo dovrò indossare.
A questo punto sono convinta che l'accompagnarla a questa cena faccia parte della punizione.

È un lungo vestito bordeaux con un profondo spacco sulla gambe sinistra, è fatto di seta ed è morbidissimo al tatto tanto che sicuramente passerò tutta la serata a toccarlo, ha le spalline sottili che evidenziano la profonda scollatura a V.

Lo infilo senza pensarci troppo o finirò col bruciarlo e mi rifiuto di guardarmi allo specchio, mi allaccio le converse nere di cui spero mia zia non si accorgerà e passo a truccarmi leggermente per rendere la mia faccia meno cadaverica, ripasso altro correttore sul taglio procuratomi dallo schiaffo di Emmett Hale. Al solo ripensarci mi vengono i brividi.

Mentre metto il mascara mi chiama Josh a cui rispondo subito. È da un po' che non lo sento e mi manca la sua voce.

«Ehi Rody, che fai? È un po' che non ti fai sentire».

Si beh, sono stata rapita, sai com'è. Ridacchio da sola senza però dirgli nulla, non avrebbe senso farlo preoccupare.
«Vari impegni» mento.

«Così tanti da non riuscire a trovare un momento per chiamare il tuo migliore amico?»

Sospiro.
«Okay, hai ragione. Mi dispiace, sono stata un po' assente ultimamente, non volevo trascurarti» dico più sincera che posso.

«Scuse accettate. Che combini?»

«Mi trucco, tra poco dovrò accompagnare mia zia ad una cena di lavoro»

𝑶𝒏𝒆 𝒑𝒍𝒖𝒔 𝒐𝒏𝒆 (1+1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora