Capitolo 1

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Devoll spense la sveglia del suo cellulare senza nemmeno aprire gli occhi visto che l'apparecchio si trovava sul comodino affianco al suo letto e subito dopo si voltò dall'altro lato tirandosi meglio su la coperta per continuare a dormire come se nulla fosse. Aveva davvero poca voglia di alzarsi, come sempre d'altronde, soprattutto non voleva farlo quel giorno.

Nonostante per molti il giorno del proprio compleanno fosse qualcosa di bello e soprattutto importante per lui era il giorno peggiore: il giorno in cui gli veniva costantemente ricordato che lui li non doveva esserci, che non doveva essere nato. Odiava da morire quel giorno ed era certo che quell'odio non sarebbe mai completamente andato via.

Non lo aveva mai festeggiato il suo compleanno, almeno da quando aveva memoria non si ricordava di un singolo compleanno che aveva festeggiato con la torta e le candeline. Il massimo che aveva avuto un anno era stato un "nuovo" cellulare, nuovo per dire visto che era quello vecchio del fratello e glielo avevano dato solo e soltanto perché il suo che all'epoca aveva ormai nove anni non si accendeva più. Adesso anche quel cosiddetto nuovo cellulare aveva preso a dargli problemi e aveva ovviamente avvisato della cosa e come unica risposta aveva ricevuto un: "fino a quando funziona non avrai l'altro vecchio di tuo fratello". Era sempre così: lui prendeva le robe vecchie del fratello, mai che avesse ricevuto qualcosa di realmente nuovo. Non poteva ovviamente lamentarsi dello stato delle cose che riceveva perché Tedros era sempre stato attento a non rovinare niente tanto che le cose sembravano sempre nuovissime, ma almeno una volta nei suoi diciott'anni di vita Devoll avrebbe davvero voluto qualcosa solo per se.

La sera prima però Devoll aveva impostato come suo solito cinque sveglie a cinque minuti di distanza una dall'altra e poco dopo che il rosso era quasi riuscito a ricadere in un sonno profondo la sveglia suonò nuovamente e il ragazzo sbuffò spegnendola nuovamente questa volta però mettendosi seduto sul letto e passandosi una mano tra i capelli mentre sbadigliava. Aveva ancora sonno ma doveva alzarsi altrimenti non sarebbe mai riuscito ad arrivare a scuola in tempo.

Con molta calma, cercando di non farsi prendere dai giramenti di testa mattutini che gli davano fastidio ogni volta, il rosso si alzò dal letto dirigendosi verso la porta della sua camera e aprendola osservando il corridoio. Nessuno sembrava essere nei paraggi quindi il ragazzo tornò dentro la camera per recuperare la sua roba pulita e dirigersi verso il bagno, libero per sua fortuna, e farsi una doccia veloce. Era anche quello il motivo per il quale si svegliava presto e metteva tante sveglie: voleva avere il bagno libero prima che Tedros si svegliasse e i suoi genitori gli imponessero di aspettare il fratello.

Una decina di minuti dopo Devoll stava già scendendo le scale per raggiungere la cucina e sperare ci fosse, almeno quel giorno, qualcosa da mangiare anche per lui. Quando arrivò in cucina, dove la madre era indaffarata a preparare il caffè, e vide quello che a tutti gli effetti era un muffin poggiato sul tavolo sorrise istintivamente facendo per prendere quel muffin ma non ci riuscì visto che sulla mano che aveva allungato per prendere il muffin gli arrivò un giornale che gli fece anche parecchio male.

-ahi- disse infatti il ragazzo guardando poi verso Richard che inizialmente non aveva nemmeno notato.

-non è per te- gli disse l'uomo guardandolo storto a sua volta.

-ma...è il mio di compleanno-

-si si, auguri- borbottò l'uomo -è di Tedros quel muffin visto che oggi è il tuo compleanno-

-di nuovo lui riceve roba il giorno del mio compleanno mentre io no- borbottò Devoll alzando gli occhi al cielo e ringraziando che ne Richard e ne la madre l'avessero sentito -almeno mi avete preso un regalo?- si trovò a domandare ad alta voce il ragazzo sperando in un si almeno da parte della madre.

-regalo? Ma sei impazzito?- gli domandò proprio Gwendaline guardandolo storto -si sta avvicinando natale e poi sarà anche il compleanno di Tedros a gennaio, non abbiamo soldi per farti un regalo- scosse la testa la donna senza nemmeno girarsi verso il figlio che era rimasto immobile.

-come sempre- sussurrò il ragazzo -io sono sempre quello che non festeggia, che non ha regali perché altrimenti non avete i soldi per farli a Tedros- ringhiò Devoll che ormai non ne poteva più di tutta quella situazione. Era sempre lui quello che ci rimetteva anche perché puntualmente i suoi regali di natale erano roba vecchia di Tedros che il castano non usava più.

-modera il linguaggio rosso- sbottò a sua volta Richard guardandolo storto -o finisci sotto un ponte. Ringrazia che ti tengo in casa- e Devoll distolse lo sguardo a quelle parole fissando la madre e aspettando che la donna facesse qualcosa, qualunque cosa per difenderlo. Gwendaline però sembrava non essere minimamente interessata a quello che stava succedendo come se lui non fosse suo figlio e faceva male, faceva terribilmente male a Devoll. Perché avevano fatto si che lui restasse con loro se poi quello era il trattamento che gli riservavano?

-buongiorno- Devoll osservò con la coda dell'occhio quello che era il fratello maggiore, di soli dieci mesi, che era appena entrato in cucina con un sorriso a trentadue denti.

-c'è la tua colazione, ti conviene mangiarla prima che qualcuno te la rubi- disse Richard al figlio che guardò prima il padre e poi il fratello che era in disparte vicino al tavolo che non lo stava considerando come suo solito. Tedros sospirò prendendo il muffin e iniziare a mangiucchiarlo visto che aveva una fame da lupi. Poi il castano osservò l'orario sul suo orologio finendo completamente il muffin.

-dobbiamo andare o troveremo traffico- disse serio guardando verso il fratello che annuì leggermente.

-oh ma non prendete nemmeno il caffè?- domandò Gwendaline guardando i figli leggermente preoccupata.

-non abbiamo tempo- disse semplicemente Tedros facendo cenno al fratello di uscire insieme a lui per raggiungere la loro scuola.

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