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Nel sontuoso ballo, circondati da una moltitudine di Mangiamorte e alleati, Voldemort e io ci trovavamo al centro dell'attenzione. La musica risuonava nell'aria, mentre le candele illuminate danzavano lungo le pareti, creando un'atmosfera magica.

Voldemort si rivolse alla folla, la sua voce echeggiante tra le colonne di marmo. "Ho una notizia da condividere con tutti voi," annunciò, il suo sguardo penetrante che scrutava ogni singolo presente. "La nostra famiglia sta per crescere ancora. Mia moglie, Iris, è di nuovo incinta."

Un mormorio di congratulazioni si diffuse tra gli ospiti, e vidi sorrisi sinceri apparire sui volti delle persone intorno a noi. Sentii una mano affettuosa stringere la mia, e guardai mio marito con un sorriso radioso, gratitudine scintillante nei miei occhi mentre ci preparavamo ad accogliere questa nuova fase della nostra vita.

Durante il ballo, mentre le note della musica riempivano la sala, Bellatrix si avvicinò con un sorriso falso sulle labbra. "Congratulazioni per la tua gravidanza, Iris," disse con un tono che tradiva il suo vero stato d'animo.

"Grazie, Bellatrix," risposi con un sorriso teso, cercando di mantenere la calma nonostante la tensione nell'aria. La sua presenza era come un'ombra minacciosa che mi seguiva ovunque andassi, ma dovevo mostrare fermezza di fronte a lei e agli altri ospiti.

Mentre ballavamo, potevo sentire il suo sguardo puntato su di me, come se volesse scrutare ogni mio movimento. Dovevo stare attenta a non darle motivo di alimentare ulteriormente la sua gelosia, ma allo stesso tempo non potevo ignorare la sensazione di disagio che mi provocava la sua presenza così vicina.

Dopo il ballo, tornai alla villa con Orion, la stanchezza pesante sulle spalle ma anche la gioia per l'evento appena trascorso. Mentre lo accompagnavo nella sua stanza, gli raccontai con entusiasmo dei balli e delle luci che aveva visto.

"È stata una serata fantastica, vero mamma?" chiese Orion con gli occhi pieni di emozione.

"Sì, è stata davvero speciale," risposi con un sorriso, accarezzandogli dolcemente i capelli. "Ora è ora di andare a dormire, piccolo."

Lo aiutai a spogliarsi e lo coprii con le coperte, mentre lui si raggomitava tra le lenzuola con un sorriso sonnolento. "Buonanotte, mamma," disse con voce flebile mentre gli accendevo la lampada accanto al letto.

"Buonanotte, amore mio," sussurrai, chiudendo la porta con delicatezza mentre uscivo dalla stanza. La tranquillità della notte avvolgeva la villa, eppure nel mio cuore sapevo che la pace sarebbe stata solo temporanea.

Quando tornai nella nostra stanza, Voldemort era già lì, seduto alla scrivania con un'espressione seria sul volto. Entrai con cautela, cercando di non disturbare la sua concentrazione. "Mio Signore," lo chiamai con rispetto, facendo attenzione a non disturbare il suo lavoro.

Voldemort alzò lo sguardo dalla pergamena che stava scrivendo e mi fissò con uno sguardo penetrante. "Come è andata la serata?" chiese, il tono neutro.

"È stata magnifica," risposi con un sorriso sincero. "Il ballo è stato un successo, e la notizia della nostra seconda gravidanza ha fatto felici molti ospiti."

Mi avvicinai lentamente a Voldemort, scrutando il suo volto severo in cerca di qualche segno di preoccupazione nascosta dietro la sua maschera di indifferenza. "Va tutto bene?" chiesi con una nota di preoccupazione nella voce.

Voldemort si girò verso di me, i suoi occhi freddi che incontravano i miei con intensità. "Non preoccuparti, Iris," rispose con calma apparente, ma potevo percepire una tensione sottile nel suo tono. "Sto solo riflettendo su alcune questioni."

La sua risposta non mi tranquillizzò, ma decisi di non insistere oltre. Mi avvicinai ancora di più, cercando di offrirgli il mio sostegno silenzioso.

Mi avvicinai al letto con passo leggero, sentendo il peso della serata sulle mie spalle. Era stato un ballo sontuoso, ma la tensione nell'aria aveva offuscato ogni gioia che avrei potuto provare. Con un sospiro, mi lasciai cadere sul morbido materasso, cercando di trovare conforto nel calore delle coperte.

Voldemort si avvicinò a me, la sua figura oscura che si stagliava contro la luce fioca delle candele. "Dormi," disse con voce bassa, ma non c'era nessuna traccia di gentilezza nel suo tono.

Mi girai verso di lui, cercando nei suoi occhi qualche segno di affetto o preoccupazione, ma tutto ciò che trovai fu un vuoto glaciale. "Buona notte," sussurrai, chiudendo gli occhi e cercando di scacciare i pensieri che mi tormentavano.

Sotto il Regno delle Tenebre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora