21.

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Con le dita intrecciate stiamo tranquillamente in piedi accanto al falò. Io sorseggio una birra, mentre Ren ha una bottiglietta d'acqua.
Attorno a noi la maggior parte delle persone è intenta a farsi i fatti propri, altri nemmeno ci conoscono, altri ancora invece continuano a lanciarci occhiate di sottecchi.
"Ma.. ci sono anche tuoi compagni a questa festa?" Chiedo a Ren.
Il fuoco tenta di riscaldare con il suo colore caldo gli occhi blu freddo di Ren, ma non ci riesce.
Lui annuisce.
"Si parecchia gente. Perché?" Chiede guardandomi.
"Così". Rispondo vaga. Mi sento osservata, tutto qui.
"Amico." Una voce maschile sopraggiunge dalle spalle di Ren.
Lui si gira senza mai lasciare la mia mano e sorride al ragazzo.
"Ehi, ma guarda chi si vede." Ricambia il saluto.
"Come stai?" Chiede l'altro.
Poi i suoi occhi cadono su di me. Percorrono il mio corpo interamente, fino a fermarsi sulle nostre dita intrecciate.
Spalanca gli occhi.
"È la tua fidanzata e non dici niente?" Chiede questo ragazzo ridendo.
"Non vedo cosa ci sia da dire." Risponde Ren freddo.
"Pensavamo che non ti saresti accontentato mai di nessuno." Dice.
"Ma smettila!" Risponde Ren vagamente.
"Ed è di un'altra scuola? Quale?" Chiede ancora il ragazzo.
"Vado all'università." Rispondo per Ren.
Mi sento in diritto di inserirmi nella conversazione visto che ne sono l'oggetto.
Il ragazzo spalanca gli occhi e da una pacca a Ren sulla spalla.
"Lo dicevo io che non ti saresti accontentato mai di una delle nostre compagne".
Credo che il ragazzo sia leggermente brillo, ed anche Ren lo intuisce perché gli sorride senza controbattere.
Il ragazzo mi allunga una mano all'improvviso, che stringo prontamente.
"Sono Mattew, al suo servizio signorina". Dice facendo un profondo inchino che mi strappa un sorriso.
"Mirea." Rispondo allegramente mentre lui mi porge la mano.
Allungo la mia per stringergliela, ma mi anticipa afferrandomi le dita e portandosele alla labbra.
Poi la mano di Ren si poggia sul suo braccio.
"Ok Mattew, va bene così. Basta." Dice.
Il ragazzo sposta lo sguardo da me a lui, e poi lascia andare la mia mano.
"Godetevi il falò allora!" Dice prima di congedarsi.
Mi giro verso Ren cercando subito la sua attenzione.
"Cos'è questa storia che non ti accontenti delle tue compagne?" Chiedo con tono scherzoso.
Lui fa spallucce mentre i suoi occhi fissano le mie mani.
"In realtà il problema non è se sono mie compagne o meno. È solo che non vedo la necessità di dovermi impegnare per forza a tutti i costi anche se non mi sento coinvolto." Spiega.
Non fa una piega effettivamente.
"I miei compagni in generale la pensano diversamente. Va bene tutto pur di farsi una scopata." Continua.
"E tu non sei così?" Gli chiedo alzando un sopracciglio.
I suoi occhi mi guardano sfidandomi.
"Ho mai fatto o detto qualcosa che ti abbia fatto pensare che io sia quel tipo di ragazzo?" Mi chiede serio.
Ci rifletto.
Ren è stato graziato dalla mano di qualche divinità alla nascita, perché è di una bellezza che non passa inosservata. Vergognosamente bello.
E quindi credo sia normale che attiri sempre l'attenzione delle ragazze, sopratutto a quest'età in cui l' innamoramento è più facile.
Però effettivamente non l'ho mai visto assumere atteggiamenti frivoli, né l'ho mai visto sguazzare nella popolarità che sembra avere tra le donne.
Vedo come lo guardano, sempre. Donne di diverse età. Ma vedo anche che lui non se ne accorge nemmeno. Quindi in realtà, non ho nessun dato di fatto per smentire la sua affermazione.
Scuoto la testa.
"Effettivamente no. Però ammetti anche tu che hai successo con le ragazze!" Esclamo.
"Mirea, cos'è per te il successo?" Chiede serio all'improvviso.
"Si insomma, che piaci molto intendo." Rispondo.
Ren stringe le dita che sono tra le mie, e mi attrae a se.
"Per me il successo è che sono ore che siamo mano nella mano e non hai ancora provato a sfuggirmi." Bisbiglia ad un soffio dalle mie labbra.
"Che stupido.." Farfuglio arrossendo.
Distolgo lo sguardo ma lo vedo sorridere.
"Andiamocene." Dice poi all'improvviso.
"Cosa? Ma non volevi goderti il falò?" Chiedo stupita dal suo repentino cambio di umore.
I suoi occhi tornano alle mie mani, rapidi, impercettibili.
"Si ma adesso c'è qualcos'altro che devo fare." Dice iniziando a camminare rapidamente.
Fatico a stargli dietro mentre mi tira per la mano. Arresta il passo solo quando siamo davanti la sua auto.
Mi apre la portiera e mi invita a sedermi.
"Ma io sono venuta con Matilde.." inizio a dire prima che lui mi spinga giù per le spalle, obbligandomi a sedermi.
Quando poggio il sedere sul sedile in pelle della sua auto, Ren si abbassa poggiandosi su un ginocchio davanti a me.
"Che succede?" Chiedo mentre i suoi occhi blu mi scrutano.
Mi prende la mano destra e se la porta davanti al viso, mentre i suoi occhi non lasciano i miei per un istante.
"Non mi è piaciuto vedere le labbra di un altro uomo toccarti." Dice.
Sento lo stomaco esplodere in una miriade di farfalle impazzite. Il cuore accelera, e il flusso sanguigno che è colpevole delle mie guance rosse, si mette in circolo.
"Ma che dici.." Cerco di abbassare la tensione.
Purtroppo non riesco a distogliere lo sguardo dal suo. In nessun modo, mi sento incatenata.
"Hai sentito bene." Risponde prima che le sue labbra tocchino la mia pelle.
Mi bacia delicatamente ogni dito, poi gira la mano con il palmo verso l'altro e fa lo stesso su ogni polpastrello.
Io intanto mi sento in mare aperto. Sono emozionata, stordita, non riesco a smettere di guardarlo. È una scena così profondamente erotica ai miei occhi che vorrei afferrarlo dal collo e farlo con lui qui.
"Ren.." Riesco soltanto a dire e nel farlo la mia voce mi sembra così strana da non sembrare nemmeno mia.
I suoi occhi puntano le mie labbra, non c'è dubbio, mentre mi poggia l'altra mano sulla gamba.
Lo vedo indugiare e capisco che è combattuto.
Porto le mie mani ai lati del suo viso e mi protendo verso di lui.
"Smettila di fare queste cose.. smettila di essere così.." gli sussurro poggiando la fronte sulla sua.
"Così come?" Mi chiede.
"Così.. perfetto, Ren". Rispondo.
Lui ride.
Poi si protende e al culmine della tensione sessuale, mi bacia. Ricambio il bacio inizialmente con gentilezza, poi con più foga.
Le sue mani intanto hanno raggiunto il mio corpo e vagano delicate sulle mie forme.
Quando mi sfiora il seno sotto il copricostume, interrompo il bacio per gemere.
Ren si morde il labbro inferiore, e subito dopo si schiarisce la voce.
Poi si allontana da me, alzandosi e aggira l'auto per raggiungere il lato guida.
"Andiamocene." Dice.
"Dove?" Chiedo subito.
"Dove posso farti tutto quello che mi sta passando per la testa, Mirea." Risponde senza guardarmi.
Deglutisco a fatica. Ho la gola secca.
Sento l'ansia e l'eccitazione fare a pugni nel mio stomaco.
Posso fidarmi di lui?

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