14.

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Ren preme ripetutamente il dito sul tasto dell'ascensore, mentre l'altra mano stringe la mia.
Quando le porte si aprono mi trascina dentro per poi schiacciare subito il tasto dell'ultimo piano, il suo loft.
Deglutisco. Sono tesa, e tanto.
Dentro l'ascensore c'è elettricità.
Le sue dita accarezzano gentilmente il mio palmo, mente i suoi occhi cercano i miei.
Ma sono troppo in imbarazzo per guardarlo. Non dopo quello che ho fatto in moto. Non dopo quello che ha detto.
Ren si gira di scatto e mentre l'ascensore sta salendo mi prende in braccio.
Allaccio subito le gambe attorno al suo corpo, e porto le braccia sulle sue spalle.
Le sue mani mi sostengono dalle gambe, non si permette di toccarmi più su di così.
Finalmente mi concedo di guardarlo negli occhi, ed è il mio errore più grande.
Mi perdo letteralmente nelle sue iridi.
Mi sento stravolta, o forse è meglio dire travolta. Travolta da questo tornando di nome Ren che è piombato nella mia vita dal nulla.
Non so più di quanti piani siamo saliti quando le porte dell'ascensore si aprono.
Ren non mi lascia andare, e si dirige verso la porta di casa sua.
Passa una tessera elettromagnetica e poco dopo siamo dentro.
Mi lascia andare, mentre io goffamente poggio i piedi per terra.
Ma passa solo qualche istante prima che mi spinga contro il muro.
Sono eccitata, tanto, troppo. E lo stesso posso dire di lui.
Le mani mi tremano.
Lo faremo? Lo faremo ora? Qui? E poi? E se poi Ren smetterà di cercarmi? Se avrà raggiunto il suo scopo?
Siamo vicinissimi, quando Ren alza un dito e lo porta alla mia tempia.
"Cosa si sta arrovellando qui dentro?" Mi chiede. La sua voce lo tradisce. È davvero eccitato.
Scuoto la testa. Non voglio dirglielo.
Lo afferro dal collo della felpa e lo attraggo a me.
Poi le nostre labbra si scontrano.
Lui è sorpreso, ma reagisce subito.
Mi attrae contro il suo corpo mentre approfondisce il bacio. Le sue labbra sono morbide, piene, e si muovono sulle mie facendomi perdere il controllo.
Porto le mani ad insinuarsi sotto la sua felpa, sotto la t-shirt, e tocco la sua pelle liscia.
Sento subito i suoi addominali scolpiti, e risalgo fino ai pettorali.
Vorrei vederlo nudo.
Si vorrei proprio vederlo nudo.
"Se fai così.." ansima sulla mie labbra mentre rivolge gli occhi alle mie mani dentro i suoi vestiti.
"Non mi tratterrò a lungo dal fare lo stesso." Conclude.
Tiro fuori le mani dai suoi vestiti e afferro le sue.
Poi le porto sulla mia camicetta, le posiziono sul mio seno.
Mentre lui rimane immobile, inizio a sbottonarla bottone per bottone.
I suoi occhi spalancati luccicano così tanto che potrebbero illuminare l'intera stanza.
Quando la mia camicetta è completamente aperta, la lascio cadere per terra, rimanendo in reggiseno davanti a lui.
Ren mi guarda immobile, i suoi occhi saettano dal mio viso al mio seno.
Perdo per un attimo l' audacia del momento, ed arrossisco.
Poi lui deglutisce. Mi passa un braccio dietro la schiena e si tuffa con il viso sulla mia scollatura.
Mordicchia il bordo del reggiseno, e mi lascia morbidi baci sulla porzione che fuoriesce dal mio balconcino.
Non mi pianterà in asso, vero? Continuo a domandarmi.
Come se avessi un tarlo in testa. Non sono un gioco, una scommessa tra amici, un passatempo, vero?
E se così fosse? Quanto rimarrei delusa? Ma sopratutto, fino a che punto sono coinvolta?
Quanto voglio rischiare?
Un gemito mi sfugge dalle labbra quando Ren si concentra a succhiare un lembo di pelle del mio collo.
"Cosa c'è?" Mi chiede prima di lasciare una scia di baci su tutta la mia clavicola.
"Niente." Rispondo.
Sale fino alla mia mandibola e la mordicchia con dolcezza
"Lo sento che sei altrove con la testa." Insiste.
"Che succede Mirea?" Mi chiede staccandosi dal mio collo e guardandomi negli occhi.
"Non sono sicura sia la cosa giusta..." Ammetto.
"Cosa?" Chiede lui corrugando la fronte.
"Fare.. mhh.. questo." Rispondo arrossendo.
"E perche non sarebbe giusto?" Mi chiede.
"Perché non sono la tua ragazza. E tu non sei il mio ragazzo.. principalmente.." Rispondo con tono lieve.
Sebbene Ren si sia allontanato, le sue mani sono ancora ferme sui miei fianchi.
"E poi?" Chiede alzando ancora quel maledetto sopracciglio che lo rende così sexy.
"E poi cosa?" Sono confusa.
"Hai detto principalmente.. quindi c'è anche altro deduco". Risponde.
Glielo dico? Posso dirlo? Alla fine non credo di avere molto da perdere.
"E poi ho paura che tu.. stia giocando con me... e che una volta ottenuto quello che volevi mi pianterai in asso." Ammetto a frasi sconnesse.
Sono rossa, ho la faccia che scotta.
Ren sorride. Si, sorride. Non capisco il perché di questo sorriso fuori luogo. Poi abbassa lo sguardo a terra e scuote la testa.
"Allora era questo il problema?" Chiede.
Adesso i suoi occhi puntano i miei.
Annuisco.
"Va bene.. faremo come vuoi tu." Dice allontanandosi da me.
Estrae il telefono dalla tasca e con fare disinvolto si dirige verso il divano.
"Come voglio io?" Ripeto.
Intanto mi inginocchio a terra e raccolgo la mia camicetta come una ladra.
"Si. Niente sesso. Giusto?" Chiede girandosi a guardarmi da sopra la spalla.
Non è esattamente quello che intendevo. Affatto. Non volevo che non facessimo sesso, anzi, tutto il contrario. Volevo solo che mi rassicurasse. In qualche modo.
Volevo farlo.. più di ogni altra cosa. Mi serviva solo una conferma da parte sua.
Ora però come glielo dico che in realtà io muoio dalla voglia di fare sesso con lui?
Non posso, ho troppa vergogna.
Ma forse è meglio così.
"Giusto, Mirea?" Mi chiede ancora.
Annuisco mentre inizio ad abbottonarmi la camicia.
Ok e adesso? Cosa dovrei fare? Andarmene?
Si forse dovrei andarmene.
Lui non mi ha detto che le cose che pensavo fossero sbagliate.. allora forse, non lo erano.
Prendo la mia borsa e me la metto in spalla.
"Beh grazie, del .. di tutto." Balbetto mentre mi mordo l'interno della guancia.
Ren si gira a guardarmi dal divano.
"Dove stai andando?" Mi chiede alzandosi allarmato.
"Io.. a casa." Rispondo.
"Perché?" Chiede.
Non ho capito nulla degli ultimi due minuti. Vuole che la chiudiamo qui o no?
Faccio spallucce.
"Non è quello che vuoi?" Chiedo semplicemente.
Ren corruga la fronte, coinvolgendo tutti i muscoli che si trovano in quella zona.
"E quando lo avrei detto?" Risponde.
Non so cosa dire. Parliamo due lingue diverse.
"Non so, credevo, preferissi così.. visto che.." mi schiarisco la gola incapace di finire la frase.
"Visto che non abbiamo fatto niente preferisci piantarmi in asso ed andartene?" Dice alzando la voce. Mette entrambe le mani sui fianchi, e dalla sua espressione seria ci metto qualche istante a capire lo scherzo.
"È così che mi tratti? O il mio corpo o niente? Mi seduci e te ne vai?" Continua.
Ren sta facendo in modo che la situazione scemi sull'ironia. Sta spezzando la tensione, gliene sono grata.
Ridacchio nascondendomi la bocca, quando lui avanza verso di me e mi prende in braccio di nuovo. Come se non pesassi nulla.
Poggia la fronte alla mia e poi mi porta fino al divano, dove mi fa distendere per poi fare lo stesso lui su di me.
Per fortuna che il suo divano è largo e morbido.
Poggia il viso sul mio sterno, mentre sta sdraiato a pancia in giù tra le mie gambe.
"Non azzardarti più ad andare via come stavi facendo." Dice poi con tono serio.
Non riesco a sostenere il suo sguardo. E dannatamente .. bello.
"Ho ordinato cibo d'asporto, così metti qualcosa sotto i denti." Continua.
Ecco cosa faceva con il cellulare mentre discutevamo.
"Quindi.. tu.. io, insomma.. vuoi vedermi ancora?" Chiedo.
Ren prende la mia domanda molto seriamente perché si tira sulle braccia e si mette gattoni sul mio corpo.
Sono completamente sormontata da lui.
"Mirea, devi capire ancora, che io non vorrei smettere mai di vederti.." dice.
Ed il mio stomaco fa le capriole, il cuore le giravolte e le viscere giocano a nascondino.
"Solo.. ci andrò più piano. E cercherò di non fraintendere alcuni segnali.. come prima in moto.. credevo che tu.." inizia.
Arrossisco. Devo distogliere lo sguardo.
Scuote la testa.
"Non devo pensarci più o impazzirò sta sera. Scusa Mirea, ci andrò più piano promesso. Niente sesso." Dice prima di sorridermi.
Niente sesso?!
Brava, brava Mirea, chi è causa del suo male pianga se stesso.
Non ho il coraggio di dirgli che vorrei mi prendesse qui ed ora, quindi annuisco.
Mi scocca un bacio sulla fronte, mentre le mie labbra rimangono protese in attesa che scenda più giù. Ma non lo fa, torna a sdraiarsi tranquillo su di me.
Porto le mani ai suoi capelli, e ci gioco, mentre rimaniamo così vicini, così intimi.
Riuscirò a resistergli?

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