Con il passare dei giorni, la mia salute migliorò gradualmente, fino a che finalmente fui in grado di tornare alla vita normale. Le mie forze ritornarono, e con esse anche la determinazione di proteggere mio figlio e di resistere al dominio di Voldemort.
Ritornai alla mia routine quotidiana, prendendomi cura di Orion e cercando di mantenere un'apparenza di normalità nonostante le minacce che incombevano su di noi.
Voldemort decise di organizzare una cena di famiglia nella villa Riddle. La sala da pranzo era stata allestita con cura, illuminata dalla luce soffusa delle candele e decorata con fiori freschi. Voldemort voleva che tutto fosse perfetto, e gli elfi domestici si affrettavano a soddisfare ogni suo desiderio.
Gli ospiti iniziarono ad arrivare, i primi a giungere furono i miei genitori, Lucius e Narcissa Malfoy, seguiti da Bellatrix Lestrange, che aveva un sorriso enigmatico sul volto. Poco dopo, arrivarono Walburga Black e i suoi due figli, Sirius e Regulus.
La tavola era sontuosamente apparecchiata, con piatti d'argento e calici di cristallo che riflettevano la luce delle candele. Voldemort si sedette a capotavola, con me alla sua destra e Orion accanto a me. Gli ospiti presero posto, e l'atmosfera si fece subito tesa.
Mentre il pasto veniva servito, cercai di mantenere un'aria serena, Sirius, guardava Voldemort con una sfida che non passava inosservata. Regulus, al contrario, sembrava sforzarsi di compiacere il Signore Oscuro, desideroso di dimostrare la propria lealtà.
Bellatrix, seduta di fronte a me, mi scrutava con uno sguardo intenso, la gelosia che trapelava da ogni suo gesto. "Come ti senti ora, cara?" chiese con una voce dolce ma carica di sottintesi. "Abbiamo tutti sentito parlare della tua malattia."
"Sono molto meglio, grazie," risposi con un sorriso forzato. "È stato un periodo difficile, ma sono felice di essere di nuovo in forma."
Mia madre, Narcissa, mi guardò con dolcezza, offrendo un conforto silenzioso. "Siamo tutti felici che tu stia meglio, Iris," disse con sincerità. Walburga Black discuteva con Voldemort dei recenti movimenti dei Mangiamorte, mentre Orion, annoiato dalla conversazione degli adulti, cercava di attirare la mia attenzione con piccoli gesti.
Ad un certo punto, Sirius si alzò bruscamente, attirando l'attenzione di tutti. "Devo uscire a prendere un po' d'aria," annunciò, dirigendosi verso il giardino senza attendere risposta.
Regulus lo seguì con lo sguardo, poi si rivolse a Voldemort. "Mi scuso per il comportamento di mio fratello," disse con deferenza. "Non intende essere irrispettoso."
Voldemort si limitò a un cenno di assenso, ma il suo sguardo era gelido. "Spero che non dimentichi mai chi comanda qui," disse con voce fredda.
La tensione nella sala era palpabile dopo l'uscita improvvisa di Sirius. Decisi di seguirlo, sperando di evitare ulteriori conflitti. Mi scusai brevemente con Voldemort e gli altri presenti, poi mi diressi verso il giardino.
Trovarsi fuori, sotto il cielo stellato, portò un momento di calma. Trovai Sirius seduto su una panchina, con lo sguardo rivolto al cielo. Il suo viso era segnato da una profonda frustrazione, una rabbia contenuta che sembrava esplodere da un momento all'altro.
"Sirius," dissi avvicinandomi lentamente, "posso sedermi con te?"
Lui mi guardò con un misto di sorpresa e sollievo. "Certo, Iris," rispose, facendo spazio sulla panchina. "Immagino che siano tutti furiosi dentro, vero?"
Scossi la testa con un sorriso triste. "Non preoccuparti per loro. Voglio sapere come stai tu."
Sirius sospirò, passandosi una mano tra i capelli. "È difficile, Iris. Essere in Grifondoro, vivere con costante disapprovazione. Mia madre non fa che ripetermi quanto io sia una delusione per la famiglia."
"Sono sicura che lei voglia solo il meglio per te, anche se non lo dimostra nel modo giusto," cercai di rassicurarlo. "Ma tu devi seguire il tuo cuore."
"Il mio cuore," ripeté Sirius, con una nota di amarezza nella voce. "Il mio cuore mi dice che non appartengo a questo mondo di odio e violenza."
"Lo so," dissi dolcemente, prendendo la sua mano. "Ti capisco. Un giorno troverai il tuo posto, un luogo dove sarai accettato per quello che sei."
Sirius mi guardò, i suoi occhi pieni di determinazione. "Non voglio diventare come loro, Iris. Non voglio essere parte di questa oscurità."
"Allora non lo sarai," risposi con fermezza. "Troverai un modo per fare la differenza, per cambiare le cose."
Il suo viso si addolcì leggermente. "Grazie, Iris. Sei l'unica a dirmelo."
Mentre parlavamo, il tempo sembrava fermarsi. La fresca aria della notte ci avvolgeva, portando con sé una sensazione di speranza. "Dobbiamo rientrare," dissi infine, sapendo che la nostra assenza stava diventando evidente. Lui annuì, sollevandosi dalla panchina. "Grazie, Iris. Davvero."
Ci incamminammo verso la villa, pronti ad affrontare nuovamente l'atmosfera tesa. Quando entrammo, gli sguardi si volsero verso di noi, ma ignorai le espressioni di disapprovazione. Voldemort mi osservò attentamente, il suo sguardo indagatore. "Tutto bene, Iris?" chiese, con una leggera piega di sospetto nella voce. "Sì, mio Signore," risposi con calma. Voldemort annuì, ma il suo sguardo rimase freddo. "Bene. Torniamo alla cena, allora."
Mentre la cena proseguiva, Voldemort si voltò verso Sirius, fissandolo con un'espressione fredda. "Sirius, come vanno le cose a Hogwarts?" chiese con un tono che sembrava più un ordine che una semplice domanda.
Sirius si irrigidì, ma mantenne un'espressione neutra. "Va tutto bene, grazie," rispose brevemente.
"Ho sentito che sei stato smistato in Grifondoro," continuò Voldemort, la voce carica di una sottile minaccia. "Un po' inusuale per un Black, non trovi?"
Sirius strinse i pugni sotto il tavolo, cercando di mantenere la calma. "È la Casa che mi è stata assegnata," rispose, cercando di tenere un tono rispettoso.
Walburga, la madre di Sirius, intervenne con un'espressione di disprezzo. "È una vergogna per la famiglia. Un Black in Grifondoro, che disonore!"
Lucius e Narcissa guardarono il nipote con un misto di curiosità e preoccupazione, ma rimasero in silenzio. Bellatrix invece non riuscì a trattenersi. "Hai idea di quanto ci hai deluso, Sirius?" sibilò, gli occhi pieni di rabbia. "Non ti rendi conto del danno che stai facendo al nostro nome?"
Sirius sentì il sangue ribollire. "Non è la mia Casa a definire chi sono," rispose con voce tremante di rabbia. "E non voglio far parte di questa ossessione per la purezza del sangue."
La tensione nella stanza aumentò bruscamente. Voldemort si sporse in avanti, il suo sguardo freddo e calcolatore. "Attenzione a come parli, Sirius," disse con tono minaccioso. "Le tue parole potrebbero avere conseguenze."
"Non mi importa," esplose Sirius, alzandosi in piedi. "Non voglio essere parte di questo mondo malato!"
Walburga si alzò, il viso contorto dalla rabbia. "Smettila immediatamente, ragazzo ingrato! Non capisci il privilegio che hai? Il potere che potresti avere?"
Sirius scosse la testa, il viso rosso di rabbia. "Non voglio quel potere, e non voglio essere come voi!" gridò.
La sala esplose in un caos di voci sovrapposte. Voldemort rimase seduto, osservando la scena con un'espressione impassibile, mentre io cercavo di calmare Orion che si aggrappava a me, spaventato dalla furia che si stava scatenando intorno a lui.
"Sirius, per favore," intervenni, cercando di riportare la calma. "Non è il momento né il luogo."
Sirius mi guardò, il viso segnato dalla frustrazione e dal dolore. "Mi dispiace, Iris," disse con voce più calma. "Ma non posso restare qui."
Si girò e uscì dalla stanza, lasciando un silenzio carico di tensione. Voldemort si alzò lentamente, il viso una maschera di fredda rabbia. "Questa discussione è finita," annunciò, la sua voce gelida.
Mi guardò con un'espressione che non riuscivo a decifrare. "Iris, torna al tuo posto. Orion, vieni qui."
Mi sentii dilaniata tra il desiderio di seguire Sirius e la necessità di mantenere la pace in famiglia. Tornai al mio posto, cercando di nascondere la mia preoccupazione. La cena riprese, ma l'atmosfera era irreparabilmente cambiata, segnata dalla frattura che si era aperta tra Sirius e il resto della famiglia.
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Sotto il Regno delle Tenebre
FanficIris, figlia di Lucius e Narcissa Malfoy, è stata costretta a sposare il Signore Oscuro, Voldemort. Tra intrighi, tradimenti e oscure magie, Iris cerca di trovare la sua strada mentre affronta le sfide della famiglia e del potere, fino alla tragica...