Voldemort sembrava sempre più preoccupato per la mia salute, un lato di lui che raramente mostrava. Una sera, mentre eravamo seduti nella biblioteca, mi guardò con un'intensità che mi fece rabbrividire. "Iris," disse con voce decisa, "non posso continuare a vederti soffrire così. Ho deciso che andremo via per un po'. Noi, i Mangiamorte più fidati e Orion."
Lo guardai, sorpresa. "Andremo via? Ma dove?"
"Ho organizzato un viaggio a Delphi," rispose, la sua espressione ferma. "Sarà un'occasione per riposarti e recuperare le forze."
Non potevo credere alle sue parole. "Ma gli impegni qui?"
"Nulla è più importante della tua salute," disse, con un tono che non ammetteva repliche. "Orion verrà con noi. Ho già disposto tutto."
***
Il giorno della partenza arrivò presto. La villa sembrava stranamente silenziosa mentre ci preparavamo a partire. Voldemort aveva organizzato ogni dettaglio con precisione meticolosa. Salimmo su un treno diretto a Delphi, accompagnati dai Mangiamorte più fidati.
Il paesaggio fuori dal finestrino era incantevole, e la tranquillità del viaggio cominciò a farsi sentire. Voldemort, seduto accanto a me, sfogliava un libro antico, ma ogni tanto sollevava lo sguardo per assicurarsi che stessi bene. Orion, seduto di fronte a noi, osservava il paesaggio con occhi curiosi.
Arrivati a Delphi, fui colpita dalla bellezza e dalla pace del luogo. Le rovine antiche si stagliavano contro un cielo azzurro, e l'aria era fresca e limpida. Ci sistemammo in una villa immersa nel verde, lontano da tutto e da tutti. I Mangiamorte si sparpagliarono per garantire la sicurezza del luogo.
"Qui potrai riposare e recuperare," disse Voldemort mentre mi guidava all'interno della nostra nuova dimora temporanea.
***
Ogni giorno trascorso a Delphi mi aiutava a ritrovare un po' di energia. Passeggiavamo tra le rovine, esploravamo i sentieri nascosti e ci godevamo la tranquillità del luogo. Voldemort sembrava più rilassato, anche se sempre vigile.
Una mattina, mentre camminavamo lungo un sentiero panoramico, Orion corse avanti, entusiasta di esplorare. Mi girai verso Voldemort, il cuore leggero. "Questo posto è magico," dissi. "Non ricordo l'ultima volta che mi sono sentita così serena."
"È per questo che siamo qui," rispose, guardandomi con una rara espressione di tenerezza. "Tu e Orion meritate di essere felici e in salute."
Ci fermammo per un momento, osservando il panorama mozzafiato. Orion tornò indietro, le guance arrossate dall'eccitazione. "Mamma, papà, dovete vedere questo!" esclamò, prendendoci per mano e trascinandoci verso una radura nascosta.
La notte era calata su Delphi, e il silenzio era interrotto solo dal fruscio del vento tra gli alberi. Ero sdraiata nel letto, cercando di riposare, ma il mio pensiero vagava verso Voldemort. Era uscito con alcuni Mangiamorte poco dopo il tramonto, e non era ancora tornato.
Quando finalmente la porta si aprì e lo vidi entrare, il suo viso era scuro, segnato dalla preoccupazione. Si avvicinò lentamente al letto, la sua presenza riempiva la stanza di una tensione palpabile.
"Che cosa è successo?" chiesi con un filo di voce, il cuore accelerato dalla paura.
Voldemort si sedette sul bordo del letto, il suo sguardo perso nel vuoto per un momento. "Abbiamo scoperto qualcosa di cruciale," iniziò, la sua voce bassa e tesa. "Una profezia, Iris. Una profezia che parla di un bambino nato alla fine di luglio. Un bambino che potrebbe segnare la mia rovina."
Le parole sembravano riecheggiare nella stanza, e sentii un brivido freddo lungo la schiena. "Un bambino? Chi è?" chiesi, il terrore crescendo dentro di me. "Non lo so," rispose con un sibilo. "Non ancora." Voldemort si alzò, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza. "Ma so che devo agire, e presto. Non posso permettere che questo bambino cresca e diventi una minaccia. Devo eliminarlo, prima che possa compiere il suo destino."
Il peso delle sue parole mi schiacciava. "Ma è solo un bambino," sussurrai, il cuore che batteva furiosamente. "Non puoi..."
"Non posso permettere che niente e nessuno si metta tra me e il mio potere," interruppe, il suo sguardo ora fisso su di me con un'intensità glaciale. "Non posso rischiare. Tu lo capisci, vero?"
Annuii lentamente, cercando di mantenere la calma. "Certo," risposi, la voce tremante. "Fai ciò che devi fare."
Voldemort si avvicinò di nuovo, il suo viso vicino al mio. "Proteggerò te e nostro figlio, a qualsiasi costo," disse, e per un momento vidi un'ombra di preoccupazione nei suoi occhi. "Non permetterò che nulla vi minacci."
Le sue parole mi lasciarono un misto di conforto e terrore. "Mi fido di te," dissi, sperando di convincere anche me stessa.
Quella notte fu lunga e insonne. Sentivo il peso della decisione di Voldemort e la minaccia della profezia che incombeva su di noi. Il mattino seguente, mi alzai presto e andai a controllare Orion, che dormiva serenamente nel suo letto. Lo guardai, il cuore pieno di amore e paura.
Quando tornai in camera, trovai Voldemort già sveglio, seduto alla finestra, perso nei suoi pensieri. Mi avvicinai lentamente e posai una mano sulla sua spalla. "Troveremo un modo," dissi piano, cercando di infondere forza nelle mie parole. Voldemort si girò a guardarmi, e per un attimo, vidi una scintilla di speranza nei suoi occhi. "Sì," rispose, stringendo la mia mano.
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Sotto il Regno delle Tenebre
FanfictionIris, figlia di Lucius e Narcissa Malfoy, è stata costretta a sposare il Signore Oscuro, Voldemort. Tra intrighi, tradimenti e oscure magie, Iris cerca di trovare la sua strada mentre affronta le sfide della famiglia e del potere, fino alla tragica...