17. Field of lilies

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💙RODY POV💙

Sento una mano che mi scuote il fianco, ma mi rifiuto di aprire gli occhi.
Il mio corpo e la mia mente vogliono soltanto continuare a dormire, ma poi una voce mi costringe a svegliarmi.

«Svegliati, Jasmine».

Apro pigramente gli occhi ancora incollati dal sonno e scorgo tre figure in piedi vicino al tavolo.

«È stato Will ad avere l'idea, inizialmente gli abbiamo tutti riso in faccia, ma poi ci siamo resi conto che aveva del potenziale» è Giona a parlare.

«Quando abbiamo capito che ci avevi lasciati qui per andare al RoofClub da solo siamo corsi da Will per prendere il pony e siamo venuti a fare il panico» questo invece sono quasi sicura sia Cody.

«Siete degli idioti, qualcuno avrebbe potuto rimetterci la pelle, o le palle».
Stringo i denti quando riconosco il tono di rimprovero di Atris.

«Tu non sei stato da meno, cosa credevi di fare andando lì da solo per sparare a Emmett?»

«Non stiamo parlando di me, e comunque come ci siete arrivati se avevo detto a tutti di non darvi le macchine?»

«Secondo te perché ho la mano sfregiata? Sono stato costretto a tirare un paio di pugni» Cody mostra le nocche rosse ad Atris.

«Ed io ho riscosso qualche favore per trasportare il pony. Dopo che tu e Rody siete andati via ci siamo defilati a gambe levate e abbiamo riportato Senape a casa di Will, la madre era furiosa» finisce di spiegare Giona.

I miei muscoli si rifiutano di muoversi quindi mi limito ad osservarli. Questo letto è davvero comodo e mi è difficile credere che tutto quello che è successo ieri sia accaduto veramente.
Sembra un cazzo di film.

Atris sposta lo sguardo su di me e viene a sedersi sul bordo del materasso.
«Secondo voi sono riuscito a colpire Emmett?» domanda ai suoi amici mentre io lo fisso insistentemente.
È ridotto male, ha il volto pieno di lividi e tagli e sotto la maglietta non deve essere messo meglio.

«Nessuno lo sa, ma se è vivo non tarderà a farcelo sapere» Giona chiude il discorso di cui ho capito poco e, insieme a Cody, anche loro si avvicinano a me.

«Che ore sono?» domando con voce rauca.

«Quasi ora di andare a scuola, ce la fai?» è Atris a rispondermi e questo suo modo gentile di porsi a me mi fa paura.

Mi alzo a sedere a fatica e Giona mi porge una bottiglietta d'acqua.
«Non c'è del sonnifero dentro, vero?».
Mi guardano in modo strano, come se si sentissero in colpa per quello che mi è successo.

«Nessun sonnifero» conferma Cody.
Allora afferro la bottiglietta e me la scolo in dieci secondi.

«Come ti senti?» si preoccupa Giona.

«Un po' ammaccata» e di sicuro con un paio di traumi in più che non mi faranno dormire la notte, ma questo evito di dirlo.
Finché sto con loro, non so perché ma mi sento al sicuro.

«D'accordo, ci vediamo tra poco a scuola» si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte.

Rimango abbastanza sconcertata e non so bene come reagire, così mi limito ad un sorrisetto mentre Giona e Cody escono dalla porta.

«Andiamo, ti accompagno a casa così ti cambi» Atris si alza pescando le chiavi della moto dalla tasca, il tutto evitando il mio sguardo.

Assottiglio gli occhi diffidente, non è normale che si comporti così con me. Che intenzioni ha?
Decido di non chiederglielo per adesso, mi tiro su con i muscoli che urlano e lo seguo fuori da Falls Church.

𝑶𝒏𝒆 𝒑𝒍𝒖𝒔 𝒐𝒏𝒆 (1+1) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora