Blu scuro

12.

Ren

"Quindi non so bene a che punto siamo. Ieri l'ho invitata al cinema. Se oggi la invito fuori a cena sembro un sottone patetico?".
Peter sta andando avanti così da quindici minuti almeno.
"Fa come ti senti, se vuoi invitarla invitala. Se non vuole venire ti dirà di no." Cerco di semplificare il suo groviglio di paranoie.
"Mi dirà di no? Come mi comporto se rifiuta? Mirea ti dice sempre di sì?" Chiede.
Rido.
"Mirea dice sempre di no." Rispondo.
Il suo sguardo è confuso.
"E allora come fai a stare sempre con lei?" Continua.
"Solitamente la ignoro, o la carico di peso. Dipende." Rispondo.
Peter mi guarda sbalordito, poi scoppia a ridere.
Mentre cerco di capire il motivo della sua risata, un gruppetto di ragazzi di un'altra sezione si ferma poco lontano da noi.
"Avete visto che bona quella di Scienze della formazione?". Chiede uno di loro.
Ah, l'orientamento. Era oggi. Me ne stavo scordando. Poco importa visto che comunque non ci sarei andato lo stesso.
"Nulla se paragonata alla ragazza di Biotecnologie. Sono andato a parlarci. Ha un nome strano." Dice un altro di loro.
Tendo l'orecchio.
"Tipo Marea, Mirae.. qualcosa del genere. Ma ha un culo da paura." Continua lui.
"Peccato che non ci si può avvicinare molto. Il tizio che è con lei le ronza sempre intorno." Conclude.
Perfetto.
Mi alzo e mi incammino verso la sala riunioni della scuola con i nervi tesi.
"Ren dove vai?" Mi chiede Peter seguendomi.
"All'orientamento." Rispondo.
"Avevi detto che non ti interessava." Continua.
"Ed è così. Ma c'è qualcosa che mi interessa li dentro." Rispondo.
Avanzo a passo svelto, fino a raggiungere l'ingresso della sala.
La cerco con lo sguardo e la trovo subito.
Ha un pantalone chiaro che aderisce alle sue forme perfettamente; sopra una camicetta leggermente più scura che esalta il bel colore della sua pelle.
Ha i capelli sciolti completamente, e due ciocche le ricadono morbide ai lati del viso.
Da qui non riesco a vedere se è truccata o meno.
L'unica cosa che noto è che è davvero fuori dalla mia portata così.
È bellissima.
Mi avvicino mentre un uomo accanto a lei allunga un braccio verso il suo viso.
Cosa cazzo crede di fare.
Le mette una ciocca dietro l'orecchio. Mirea è sorpresa. Quando viene colta alla sprovvista fa sempre quella faccia buffa.
Prima che possa riflettere le mie gambe sono già a pochi metri da lei.
"Disturbo?" Chiedo alzando la voce.
Mirea sobbalza, rischiando di farsi male. Poi si gira verso di me.
Quando i suoi occhi trovano i miei vedo un sorriso apparirle sul volto. Gli occhi le si luminano appena, e l'espressione si rilassa.
Cazzo, così da vicino è ancora più bella. Le avranno messo tutti gli occhi addosso qui dentro.
"Ciao." Sento dire all'uomo dietro di lei.
Non rispondo nemmeno. Mi limito ad osservarlo.
È più grande di lei, poco ma sicuro. Ed ha un'aria poco innocente mentre la guarda.
"Ci penso io." Gli dice Mirea, avvicinandosi a me.
Lui risponde qualcosa, ma io non lo sto ascoltando più. Il suo profumo mi penetra fin dentro al petto, inebriandomi.
"Ciao." Mi dice poi mettendosi di fronte a me.
La osservo intensamente. Vorrei poterla toccare. Ma non è il posto. Ne il momento. So che la metterei in imbarazzo.
Ad un certo punto della nostra conversazione vedo il suo viso tingersi di rosso.
Ogni volta che arrossisce, lo si può notare da metri di distanza.
Anche se oggi è truccata.
A cosa starà pensando?! Non starà pensando a ieri sera?
Ieri sera, già.
Le immagini del suo sedere tondo che preme contro il cavallo dei miei pantaloni mi perseguita.
Il sapore della sua pelle, dolce e femminile, mi tormenta anche la notte.
E quando in moto si appoggia completamente a me.. posso persino sentire i suoi capezzoli indurirsi quando le dico qualcosa che la eccita.
Cazzo, devo pensare ad altro adesso.
Tipo a quel coglione del suo professore che la tiene d'occhio senza farsi notare. Come se non me ne fossi accorto. Come se non avessi visto come la guarda.
Ma non appena sarà finita questa pagliacciata gli farò capire a chi appartiene Mirea.
Poco ma sicuro.