Capitolo 7

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Devoll sospirò pesantemente buttando nell'apposito cassonetto l'ultimo sacco di immondizia per poi tornare verso il retro della pasticceria e controllare di conseguenza che fosse tutto pulito come doveva essere.

-da domani ricominci ad andare a scuola vero?- gli domandò Rossane, quella che era la proprietaria e anche pasticcera di Dolce far niente.

-si- confermò Devoll -e sinceramente non ne ho voglia-

-preferisci davvero stare qui?- domandò sorpresa Rossane e Devoll ridacchiò.

-be' almeno qui la gente non mi tratta con sufficienza- rispose ancora sinceramente il rosso -posso davvero fare solo il pomeriggio?- aggiunse poi e la donna annuì confermandogli la cosa.

-sei bravo Devoll e metti impegno in tutto quello che fai. Mi dispiace perderti la mattina ma devi finire la scuola assolutamente- disse serissima la donna e Devoll sospirò felice allo stesso tempo di quelle parole perché mai si era aspettato di trovarsi bene in quella pasticceria doveva aveva letteralmente iniziato a lavorare per caso.

-se trovo un college qui vicino potrò continuare a lavorare- disse d'un tratto il rosso e vide Rossane sorridergli.

-pensa prima alla tua formazione poi a trovarti un lavoro-

-non posso, ti ho già spiegato qual è la mia situazione familiare- e Rossane annuì nuovamente.

-quindi niente soldi per il college?- chiese la donna curiosa di capire se il rosso avesse chiesto di quei maledetti soldi alla madre e al patrigno.

-non ho chiesto- disse sinceramente Devoll -ma vedendo come continuano a comportarsi nei miei confronti sono certo che non hanno nessuna intenzione di sprecare i loro cari soldi per me, almeno Richard non vuole farlo e mia madre è troppo codarda per protestare. Sono certo che non appena compirò vent'un anni quei due mi cacceranno di casa-

-be' quest'anno ne fai diciannove quindi hai ancora due anni di tempo per mettere da parte il più possibile- constato Rossane -odio saperti in questa situazione e non poterti aiutare-

-mi hai aiutato tantissimo Rossane anche solo dandomi la possibilità di fare questo lavoro- le disse Devoll sorridendole -convivo con quella famiglia da quando sono nato quindi ormai li conosco e so anche che stasera mangerò da solo- aggiunse poi ridacchiando leggermente.

-cosa...perché?- domandò confusissima Rossane.

-è il compleanno del mio fratellastro e ovviamente loro andranno a festeggiare in un ristorante mentre io resterò da solo a casa perché pagare anche per me non è contemplato- ridacchiò Devoll che in realtà non vedeva l'ora di rimanere completamente da solo perché ciò significava per una sera poter fare tutto quello che voleva senza sentirsi rimproverare continuamente dai genitori. In realtà forse sarebbe stato anche il caso di fare gli auguri a Tedros visto che quella mattina era uscito nuovamente presto di casa per andare a lavorare e non era tornato quindi non aveva visto il castano per tutto il giorno.

-aspetta un attimo- disse seria Rossane scomparendo un attimo per andare a prendere quelle che erano due ciambelline con glassa al cioccolato e infilarle in un sacchetto per passarle al rosso che la guardò confuso -una per te e una per tuo fratello-

-ma perché?-

-è il suo compleanno no? Almeno fai un gesto carino nei suoi confronti e poi tu puoi mangiarti un dolce anche se non vai al ristorante con loro-

-ma non era il caso toglierli dalla vendita e...-

-oh andiamo per due ciambelline non avrò un calo di vendite all'improvviso- sbottò Rossane -prendile e basta okay? E ci vediamo domani pomeriggio- Devoll fu costretto a non protestare nuovamente e salutando Rossane si incamminò verso casa stringendo il sacchettino con le ciambelline chiedendosi se Tedros avrebbe accettato quel dolce oppure no. Certo l'anno scorso, o meglio un mese e mezzo prima, anche Tedros gli aveva portato un muffin per il suo compleanno ma era stata una situazione completamente diversa e anche strana.

Non ci mise molto ad arrivare a casa, anche perché il Dolce far niente era sempre stato vicinissimo, e quando entrò in casa si trovò a constatare che né Richard e né sua madre erano ancora tornati a casa e si trovò a sorridere salendo velocemente le scale e facendo per aprire la porta della sua camera. Sospirò poi avvertendo la leggera musica provenire dalla camera di Tedros e decise che si, avrebbe provato a dare una delle ciambelline al fratellastro sperando che l'altro non lo trovasse un gesto stupido. Prima però entrò comunque in quella che era la sua camera per lasciare la sua di ciambellina su un tovagliolo di carta e dirigersi poi verso la camera del castano bussando leggermente.

-si?- domandò Tedros sorprendendosi poi nel notare che non era stato uno dei suoi genitori ad andare a disturbarlo ma Devoll che come quasi durante tutte quelle vacanze di natale vedeva sempre e solo la sera cosa che gli aveva fatto comprendere appieno che l'altro aveva trovato un lavoro che lo occupava interamente.

-auguri- disse semplicemente Devoll porgendogli poi un sacchettino e Tedros lo guardò sorpreso prendendo comunque ciò che gli stava porgendo il fratello e quando aprì per guardare il suo contenuto si trovò a sorridere nel notare la ciambellina al cioccolato.

-grazie- disse sinceramente grato Tedros -spero solo che tu non abbia speso i tuoi soldi per questo perché potevi anche non prendermi niente-

-tranquillo- disse solo Devoll che sotto sotto di trovava davvero ad essere contento della reazione genuina che aveva visto sul volto dell'altro. Forse infondo Rossane aveva avuto davvero un'ottima idea a dargli quelle due ciambelline.

-ho provato a chiedere loro di farti venire con noi oggi ma non hanno voluto sentire ragioni- disse ad un tratto Tedros mentre Devoll sbuffava.

-sto meglio da solo- disse semplicemente il rosso alzando gli occhi al cielo -divertiti- e così dicendo se ne tornò verso la sua camera con Tedros che sospirò pesantemente ritornando all'interno della sua per poi addentare felice la ciambellina. Non sapeva cosa avesse realmente spinto Devoll a fargli quel piccolo regalo ma era davvero tanto felice della cosa per non parlare del fatto che era anche buonissima.

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