Capitolo 15

251 32 5
                                    


-signora McLane?- domandò il dottore arrivando nella sala d'aspetto dell'ospedale e guardandosi intorno.

-signorina prego- sbottò una ragazza dai capelli letteralmente viola alzandosi di colpo dalla sua sedia e raggiungendo il medico che l'aveva chiamata -mi avete fatta venire qui per quale ragione?-

-mancano dieci dollari dall'ultima rata- disse secco il medico -non dovrebbe tenerlo sotto controllo?- sbottò poi con occhi di fuoco.

-mi avete chiamata qui per dieci fottutissimi dollari?- domandò sconvolta Clare incrociando le braccia al petto -voi siete assurdi!- aggiunse poi sospirando.

-se non vediamo quei dieci dollari entro oggi procediamo a staccare i macchinari-

-ehi frena- ringhiò Clara -sarò anche giovane ma questo non significa che io sia sprovveduta. Ho letto il modulo nella sua totalità e so che non potete farlo a meno che non finisca il mese appena pagato-

-mancano comunque cinque giorni e poi dovrà ripagare, come crede di fare?-

-dovreste venirgli incontro visto che è un ragazzo di vent'anni che fa due lavori, non ha un giorno di pausa da un anno e mezzo nella sua vita e ultimamente mangia un solo pasto al giorno per pagare il costo dell'ospedale. Avete anche il coraggio di lamentarvi per dieci fottutissimi dollari- Clare guardò storto il medico prima di prendere il suo portafogli e prendere la banconota che l'altro voleva -tieni tirchio che non sei altro-

-le regole sono uguali per tutti, se non poteva accollarselo avrebbe dovuto rinunciare-

-voi non potete giudicare- disse semplicemente Clare facendo per andarsene, anche perché era certa di essere stata chiamata li solo ed esclusivamente per quei soldi e non perché ci fossero novità quando vide arrivare un altro medico tutto trafelato e guardare quello che aveva parlato prima con Clare.

-Kamali si è svegliato- furono le quattro parole che disse ma che fecero completamente sgranare gli occhi a Clare e anche al dottore.

-resta qui- le disse il dottore seguendo l'altro per scomparire nei corridoi delle camere mentre con il cuore a mille Clare componeva un numero che aveva ormai imparato a memoria. Il telefono squillò a vuoto per un bel po' di tempo e alla fine la ragazza chiuse la chiamata sbuffando.

-ovviamente ti hanno segregato a lavoro- sussurrò la viola e capendo che non poteva fare altro se non aspettare in quella saletta raggiunse nuovamente la sedia sulla quale era stata seduta fino a poco tempo prima e a braccia conserte si mise ad aspettare. Aspettare era anche un ottimo modo per iniziare a pensare a cosa dover dire a Devoll una volta entrata nella sua camera. Era un volto completamente nuovo per il ragazzo e avrebbe dovuto spiegare per filo e per segno tutto quello che era successo un quell'anno e mezzo nel quale era stato in coma cosa ovviamente non facile da fare. Era per quello che aveva provato a chiamare Tedros sperando di avere l'appoggio di qualcuno che era familiare a Devoll ma il castano era letteralmente irraggiungibile. Senza nemmeno accorgersene Clara iniziò ad agitare la gamba destra per il nervosismo controllando ogni due secondi l'orario su quello che era il suo cellulare. Sapeva infatti che dovevano fare tutti i controlli del caso visto che il ragazzo si era risvegliato dopo un bel po' di tempo e che quindi l'avrebbero fatta aspettare fino a quando non fosse stato tutto tranquillo e lei voleva che fosse tutto apposto. Restò a torturarsi dall'ansia per quasi un'ora, un'ora nella quale aveva anche provato a richiamare Tedros senza però avere successo.

-McLean- quando Clara si sentì richiamare scattò in piedi ancora più velocemente della prima volta ed osservò il dottore mentre gli si avvicinava.

-allora?-

-sta bene, dai controlli non risulta nulla di cui doversi preoccupare. Ovviamente il ragazzo è un po' spaesato ma è normale visto quanto tempo è passato dal suo ultimo ricordo. Mi segua- Clara annuì a quelle parole intenzionata a vedere con i suoi occhi che Devoll stesse bene e si lasciò condurre dal medico verso la stanza del rosso anche se per quante volte era andata a trovarlo mentre era incosciente poteva muoversi per quei corridoi anche ad occhi chiusi. -Devoll c'è una visita per te- disse il medico avvisando il rosso per poi far passare la ragazza dai capelli viola. Devoll, ancora mezzo intontito da tutti i medici che gli avevano ronzato intorno da quando si era risvegliato, guardò verso la porta e osservò davvero confuso la ragazza dai capelli viola che era appena entrata e che era più che certo di non aver mai visto prima.

-come stai?- domandò Clare avvicinandosi al rosso e ringraziando che il dottore li avesse lasciati da soli.

-intontito, molto intontito. Tu chi sei?- non riuscì a non chiedere Devoll con voce ancora roca, come se non parlasse davvero da molto tempo.

-sono Clare McLane ma puoi chiamarmi tranquillamente Clare. Sono il tuo tutore-

-il mio tutore?- domandò confuso Devoll -ehm...cosa sta succedendo? Io ricordo solo che stavo camminando e poi più niente- e il ragazzo era anche leggermente arrabbiato con i medici che non avevano minimamente risposto a quelle che erano state le sue domande mentre lo visitavano. Sapeva ovviamente che gli fosse successo qualcosa per essere finito in ospedale ma non sapeva cosa.

-sei stato preso in pieno da una macchina che ha sbandato. L'uomo alla guida ha avuto un malore ed è salito sul marciapiede sul quale stavi camminando. Sei finito in coma, in coma per un anno e sei mesi-

-eh?- Devoll guardò sconvolto la viola -un anno e sei mesi? Così tanto?-

-si- annuì la ragazza.

-e perché ho un tutore?-

-a breve farai vent'anni e non sei ancora maggiorenne quindi hai bisogno, avete bisogno di un tutore almeno fino a gennaio quando Tedros diventerà maggiorenne e sarà lui il tuo tutore-

-no grazie- ringhiò Devoll -non ho nessuna intenzione di vivere nella stessa casa di quello li e poi non vivo con mia madre e il mio patrigno?-

-no, non più almeno- scosse la testa Clare -sai sono stati mandati sotto processo e hanno perso-

-e da chi? Per cosa?-

-Tedros- Clare sospirò pesantemente -tuo fratello li ha mandati sotto processo dopo il tuo incidente perché si sono rifiutati di pagarti le cure mediche-

Quasi GemelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora