Capitolo 22

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Tedros si sentiva una pezza e la consapevolezza che quella sera non avrebbe dovuto lavorare diversamente dalle sere precedenti lo faceva sentire ancora più stanco. Tutto l'accumulo di stanchezza di quegli ultimi mesi gli stava cadendo addosso solo e soltanto perché si era fermato un momento. Non sapeva nemmeno se il giorno dopo sarebbe riuscito ad alzarsi dal divano che usava come letto per poter andare a lavoro ma stava cercando di pensarci il meno possibile e concentrarsi sul restare sveglio. Clare aveva fottutamente ragione quando gli ripeteva giorno dopo giorno che doveva prendersi una pausa più lunga e che non poteva continuare a vivere in quel modo ma allo stesso tempo Tedros sapeva che se si fosse fermato non avrebbe avuto più voglia e forze per riprendere a lavorare.

Tedros sospirò nuovamente dandosi anche dei leggeri schiaffi sulle guance cercando in qualche modo di svegliarsi per poi prendere le chiavi di casa ed entrare nella stessa visto che era arrivato. Non ebbe bisogno nemmeno di mettere il primo piede nell'appartamento che venne quasi completamente travolto da qualcuno che lo abbracciò di slancio e solo dopo un po' Tedros riconobbe una massa di capelli rossi e sorrise leggermente ricambiando quell'abbraccio, il primo vero che si scambiavano, e stringendo a se il più possibile il fratellino.

-auguri- gli sussurrò facendo in modo di farsi sentire solo da lui e avvertì la presa di Devoll farsi più stretta.

-sei troppo magro- fu invece il commento di Devoll sciogliendo lentamente l'abbraccio con il fratello. Certo sapeva che l'altro fosse dimagrito molto, lo aveva visto chiaramente in quei pochi minuti che nei giorni precedenti era andato a trovarlo ma un conto era vederlo e un altro era sentirlo mentre lo abbracciava.

-sto bene-

-non è vero. Lascia uno dei due lavori-

-Dev...-

-no, non accetto un no come risposta. Devi lasciarne almeno uno anche perché adesso non devi più pagare l'ospedale e ci sono io-

-non devi lavorare Dev-

-oh andiamo non mi dispiace farlo part-time se significa aiutarti. Tedros non puoi ammazzarti di lavoro punto- e Tedros non seppe contraddire il rosso che aveva difronte anche perché l'altro era terribilmente serio segno che non gliela avrebbe data vinta molto facilmente.

-va bene- si arrese allora Tedros -ma non stancarti troppo, sei appena uscito dall'ospedale-

-conosco i miei limiti- disse semplicemente Devoll per poi aprirsi in un bellissimo sorriso -devo presentarti delle persone-

-mi dai solo un secondo?- sussurrò Tedros e Devoll annuì lasciando che il fratello maggiore andasse in quella che in teoria era la sua camera e ritornando quindi dai suoi ospiti.

-per un momento ho creduto lo avresti fatto cadete a terra per come lo hai placcato- ridacchiò Clare contagiando in parte anche Sekou.

-per quanto è magro l'ho temuto anch'io- sussurrò Devoll storcendo la bocca. Non dovettero aspettare più di due minuti prima che Tedros li raggiungesse in cucina con un pacchettino che mise davanti a Devoll che lo osservò con occhi sgranati, segno che non si era minimamente aspettato un regalo, mentre il maggiore si sedeva nell'unica sedia libera e alternava lo sguardo tra la donna e l'altro ragazzo li presenti e che erano le uniche due persone che non conosceva. Certo sapeva che probabilmente il ragazzo moro era il ragazzo del fratello ma non si ricordava di aver sentito della presenza anche di una donna per quella sera.

-lo sai vero che non dovevi farmi un regalo?- domandò in un sussurro Devoll osservando ancora il pacchettino che aveva davanti.

-certo che dovevo invece. Non ti ho mai fatto un regalo in tutta la mia vita-

-grazie- sussurrò Devoll per poi mordersi il labbro inferiore -lui è Sekou, il mio ragazzo- e indicò il moro al suo fianco -mentre lei è Rossane, è la mia ex datrice di lavoro- continuò le presentazioni il rosso.

-piacere- disse Tedros con un mezzo sorriso.

-ex datrice? Non avevi detto che volevi tornare?- domandò Rossane alzando un sopracciglio.

-certo che si, ma dipende se hai ancora posto e...-

-certo che ho posto per te! Sarei una stupida a non riprenderti visto che sei uno dei più bravi ragazzi che io abbia assunto. Ovviamente farai meno sforzi all'inizio perché non ho nessuna intenzione di vederti stare male- disse seria la donna e Devoll annuì con un sorriso sulle labbra a quella proposta.

-bene, Ted avremo cornetti gratis tutte le mattine- ridacchiò poi Devoll lasciando parecchio perplesso il fratello -Rossane ha una pasticceria e la roba che avanza la sera sarà tutta nostra-

-be' l'alternativa è buttarla- borbottò Rossane mentre alzava le spalle.

-ottimo- sussurrò Tedros sorridendo al fratello perché il pensiero di un dolce da mangiare tutte le mattine non gli dispiaceva minimamente.

-ha fatto anche la torta per stasera nonostante avessi detto che non c'era bisogno- sbottò poi il ragazzo rosso iniziando poi ad aprire il pacchettino del fratello curiosissimo di capire quale fosse il suo regalo. E Devoll corrucciò la fronte quando iniziò a pensare che quella sembrava essere a tutti gli effetti la forma si una scatola di un cellulare ma era certo che non potesse davvero essere quello il regalo, il fratello non avrebbe davvero speso tanti di quei soldi per un cellulare. E rimase ancora più sorpreso quando si accorse di aver perfettamente intuito il suo regalo perché quello che aveva difronte era a tutti gli effetti un cellulare nuovo -ma sei pazzo!- quasi urlò verso il fratello che gli sorrise incurante del suo urlo.

-quello che hai è uno dei miei vecchi che non funziona nemmeno tanto bene, perché non avrei dovuto?-

-perché costano un rene sti cosi!-

-ho messo da parte un po' di soldi per farti questo regalo quindi non protestare- e Devoll voleva davvero farlo ma poi avvertì che Sekou gli aveva messo una mano sulla coscia e gliela aveva stretta senza farsi vedere dagli altri e capì che non doveva protestare per quel regalo.

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