26.

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"Grazie per la compagnia, Ren. Spero che replicheremo". Dice papà abbracciandolo.
I miei sono molto espansivi, dopo dovrò scusarmi con Ren per questo.
Spero non lo infastidiscano troppo.
"Mirea, cosa fai torni a casa?" Chiede mamma.
Sto per annuire, quando Ren mi interrompe.
"A dire il vero dei miei amici mi stanno aspettando in centro per bere una cosa insieme. Perché non vieni?" Mi chiede gentilmente.
Con i suoi amici? Io? Da sola? Nononono.
"È meglio di no! Torno a casa con loro." Rispondo.
"Eddai Mirea! Vai a divertirti un po'!" Dice mamma.
Come se uscire e stare in mezzo a gente ubriaca e molesta sia divertente.
"Svagati un po', vivi la tua età". Aggiunge papà.
Guardo Ren e cerco di capire se me lo ha chiesto per cortesia o se vuole che vada veramente con lui.
Ma non capisco nulla.
"Va bene."Rispondo soltanto.
Saluto i miei e li stringo forte. Spero tornino a trovarmi presto. Ho bisogno della loro ventata di leggerezza.
Quando io e Ren ci avviamo verso il parcheggio sono ancora titubante.
"Vieni, siamo in macchina." Dice aprendomi la portiera. Salgo e lo stesso fa lui dopo aver girato attorno all'auto.
Mette in moto e dalle casse proviene un po' di musica leggera.
"Sei sicuro che vuoi che venga? Puoi lasciarmi a casa se preferisci.." Dico agitata.
Lui si gira a guardarmi mentre si allaccia la cintura.
"Perché non dovrei volerlo? Ti ho invitata io o sbaglio?" Mi chiede mentre fa manovra.
"Si ma.. " Vorrei dire che non deve sentirsi obbligato ad invitarmi con i suoi amici, ma so che ribatterebbe che non è così. Allora taccio.
Dieci minuti d'auto dopo siamo in centro.
Ren parcheggia abilmente dopo di che ci avviamo verso il locale dove sono i suoi amici.
È un locale carino, da ragazzi. Ci sono state tante volte. Ha solo il bancone per servire alcolici, nessun tavolo all'interno, solo delle sedute all'esterno. Ed è veramente pieno di gente.
"Non saremo troppo eleganti per andare in giro così?" Gli chiedo imbarazzata.
"Cosa ti importa?" Mi risponde allegro.
Ren cammina con passo spedito, ed io faccio un po' di fatica con i tacchi a seguirlo. Arranco,ma riesco a non perderlo. Avrei voluto mi tenesse per mano.
Ren si ferma accanto ad un gruppo di ragazzi e ragazze, e tutti lo accolgono allegramente.
Li saluta, e sembra perfettamente a suo agio.
Ma io cosa ci sto facendo qui? Sono in mezzo a tanti ragazzini, con un vestito eccessivamente elegante, che sbavo per uno di loro.
La verità mi colpisce al petto.
Sono ridicola. Questo non ha niente a che fare con me.
Ren non si è nemmeno accorto che sono rimasta indietro. Non sarei dovuta venire qui. Io non centro niente con il suo mondo. E lui non c'entra con il mio.
"Che sventola." Dice un ragazzo alle mie spalle.
Ignoro il commento poco carino, e cerco di calmarmi.
Devo muovermi. Muovermi da qui.
Recupero il controllo delle gambe e mi giro verso la strada da cui siamo arrivati.
Se torno vicino al parcheggio potrò chiamare un taxi.
Il respiro inizia ad essere più rapido, mi sento affaticata. Il panico sta cercando di avere la meglio, ma non devo lasciarlo vincere.
Mi affretto per superare la folla, ma quando sto per essere finalmente libera, una mano mi afferra dal polso.
Mi giro di scatto.
"Ehi. Dove stai andando? Ti stavo cercando." Ren mi guarda preoccupato.
"Io.. ho.. si.. pensavo di andare .. sai .. voi è meglio che .. stiate.." non riesco ad elaborare una frase di senso compiuto.
Ren avverte che qualcosa non va.
"Ok Mirea, adesso sta tranquilla. Fai un bel respiro. Ci sono qua io." Dice.
Annuisco, mentre sento le lacrime salire agli occhi.
Ecco, dovevo andarmene da lui ed ora è qui ad aiutarmi.
Faccio dei bei respiri, mentre Ren mi massaggia la mano.
I suoi occhi sono profondi,neri, due pozze scure.
Il cuore batte ancora veloce, ma almeno riesco ad incamerare aria normalmente.
"Ecco! Brava. Che brava." Mi dice sorridendomi.
Mi sento una stupida. Una stupida bambina capricciosa.
"Bravissima." Continua lui.
"Se mi avvicino ti da fastidio?" Mi chiede all'improvviso.
Scuoto la testa.
Ren mi abbraccia, ed io lascio che le sue braccia mi avvolgano tutta.
Rimaniamo così per un paio di minuti.
"Scusa." Dice all'improvviso.
Lo guardo dal basso.
"Per cosa?" Chiedo.
"Pensavo.. ti scocciasse arrivare mano per mano con me, così ho pensato di lasciarti un po' di spazio. Ma ho finito per lasciarti indietro." Spiega.
"Non è colpa tua.. è che io.. vado nel panico facilmente". Rispondo.
Ren inspira sui miei capelli, e poi mi da un bacio in testa.
"Senti.. ti porto a casa." Dice.
"No, non voglio rovinarti la serata. Torna dai tuoi amici." E sono sincera. Voglio che si diverta.
"Senza di te non se ne parla." E so che non ammette repliche.
"Va bene, andiamo insieme." Dico.
Lui mi guarda.
"Ne sei sicura?" Mi chiede.
Annuisco.
Ren mi prende la mano, se la porta alla bocca e mi stampa tantissimi baci uno di seguito all'altro, strappandomi una risata.
"Andiamo." Dice poi senza lasciare la mia mano.
Lo seguo titubante, fin quando non giungiamo davanti ai suoi amici.
Ren è davanti di me e mi copre quasi interamente, ma li vedo protendersi tutti verso la mia direzione.
A nessuno sfugge che Ren ha le dita intrecciate alle mie.
"Ciao.." dico flebilmente.
"Ragazzi, lei è Mirea." Annuncia Ren.
Penso che il silenzio mi ucciderà dall'imbarazzo. Ma non è così. Iniziano a sorridermi e a salutarmi tutti.
"Finalmente conosciamo la persona che ha sfondato la corazza di ferro del titano." Dice uno di loro.
Scoppiano tutti a ridere.
Mi stringono la mano, e devo ammettere che sembrano felici di vedermi. Ci sono anche due ragazze. Una di loro non sembra particolarmente contenta della mia presenza. Continua a squadrarmi da capo a piedi con le braccia incrociate.
L'altra invece la spintona dalla spalla e la supera. Ha i capelli rossi, indossa un crop top maculato e dei jeans baggy. È davvero molto bella.
"Io sono Zoe! Piacere di conoscerti." Mi dice sorridendo.
"Il piacere è mio!" Rispondo sinceramente.
"Ren ci ha detto che vai all'università, cosa studi?" Mi chiede mentre gli altri riprendono le loro conversazioni.
"Biotecnologie." Le rispondo.
"Wow, sembra proprio fico. Io sono all'ultimo anno. Sono nella sezione accanto quella di Ren." Racconta.
"Non ti ho vista all'orientamento." Le dico.
"Non penso che andrò all'università, voglio lavorare da subito." Risponde.
La sua sicurezza è disarmante. Avrei voluto essere io così sicura durante l'ultimo anno di liceo. Non è facile decidere chi sarai per il resto della tua vita.
"Sai già in che campo?" Le chiedo realmente interessata, mentre la mano di Ren non accenna a mollare la mia.
"Io.. faccio tatuaggi. Voglio studiare e specializzarmi in questo. E diventare sempre più brava." Dice.
"Dev'essere difficilissimo! Fammi vedere qualche tatuaggio che hai fatto." Le rispondo.
Lei si gira e si guarda intorno, poi afferra un ragazzo per il colletto della camicia e nonostante le sue proteste lo trascina davanti a me.
"Tira su la camicia Viktor!" Gli dice.
Lui si lamenta appena, brontolando che si vergogna davanti a tutti, ma poi fa come dice lei.
Capisco subito che debba avere un forte ascendente su di lui.
Quando Viktor mostra la schiena rimango incantata. Una magia di forme e colori gli riempie la pelle da spalla a fianchi. Intravedo delle carpe giapponesi, lo yin e lo yang, ma il resto è tutto astratto. È incantevole.
"È.. è bellissimo Zoe." Riesco a dire mentre sono ancora a bocca aperta.
Mi concedo di girare attorno al ragazzo per osservarlo bene da tutte le angolazioni, sotto lo sguardo compiaciuto di Zoe.
"È il mio lavoro migliore." La sento dire.
Ren ha lasciato la mia mano per permettermi di muovermi, ma sento che mi sta osservando attentamente.
Quando ho finito di ispezionare il tatuaggio mi metto di nuovo affianco a Zoe.
"Zoe.. tu sei bravissima. Wow, sono senza parole." Dico, e sono sincera.
"Grazie, ma ci sono ancora tante cose su cui devo migliorare." Risponde lei modesta.
Sembra un lavoro fatto da un professionista, poco ma sicuro. Non ci vedo nulla da dover migliorare.
"Se mai deciderò di farmi un tatuaggio verrò sicuramente da te." Le dico distrattamente.
Lei ride.
"Mi piacerebbe proprio disegnare sulla tua pelle. Sembra così candida e .. liscia." Risponde ridendo anche lei.
"Vacci piano Zoe." La ammonisce subito Ren.
"Che ho detto, rompipalle?" Risponde lei a tono.
"Non esagerare, Zoe." Gli occhi di Ren la fulminano.
Lei si gira verso di me.
"Ma come lo sopporti?" Mi chiede poi.
"Non sono ancora proprio certa di sopportarlo, a dire il vero." Le rispondo.
Zoe scoppia a ridere e mi poggia una mano sulla spalla.
"Hai sentito bell'imbusto? Non sa se ti sopporta ancora." Lo canzona lei.
Questi due sono il gatto e il topo.
Ren la guarda, poi guarda me.
Non mi da il tempo di rispondere, che mi attrae subito a se. Il mio seno sbatte bruscamente contro il suo petto.
Abbasso lo sguardo imbarazzata, siamo in mezzo ai suoi amici, cosa diavolo fa?
Si avvicina con il viso al mio orecchio lentamente,mentre sento che tutti ci osservano.
"Non mi sembrava non mi sopportassi l'altra notte, Mirea." Mi sussurra.
Trasalisco. Ed arrossisco.
Poi lui si allontana rimettendo un po' di distanza tra noi, ma sempre tenendomi per mano.
Io sono paonazza; poco ma sicuro.
I suoi amici stanno facendo qualche commento, ma non sto ascoltando.
"Che prepotente. Mirea, se ti da fastidio parlane con me che lo metto KO in un istante." Dice Zoe.
Questa ragazza mi mette di buon umore.
L'altra invece sembra molto infastidita, infatti mi passa affianco e mi da una spinta alla spalla per superarmi.
Tutti la guardano, compresa Zoe.
"Non le passerà mai." Commenta Viktor.
Guardo Ren, che rimane impassibile.
"Ti prendo qualcosa da bere, ti va?" Mi chiede girandosi verso di me.
Annuisco.
Si avvicina a me, e in modo che possa sentirlo solo io si protende verso il mio orecchio.
"Ti va bene rimanere qui o vuoi venire con me al bancone?" Mi chiede.
"Rimango." Gli rispondo.
Lui mi guarda negli occhi un istante, poi annuisce e si allontana.
Lo vedo sparire tra la folla.
Ammetto che un po' d'ansia mi assale.
"Mirea, svelaci il tuo segreto!! Come hai fatto ad addomesticarlo così?" Mi chiede un ragazzo di cui non ricordo il nome.
Ridacchiano tutti, me compresa.
"Io non ho fatto nulla..". Dico sincera.
"Non lo abbiamo mai visto così. Ren non si è mai fatto incastrare da nessuna ragazza." Dice Viktor.
"Ma io non l'ho incastrato." Rispondo un po' offesa.
"Nono, ma è lui che è rimasto incastrato con te. Non è mai stato così sotto per qualcuno da quando lo conosco." Continua Viktor.
Abbasso lo sguardo arrossendo.
"Madonna la smettete di metterla in imbarazzo?" Li rimprovera Zoe.
"Scusali, e scusa anche Isabel. Lei purtroppo ha ancora delle cose da superare." Continua rivolgendosi solo a me.
Annuisco sorridendo.
"Comunque io e Ren non stiamo insieme." Spiego tornando all' argomento di poco fa.
"Come? Cosa?" Mi chiede Zoe.
"È così." Rispondo.
"Fammi indovinare, si comporta da fidanzato ma non ti ha ancora chiesto nulla?" Domanda con un sopracciglio alzato.
Annuisco.
"Che stronzo.. ah ma come torna gliele canto." Dice subito Zoe guardando verso il bancone.
"Non è necessario. Lascia che le cose vadano come debbano andare. Se sarà destino bene, sennò pazienza". Rispondo.
"Wow, come sei matura." Dice lei.
Matura? Io? Non direi proprio.
Sto per rispondere, quando Isabel ci passa davanti correndo in lacrime.
Ci supera e si avvia verso una stradina appartata.
Ci guardiamo tutti con sospetto.
"Scusami Mirea, devo andare un attimo.." Mi dice Zoe allontanandosi. Tutti gli altri si scambiano sguardi strani.
Un istante dopo spunta anche Ren, con due bicchieri in mano.
"Un gin tonic per te, acqua per me." Dice porgendomene uno.
Lo ringrazio e prendo il mio drink.
I ragazzi guardano Ren, che sostiene il loro sguardo. Sta succedendo qualcosa, lo sento.
"È venuta da te, vero?" Chiede Viktor.
Ren annuisce vagamente, mentre beve.
"Dio, che pesantezza. Non le passerà mai." Commenta un altro.
"Però è dura vedersi la verità sbattuta davanti agli occhi così." Aggiunge Viktor.
"Tutto ok?" Chiedo flebilmente a Ren girandomi verso di lui.
Lui mi sorride.
"Sta tranquilla." Mi risponde.
Annuisco a bevo un po' del mio drink distrattamente.
Il mio intuito mi suggerisce che Isabel ha una cotta per Ren, e che Ren portando me nel gruppo l'ha ferita.
Non ci vuole la sfera magica per capirlo.
Ma io non voglio che accadano queste cose.
Non mi piacciono questi drammi, era il motivo per cui non volevo andare avanti con lui. I drammi degli adolescenti non mi piacciono e non voglio starci in mezzo.
"Ren io penso che andrò a casa." Dico chiaramente. E questa volta non ammetto repliche. Lui lo capisce subito.
"Ok, andiamo." Risponde.
"No, tu rimani. Rimani e chiarisci le tue cose. Io  chiamo un taxi." Dico.
"Cosa dovrei chiarire?" Mi chiede.
"Non lo so. Ma io non voglio stare in mezzo ai tuoi drammi." Rispondo.
"Grazie per il drink! Ci ..vediamo!" Dico.
Poi mi giro a salutare gli altri, e gli do le spalle.
Mi incammino verso un vicolo più tranquillo per riuscire a chiamare un taxi.
Ma quando svolto l'angolo mi ritrovo davanti Isabel che piange disperata, con Zoe davanti a lei che cerca di consolarla.
Rimango immobile qualche secondo, poi indietreggio.
Ma è tardi, Isabel mi ha già vista.
"Eccola qui. Eccola." Dice alzando lo sguardo su di me.
Isabel si mette in piedi e mi raggiunge.
Ha il mascara colato su tutto il viso. Zoe cerca di trattenerla ma non ci riesce.
"Lui era mio." Mi dice continuando a piangere.
"Lui era mio. Non ha mai avuto nessuna storia seria.. ha solo scopato in giro. Pensavo che sarei stata io prima o poi.." Si sfoga contro di me.
"Ma sei arrivata tu. Con la tua aria da principessa, e la pelle candida, e la tua università prestigiosa.. e .. e io sono sparita." Continua.
"Tu non sai niente di lui. Non lo conosci. Non hai il diritto di toccarlo". Mi urla contro.
Mi stringo tra le mie stesse braccia mentre Zoe cerca di allontanarla da me e farla calmare.
Con una mano le faccio cenno di lasciarla.
Se non sfoga questo dolore non le passerà mai.
"Hai ragione." Le rispondo con calma.
"Se ho ragione allora vattene, sparisci, torna da dove sei venuta". Mi urla ancora contro.
Attorno a noi i passanti si girano.
È davvero imbarazzante. Sono coinvolta in un dramma adolescenziale che non è il mio.
E la cosa mi da molto fastidio.
"Chi ti dice che una volta sparita io non ne arriverà un'altra?" Le chiedo.
Lei mi guarda con gli occhi completamente appannati.
"Ne sono passate tante. Ma nessuna è durata più di una notte." Sibila a denti stretti.
"Non mi spaventano le scopate in giro. Ma .. i sentimenti. Se Ren si innamora.. io.. sono persa." Dice affranta abbassando lo sguardo.
Vorrei dirle che gli amori di quest'età si superano, che passano e si va avanti. Ma so anche che non è quello che ha bisogno di sentirsi dire.
"Isabel!" Una voce arriva dalla mia sinistra, con tono arrabbiato.
Ren.
"Cosa stai facendo?" Le chiede fulminandola.
"Io.. io.." balbetta lei.
"Ren lasciala stare. È tutto ok." Dico intromettendomi. Non deve infierire sul suo dolore adesso che lo sta veramente attraversando.
"Cosa cazzo stai facendo? Ancora con questa storia? Non sono stato chiaro prima? Non ci sarà mai niente tra noi." Gli sbraita contro.
Ren credo abbia perso la pazienza, non l'ho mai visto cosi agitato.
Lo stringo dal braccio.
"Ren basta, non è necessario." Lo rimprovero. Lui mi fulmina.
"Non vedi come sta? Guardala, è distrutta ma non c'è mai stato niente tra noi. Ti ho già detto che sei una buona amica e niente di più. Così rimarrà per sempre. Non intrometterti nella mia vita." La rimprovera.
Mi piazzo davanti ad Isabel che ormai è in un fiume di lacrime e sono faccia a faccia con Ren.
"Ma la smetti? Non vedi come la fai stare?" Gli urlo contro.
"Deve capire una volta per tutte che non ci sarà mai niente tra noi due." Dice guardando in direzione di Isabel.
Vedo con la coda dell'occhio Zoe annuire.
"Basta. Lo ha capito. Glielo hai detto. Lasciala stare." Urlo arrabbiata contro Ren.
Lui mi guarda sorpreso, confuso, mentre io sostengo il suo sguardo con severità.
"Isabel ascoltami. Ti voglio bene, ma devi superare questa cotta. A me piace un'altra persona. Basta." Continua Ren.
Isabel non accenna a smettere di piangere.
Spingo Ren dal petto facendo pressione con le mie manine. Mi afferra subito dai polsi e mi blocca.
"Tu adesso vieni con me." Mi dice guardandomi negli occhi.
"Cosa? No. Io stavo andando a casa." Rispondo protestando.
"Oh stavi andando a casa? Che peccato, non andrà così". Mi dice.
Poi si abbassa e mi prende in braccio.
Protesto ma è tutto vano. È troppo forte per me.
"Ren mettimi subito giù. Stiamo dando spettacolo." Dico mentre i miei capelli ricadono tutti contro il suo vestito.
"Non mi interessa niente." Risponde.
Supera i suoi amici che lo guardano a bocca aperta, si fa spazio in mezzo alla folla e raggiunge la sua auto.
Mi mette giù davanti il lato passeggero ma io faccio per andarmene.
"Ferma lì. Tu ti sei scavata la fossa da sola." Mi dice.
Poi mi fa mettere in auto e sale anche lui.
"Lasciami andare voglio prendere un taxi." Protesto.
Non risponde nemmeno. Ingrana la marcia e parte sgommando.

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