Capitolo 3

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Alla fine Tedros era uscito velocemente, e di nascosto, da scuola solo per correre sotto la pioggia e andare a prendere un muffin al fratello e delle candeline. Sapeva che non era letteralmente nulla quello che voleva fare, e che un regalo vero e proprio non sarebbe stato male, ma per sua sfortuna non conosceva i gusti del fratello e quindi per andare sul sicuro preferiva fargli trovare una volta a casa quella che si poteva considerare una torta in miniatura con le candeline da spegnere.

Il castano riuscì a tornare giusto in tempo per nascondere il sacchettino con il muffin e le candeline nel suo armadietto, recuperare i libri di storia, e correre verso l'aula nonostante in parte fosse completamente zuppo d'acqua.

-che cazzo hai fatto!- sbottò Bianka a voce alta osservandolo entrare in classe e guardandolo leggermente storto mentre si sedeva al suo fianco.

-sta diluviando- le fece notare quasi tranquillamente Tedros.

-si ma in teoria tu non sei uscito da qui vero?-

-potrei essere andato un attimo nel giardino- mentì leggermente Tedros ma vedendo lo sguardo quasi omicida di Bianka sbuffò -oh almeno è quello che dobbiamo usare come scusa- sussurrò il castano a quella che era la sua compagna di banco solo e soltanto per storia.

-si ma cosa diavolo hai fatto per ritrovarti completamente bagnato-

-una cosa per Devoll- sussurrò Tedros solo e soltanto perché il professore di storia era appena entrato in classe di fretta a furia.

-gli hai preso un regalo?-

-no, un dolce- riassunse velocemente il castano che non voleva minimamente essere richiamato dal professore di storia solo e soltanto perché Bianka gli aveva dato a parlare.

-e credi che possa bastare?-

-non conosco i suoi gusti e se gli prendessi qualcosa di particolare potrebbe anche pensare che io voglia qualcosa da lui quindi preferisco comprargli una specie di torta che non un qualcosa che possa buttare: almeno quella la mangia- cercò di chiudere li discorso Tedros e fu anche fortunato visto che il professore aveva iniziato a spiegare e di conseguenza Bianka aveva concentrato tutta la sua attenzione sull'uomo.

E le due ore di storia diversamente dalle lezioni precedenti passarono velocemente, forse fin troppo velocemente per i gusti di Tedros che sarebbe volentieri rimasto a sentire quelle lezioni per interi giorni se qualcuno gli avesse dato la possibilità di farlo. Ed era proprio quella passione che aveva scoperto durante il suo primo anno di liceo che in quel momento stava cercando un college buono dove poter studiare storia antica.

-avevi gli occhi a cuoricino come sempre- sbottò Bianka uscendo insieme a lui dall'aula di storia -mentre io stavo morendo-

-perché hai scelto storia se non la sopporti come materia?- domandò davvero confuso Tedros raggiungendo il suo armadietto e controllando velocemente che quello che aveva comprato fosse ancora li e dopo ciò rimise tutti i libri che gli servivano per il giorno dopo nello zaino.

-perché avevo bisogno di una materia aggiuntiva e storia era l'unica tra quelle a scelta dove avrei avuto la tua compagnia-

-vuoi dire che avevi bisogno di una materia dove poter avere la sicurezza di copiare da qualcuno- alzò gli occhi al cielo il castano.

-ehi!- protestò Bianka per quelle parole -non rendermi così tanto antipatica solo perché sei arrabbiato con me- ringhiò poi la bionda e Tedros sospirò.

-non sono arrabbiato con te, se mai sei tu quella che è arrabbiata oggi con me-

-ma se ti sei innervosito questa mattina per la mia considerazione!- gli fece notare Bianka tranquillamente incrociando anche le braccia al petto.

-innervosito ma non arrabbiato anche se ne avrei tutto il diritto visto per te è colpa mia se ero un bambino e non capivo quello che mi circondava. Credi davvero che io sia felice di tutta questa situazione? Che non mi senta in colpa per tutto quello che accade in quella casa? Non ho modo di fare nulla se non piccoli gesti-

-non è vero che non puoi fare nulla, potresti denunciare i tuoi-

-per cosa?- chiese esasperato Tedros -senti Bianka non credere che non ci abbia pensato ma lo sai cosa succederebbe a me e Devoll se li denunciassi? Per legge siamo ancora minorenni e...e dobbiamo avere qualcuno che deve badare a noi per non parlare del fatto che non ho prove fisiche di quello che fanno, solo parole e credimi potrebbero trovare entrambi un modo per dire che ho sbattuto la testa-

-non hai semplicemente il coraggio di farlo perché sono i tuoi genitori Tedros e ti aggrappi agli specchi. Sei terrorizzato dal restare senza di loro e anche se fai quello che fa finta di tenere al bene del fratello preferisci la tua vita agiata a una incerta- scosse la testa Bianka -e poi ti lamenti con me, sei egoista- e la bionda gli voltò le spalle per poi andare via lasciando Tedros completamente solo e con lo sguardo spento. La sua migliore amica sembrava davvero non riuscire a capire il suo punto di vista e non sapeva in quale altro modo spiegare alla ragazza che la situazione non era semplice come credeva: da fuori sembrava davvero facile prendere coraggio e denunciare qualcuno ma dentro di se Tedros sapeva che avrebbero dovuto affrontare l'inferno lui e Devoll. Tedros prese un profondo respiro e si mise lo zaino sulle spalle incamminandosi verso l'aula di fisica e appoggiandosi alla parete fuori dalla stessa. Non dovette aspettare molto prima che la porta dell'aula si aprisse facendo uscire come al solito tutti gli studenti in ritardo rispetto alla campanella perché il loro professore li tratteneva sempre per poter finire di spiegare quello che aveva iniziato.

-sembri un cane da guardia- borbottò Devoll osservando il fratello appoggiato al muro della sua aula.

-stavo solo aspettando la fine della lezione perché piove e io non ho l'ombrello mentre tu si- rispose sinceramente Tedros e Devoll sbuffò prendendo proprio l'ombrello dal suo zaino e incamminandosi con il fratello verso quella che era la macchina di quest'ultimo per poter tornare a casa insieme.

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