Capitolo 8

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-lo sai vero che se continui a fissarlo potresti consumarlo?- ridacchiò Rossane a bassa voce e quando vide le guance di Devoll diventare dello stesso colore dei suoi capelli le sfuggì quasi una risata più fragorosa.

-scusa-

-non devi scusarti se sei attratto da qualcuno ma almeno rendilo meno palese per i clienti stessi- continuò la donna -ormai lo fissi così da una settimana- e Devoll si trovò a sospirare e distogliere lo sguardo dal bel moro che da una settimana a quella parte aveva iniziato ad andare alla pasticceria di pomeriggio e chiedere sempre un piattino di dolcetti di pasta di mandorle con un caffè macchiato. Devoll si era impresso nella mente la sua ordinazione il secondo giorno di fila che aveva ordinato il tutto tanto che ormai quando lo vedeva arrivare dalle porte vetrate della pasticceria iniziava a preparare velocemente la sua ordinazione.

Aveva sempre saputo Devoll di essere attratto dai ragazzi, non da quando era piccolo ovviamente ma dai suoi tredici anni quando aveva iniziato a capire che i discorsi che i suoi compagni di classe facevano sulle ragazze non gli interessavano minimamente. E quel moro era davvero un bellissimo ragazzo dal quale non riusciva minimamente a distogliere lo sguardo e i cui occhi azzurri erano diventati una costante nei pensieri di Devoll.

Sapeva però il rosso di non avere possibilità con quel bel ragazzo perché appunto era molto bello mentre lui si sentiva una nullità e soprattutto non qualcuno di desiderabile.

-sei un caso perso, perché invece di fissarlo non vai a parlargli?- chiese Rossane ridacchiando ancora mentre Devoll diventava se possibile ancora più rosso in volto.

-non posso- sussurrò Devoll -lui è bello io no e non voglio fare una figura di merda- disse poi spiegando, o cercando di spiegare, le sue parole.

-oh andiamo non puoi davvero dire di non essere un bel ragazzo- sbottò Rossane -non vedi davvero quanto in realtà sei bello e poi se hai davvero paura di fare una figura di merda ti troverai sempre a restare completamente da solo- gli fece notare ancora la donna e Devoll non disse niente decidendo di restare in completo silenzio non sapendo come ribattere a quelle parole. E il rosso decise di distogliere lo sguardo da quello che sarebbe stato solo un suo sogno e mettersi a lavorare anche perché stava entrando parecchia altra gente nella pasticceria, gente che ovviamente doveva essere servita.

Devoll si concentrò completamente sui nuovi clienti per non pensare al fatto che il bel moro era ancora seduto in bella vista difronte alla cassa. Sentì anche il rosso Rossane sbuffare ma non se ne curò molto continuando a dispensare sorrisi a tutti i clienti che lo salutavano educatamente. E il ragazzo si era quasi dimenticato della presenza del moro nella pasticceria fino a quando non si trovò faccia a faccia con quest'ultimo.

-pago il solito- disse tranquillo lui quasi come se non si fosse accorto di aver letteralmente lasciato in trance il ragazzo che aveva difronte.

-oh ehm si- disse velocemente Devoll riprendendosi e battendo lo scontrino senza accorgersi a sua volta del sorrisetto che stava facendo il moro davanti a lui.

-posso farti una domanda?- chiese ad un tratto il moro e Devoll rimase un momento interdetto da quelle parole ma comunque annuì mentre dava il resto al moro -sei libero questa sera?-

-ehm...si- disse Devoll non capendo minimamente il perché di quella domanda.

-ottimo allora questa sera tu ed io usciamo insieme- e il moro gli fece l'occhiolino mentre nuovamente Devoll diventava dello stesso colore dei suoi capelli.

-cosa?- non riuscì a non chiedere e vide anche come l'altro fosse letteralmente scoppiato a ridere per quella sua reazione.

-andiamo vuoi continuare a fissarmi da lontano per tutto il tempo? Sono serio- aggiunse poi il moro cercando di calmare quella che era la sua risata e ringraziando che in quel momento nessuno volesse attirare l'attenzione del rosso altrimenti non avrebbe potuto portare avanti quella conversazione.

-be' era un bel passatempo- borbottò Devoll -comunque va bene- si arrese a dire anche perché non gli dispiaceva minimamente passare un po' di tempo con l'altro anche se sotto sotto era completamente terrorizzato da tutta quella situazione.

-ottimo, ci incontriamo alla fontana difronte il college- disse serio il moro -mi chiamo Sekou comunque- aggiunse poi perché si era accorto che non si erano ancora presentati. Devoll fece un momento mente locale per ricordarsi della suddetta fontana e poi annuì.

-Devoll- si presentò a sua volta -a che ora?-

-le venti andranno benissimo, a stasera- e così dicendo Sekou salutò il ragazzo andando via dalla pasticceria. Devoll non ebbe nemmeno il tempo di metabolizzare appieno quello che era appena successo che subito venne affiancato da Rossane.

-ti ha chiesto di uscire?- domandò tutta felice e contenta la donna e Devoll annuì leggermente -oh meno male che ha fatto lui la prima mossa allora- ridacchiò ancora lei e Devoll sospirò.

-a quanto pare è fin troppo palese quando mi piace qualcuno e non so nemmeno come ho fatto ad accettarla quella proposta. Spero solo non l'abbia fatto per compassione-

-compassione di cosa Dev?- alzò gli occhi al cielo Rossane -sei un bel ragazzo, l'ho sempre detto, e probabilmente lui voleva realmente uscire con te altrimenti non te lo avrebbe mai e poi mai chiesto. Credimi se non interessi a qualcuno raramente chiedono di uscire- e Devoll si trovò a soppesare attentamente quelle parole prima di annuire leggermente.

-mi chiedo solo perché davanti al college-

-forse perché lui studia li?- propose Rossane -sembra uno studente del college- gli fece notare poi e Devoll si trovò nuovamente ad annuire a quelle parole sperando dentro di se che Sekou una volta scoperto la sua età non lo ignorasse completamente. Tutti quelli che lo vedevano per la prima volta, anche Rossane stessa, gli davano sempre più anni di quanti effettivamente ne aveva e sperava davvero che Sekou non lo credesse un ragazzo del college o che almeno lo scoprire che non lo fosse non gli facesse cambiare idea su quell'uscita che aveva chiesto.

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