18.

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Nonostante le mie proteste poco convinte, eccomi qui.
Mi ritrovo nel letto di Ren, con indosso una sua maglietta che mi copre fino a sotto il ginocchio.
La sua stanza è bellissima. Le pareti sono color avorio, molto ampie e luminose. Delle bianche tende coprono le alte vetrate e profumano così tanto che posso sentirne fin qui l'odore. Saranno state lavate di recente.
Nell'aria aleggia il suo profumo. Inspiro più che posso, mentre gli occhi vagano dalla sua libreria, al suo guardaroba. Ha un casco appeso al muro, e delle cornici con delle foto sono sparse qua e la. Vorrei alzarmi a curiosare, ma non vorrei essere invadente.
Mentre mi guardo intorno come una bambina al parco giochi, Ren fa il suo ingresso dalla porta a scorrimento.
Per poco non mi scoppiano i capillari dei bulbi oculari.
È appena uscito dalla doccia; indosso ha solo un'asciugamano legata debolmente sotto i fianchi.
Il suo fisico, che rivedo oggi dal giorno in cui ha avuto la febbre, è scolpito. Ren ha il corpo di un uomo, le mani grandi, le braccia muscolose.
Più che messo al mondo, credo che lo abbiano disegnato e che abbia preso vita da una tela.
Sono sicura di essere rossa in viso.
Si passa una seconda asciugamano sui capelli bagnati, mentre distrattamente entra nella stanza.
Si dirige verso il guardaroba, ignorandomi completamente.
Mi tiro su le sue coperte fino a coprirmi il naso e mi rannicchio sulle ginocchia.
Che pessima scelta quella di venire qui.
"Lo stai facendo apposta?" Chiedo con la voce ovattata dal lenzuolo.
Ren si gira verso di me, e mi permette di vedere tutti i muscoli dei suoi fianchi flettersi.
"Eh?" Chiede, poggiandosi l' asciugamano sulle spalle.
"Si.. insomma.. non stare .. così.." farfuglio agitata.
Poi nascondo anche la testa sotto le coperte.
Sento dei passi, poi il letto si muove giusto un attimo prima che la sua mano raggiunga la mia sotto le coperte.
Mi scopro il viso, e lo trovo ad un soffio da me.
Mi prende quasi un colpo, il cuore inizia a galoppare, mentre i suoi occhi mi studiano.
"È un problema per te?" Mi chiede.
No, non lo sarebbe in una situazione normale. Ma essendo che mi sento sempre eccitata quando c'è lui nei dintorni, forse sarebbe il caso di evitare.
Ma forse il problema è solo mio.
Annuisco.
"Beh è il caso che ti ci abitui.. perché dormo solo con i boxer." Mi dice mentre i suoi occhi mi osservano famelici.
Arrossisco. Maledette guance. Detesto arrossire. È come manifestare la mia vulnerabilità ed il mio punto debole.
Ren non dice altro, ride soltanto. Poi si alza e sparisce di nuovo in bagno.
Devo calmarmi. Devo calmarmi. Devo. Calmarmi. Abbiamo già dormito insieme due volte. Anche se la prima volta ero incosciente io, e la seconda lo era lui praticamente. Ma adesso che siamo entrambi svegli e consapevoli?!
Dopo qualche minuto Ren rientra. Diceva sul serio.
Indossa solo i boxer.
Cerco di guardare ovunque tranne che li. Eppure sento l'occhio attratto come una calamita.
Gli faccio posto vicino a me, e lui si infila sotto le coperte.
"Dove dormi di solito? Vuoi che mi sposti?" Gli chiedo nervosa.
Ren passa un braccio attorno a me, e mi fa poggiare sul suo petto con una naturalezza disarmante.
"Dormo al centro di solito, quindi sta tranquilla." Mi risponde.
Sono troppo impegnata a non svenire per dire qualcosa.
La sua pelle profuma di vaniglia. Vorrei assaggiarla, vorrei morderlo.
Sto quasi per cadere in tentazione, quando il suono del suo telefono mi riporta bruscamente alla realtà.
Ren ignora la chiamata, e mi stringe ancora di più a lui se possibile.
Ma il telefono riprende a squillare ancora. E ancora.
Lui sbuffa arrabbiato e lo afferra dal suo comò.
"Cazzo che palle." Dice prima di rispondere.
"Cassie, dimmi."
È lei, di nuovo.
Si tira su a sedere, così sono costretta a spostarmi.
La sua espressione sembra agitata.
"Peter?" Chiede.
Vedo la sua mano stringere le lenzuola nel pugno.
"Arrivo." Conclude la chiamata.
Si sposta e mette le gambe fuori dal letto. Poi si alza.
Io sono spiazzata, confusa. Dove va?
Si gira verso di me ancora in boxer e mi punta un dito.
"Tu rimani qui." Mi dice.
"Dove vai?" Rispondo subito.
Lo vedo raccogliere i primi vestiti che trova ed indossarli.
"Cassie è ubriaca in un locale.. e non ho capito bene ma devo andare a prenderla." Spiega.
Ah.
"La prendo e la porto a casa, sarò qui in dieci minuti." Dice abbottonandosi i pantaloni.
"Rimani dove sei Mirea." Insiste su questo punto.
"Ma.." Vorrei protestare. Che andasse suo fratello a recuperarla. Deve sempre fare riferimento a Ren? Deve sempre interromperci quando siamo insieme?
E perché lui glielo permette? Che rapporto hanno veramente questi due?
"Arrivo bimba, rimani sotto le coperte". Dice dandomi un bacio in fronte e scappando di corsa dalla porta.
Bimba, ancora.
Quando chiude il portone di casa sono allibita.
Mi ha piantata qui, così, come se niente fosse.
Mi ha piantata qui nel suo letto, per correre da una che a sua detta non è altro che la sorellina del suo migliore amico.
Credo fermamente che Cassie sia per lui piu di un'amica.
E dovrei rimanere qui ad aspettare? Aspettare cosa? Che finisca di fare i suoi comodi e torni qui?
Ok, adesso mi ricompongo.
Recupero il mio vestitino dalla sedia di fronte le sua scrivania e lo indosso.
Prendo scarpe, borsa e cellulare. Poi raggiungo l'uscita.
Mi chiudo la sua porta alle spalle e mi incammino verso casa mia.
L'unica cosa di cui sono certa è che non voglio più avere a che fare con lui.

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