Era decisamente nervosa, oltre che euforica.
Cecilia l'aveva avvisata che i ragazzi, accompagnati da Huda e dal loro manager, che non aveva avuto modo di conoscere perché partito prima, sarebbero arrivati a Roma nel tardo pomeriggio.
Si erano organizzati per fare un dopocena tranquillo, dato che il giorno seguente avrebbero avuto il solito sound check pre concerto. Avrebbero cantato si e no tre canzoni, ma era comunque una cosa fondamentale, il provare sul palco.
Aveva provato a studiare con Camilla, quella mattina, per provare a distrarsi dall'ansia che le era salita quando aveva realizzato che avrebbe rivisto Duccio.
Inutile dire che nessuna delle due era riuscita a concentrarsi.
Camilla non riusciva a spiegarsi il motivo per il quale non riuscisse a togliersi dalla testa Andrea. Avevano parlato poco e niente, certo. Ma ne era rimasta attratta. Attraverso quegli occhi scuri, la riccia aveva intravisto un mondo fatto di puro caos, e voleva saperne di più.
Ma era combattuta. Parte di lei, era ancora legata a Giorgio, nonostante la loro separazione.
Aveva paura quindi, di buttarsi, rischiando di fare una cazzata.
Margherita poi, era in pena con se stessa, nonostante i messaggi dolci che il giorno precedente si era scambiata con Duccio.
Quest'ultimo quando aveva ricevuto i messaggi di Margherita inerenti alla sua musica, e alla statua greca, si era quasi commosso. Vedere come lei si fosse lasciata andare, come avesse sceso minuziosamente qualcosa inerente al mondo che tanto gli aveva detto di amare, l'averlo condiviso con lui, gli aveva scaldato il cuore come non mai.
Non sapeva quello che aveva passato, ma aveva percepito che ciò che aveva vissuto, ancora le bruciava sulla pelle.
Per questo motivo, all'inizio non era convinto di mandarle il video di Sabbia che aveva fatto registrare a Ghera da dietro le quinte.
Jacopo però, l'aveva convinto a farlo, dicendogli che aveva il pieno appoggio di Cecilia.
Così, glielo aveva inviato.
A vedere poi come si erano evolute le cose, poteva dire di aver fatto la scelta giusta.
Dopo aver detto alla romana quanto avesse apprezzato il suo gesto, l'aver pensato a lui in un modo così intimo e profondo, avevano cominciato una conversazione che, anche dopo un giorno intero, non era ancora finita.
Avevano parlato di tutto, come avevano fatto fuori il Delirium, e giorni prima a casa di Cecilia.
Duccio le aveva raccontato cosa significasse per lui fare musica, cosa puntava a trasmettere.
E lei, lo aveva capito ancor prima di sentire le sue motivazioni.
Quel ragazzo aveva un animo puro, artistico. Lo considerava la reincarnazione di Apollo, solo con una chioma rossa tinta. L'amore che entrambi avevano per l'arte poi, li aveva spinti a parlare per ore di mostre che avevano visto, a scambiarsi pareri sui vari artisti, a condividere i loro quadri preferiti.
Margherita poi, gli aveva confessato il suo amore per la lettura, oltre che per l'arte.
Gli aveva spiegato come il leggere la portasse in una dimensione ultraterrena, come l'avesse salvata più volte dai suoi momenti più bui.
Si erano donati un pezzo della loro anima, attraverso un telefono.
E ora, entrambi speravano, nel profondo, di poterlo fare ancora, rivedendosi.
Le due amiche quindi, troppo prese dai loro pensieri contrastanti, avevano finito la loro sessione di studio dopo neanche un'ora, per confidarsi l'un l'altra.
Si erano promesse a vicenda di accantonare, o per lo meno di provarci, i pensieri negativi, e usare la serata che avrebbero passato con il gruppo come prova del nove, per capire cosa pensassero davvero.
L'appuntamento, per quella sera, era a San Lorenzo. Come Trastevere, quel luogo era stato testimone di parte dell'adolescenza di Margherita ed i suoi amici.
Ci erano andati la prima volta due anni prima, sotto consiglio di Camilla.
La riccia infatti, ci era andata una sera con i suoi compagni di classe, e si era trovata bene.
Il bloom durante la settimana era chiuso, e Margherita dunque aveva proposto di spostarsi di quartiere, per far conoscere ai ragazzi un'altra parte della vita notturna romana.
Certo, trovandosi in mezzo alla settimana la piazza non sarebbe stata piena come nel weekend, ma il loro amato bar da quattro soldi che si stanziava proprio nella piazza, era sicuramente aperto.
I ragazzi poi, erano stati solo che contenti, all'idea di avere un po' di privacy, andando in un quartiere frequentato per lo più nel weekend. Ok che la loro notorietà non era paragonabile ad altri artisti, ma dopo Sanremo, molti ragazzi avevano iniziato a riconoscerli come "quelli di governo punk", fermandoli spesso. Staccare quindi, era sembrata loro un'ottima idea.
Se c'era una cosa che Margherita amava del quartiere dove sarebbero andati quella sera, era che poteva vestirsi nel modo che più amava.
Al bloom non erano così selettivi all'ingresso, ma gli outfit richiesti erano per lo più eleganti.
A San Lorenzo invece, era tutto il contrario.
Decise dunque di vestirsi in modo di sentirsi a suo agio con il suo corpo, complice il fatto che di paranoie, ne aveva fin troppe. E tutte legate al rosso che non vedeva l'ora di rivedere.
Nel confidarsi con Camilla, le aveva detto quanto fosse preoccupata dell'essersi aperta con lui in chat. Aveva paura che dal vivo la magia che li aveva legati, non ci sarebbe stata.
La riccia l'aveva rassicurata, dicendole che in quei messaggi lei si era mostrata per ciò che era, è che quindi non aveva nulla di cui preoccuparsi.
"Facile a dirsi..." così aveva pensato, mentre finiva di sistemarsi i capelli.
Li aveva lasciati al naturale, evitando la piastra. Quando non li asciugava con il phon, l'estate, le venivano quasi ricci, e li adorava. Aveva giusto messo una punta di spuma, per farli mantenere come più le piacevano.
Si guardò un'ultima volta allo specchio, contenta che per una santa volta, non si era trovata nuovi difetti, come era solito fare.
Aveva indossato la sua gonna preferita. L'aveva presa tempo prima a porta portese, una delle tante volte in cui Ilaria l'aveva costretta ad andare con lei. Era una gonna jeans marrone, e se ne era innamorata non appena l'aveva vista.
Sopra poi, aveva indossato un top che non la faceva sentire a disagio più del dovuto, a causa del suo seno prosperoso. Era una normalissima canottiera nera, con due fiocchetti sulle spalline. La cosa che più le piaceva però, era che le fasciava perfettamente il seno, essendo attillata il giusto.
Venne risvegliata dal contemplarsi allo specchio dallo squillo del suo telefono.
Quella sera, sarebbe andata in macchina con Cecilia e Jacopo.
Luca infatti, finiva il turno serale più tardi dell'orario dell'appuntamento, e li avrebbe raggiunti dopo.
Ilaria, avendo il motorino e non la macchina, avrebbe preso Camilla, per vedersi direttamente a San Lorenzo, o come lo chiamavano loro, San Lollo.
Così, lei aveva chiesto uno strappo alla sua bionda del cuore. Sapeva di dover provare a studiare per la patente, ma era da anni che rimandava.
Scese di casa, dopo aver salutato i suoi che, per una sera, erano rimasti a casa.
Salì nella vettura, e per poco non svenne. Maledetta Cecilia, sapeva, anzi, ne era convinta, che l'avesse fatto apposta.
Cecilia era alla guida, con accanto Jacopo, seduto nel posto dei passeggeri.
E nei posti dietro, ovviamente, c'era Duccio.
Salutò i tre con un flebile ciao, per poi concentrare il suo sguardo sulla nuca di Jacopo, che in quel momento le sembrava la cosa più interessante all'interno della macchina.
Tutta l'ansia che aveva provato ad occultare durante la giornata, era risalita a galla.
Non sapeva come comportarsi con il rosso seduto accanto a lei, quindi scelse il silenzio.
Silenzio che venne prontamente spezzato da Jacopo, che le chiese come stesse.
"Bene, grazie. Voi? Com'è andato il concerto?" Si maledì mentalmente, per la domanda stupida che aveva posto. Chiedendo del concerto, era automaticamente finita col pensiero al video che Duccio le aveva mandato, ed era arrossita.
"Bene, molto. Cantare in patria è sempre magico" a risponderle, era stato Duccio, che la guardava con un sorriso accennato che la fece quasi sciogliere sul sedile.
Sentì lo sguardo ammonitore di Cecilia, mentre si fermavano ad un semaforo. Sospirò.
La bionda avrebbe voluto che lei continuasse con i suoi buoni propositi, quindi creò una conversazione col ragazzo accanto a lei, in cui all'inizio erano coinvolti anche i due ragazzi seduti davanti.
Ne Duccio ne Margherita però, si resero conto che, col passare dei minuti, erano finiti col parlottare fra loro, ignorando Cecilia e Jacopo che, prontamente, si erano esclusi da soli dalla conversazione. I due ragazzi dietro però, neanche se ne erano resi conto, troppo presi l'uno dall'altro.
Finirono di parlare solo quando si accorsero di essere arrivati, e che la bionda stava parcheggiando. Scesero dalla vettura, per poi dirigersi nella piazza, dove gli altri erano già arrivati.
"Ci vieni spesso quindi, qui?" Duccio camminava accanto a Margherita, riprendendo la conversazione appena interrotta. La romana sorrise. Adorava quel posto.
"Si, soprattutto quando voglio sta in pace coi pensieri. Diciamo che è il posto migliore per passare una serata nel pieno chill"
"Trastevere no?" Margherita ridacchiò. In effetti, erano pochi i posti a Roma che detestava.
"Anche Trastevere ha il suo perché, ma negli ultimi anni si è riempito di ragazzini. Diciamo che San lollo è il posto in cui vieni pe non pensare, ne ai vestiti ne alla gente che ti gira intorno. E poi, i drink costano 3,50€. È un affarone" Duccio rise sentendo l'ultima frase della ragazza.
"Beh, direi che mi hai convinto così. Al locale dove ci siamo conosciuti costava pure troppo!"
"Diciamo che il bloom è un po' più ricercato come luogo, qua stai come a casa tua"
"Contento che tu ce l'abbia proposto, allora" i due si sorrisero, per poi essere richiamati dagli altri, a pochi passi di distanza fra loro.
Si salutarono caoticamente, per poi iniziare con il primo giro di drink.
Margherita si era accaparrata il posto vicino a Duccio, autoconvincendosi che fosse solo per far sedere Camilla accanto ad Andrea. Sapeva benissimo però, che parte di lei l'aveva fatto soprattutto perché voleva continuare a parlare con il rosso.
Non ebbero modo di parlare così tanto da soli come entrambi avrebbero voluto però.
Il gruppo era così confusionario che a stento si ascoltavano l'un l'altro, confondendosi fra i mille discorsi iniziati e mai finiti.
"Domani ci vieni a sentire, si?" Duccio la distrasse dal monologo di Marco su quanto Kanye West fosse un artista magnifico, facendola sorridere timidamente.
"Diciamo che l'intenzione era quella" aveva dato per scontato, di andarci.
"Ottima risposta signorina" la fece ridere per il soprannome.
"Quanto rimanete a sto giro?" Decise di fare subito la domanda che più le ronzava per la testa.
"Ripartiamo domenica. Il prossimo concerto è a Luglio, e Jack vuole rimanere con Ceci il più possibile. Con il suo nuovo progetto avrà molti impegni anche lei durante l'estate" Margherita annuì, sorridente. Voleva provare a sfruttare ogni momento disponibile per godersi la compagnia del rosso, e degli altri ragazzi.
"Allora ve devo porta al cieloterra. Ti piace la techno, giusto?" A Duccio si illuminarono gli occhi.
"Si, la adoro. Ma a Roma non l'ho ancora mai ballata. Che posto è quello che hai detto?"
"Una discoteca techno. È più tranquilla rispetto a spazionovepiotte" il rosso rise.
"Spazio che?"
"Scusa, so abituata a chiamarlo così ormai. Spazio900. È la discoteca più grande di Roma dove fanno praticamente sempre serate techno. Diciamo che il cieloterra è più tranquillo, a modo suo". Talvolta, il dialetto prendeva il sopravvento mentre parlava.
"Direi che tocca andarci allora".
Prima che Margherita potesse rispondergli però, l'attenzione di tutti venne attirata dall'arrivo di Luca, trafelato.
"Scusate, oggi hanno fatto chiude a me, un incubo" il ragazzo si recò a dare un bacio ad Ilaria, per poi sedersi nel posto libero che la ragazza aveva tenuto per lui.
"Lullo ordinati un bel vodka lemon va"
"Meg ti ricordo che guido" tutto il tavolo rise all'affermazione di Luca, facendole alzare gli occhi al cielo.
"Un drink non ha mai ammazzato nessuno dai! E poi te lo meriti, hai na faccia spiritata".
Luca, prendendo la palla al balzo, cominciò un sermone su quanto l'avessero martoriato a lavoro quel giorno, concentrando l'attenzione su di lui.
Gli occhi di Margherita però, correvano ad intermittenza sul ragazzo seduto accanto a lei, talvolta trovandolo già a guardarla, facendole distogliere lo sguardo imbarazzata.
Sarebbe stata una settimana interessante, di questo ne era certa.SPAZIO AUTRICE
Sto capitolo mi fa abbastanza schifo, ma cercherò di accontentarmi. Spero che col prossimo andrà meglio. Domani come ho già detto (fino a prova contraria) i ragazzi saranno presenti al concerto della tim, secondo il programma. Ancora non hanno detto nulla però, quindi un po' me puzza. Ma io ho la jella addosso quando si tratta di vedere/sentire i miei artisti preferiti, quindi staremo a vedere.
La nostra Meggy ha ufficialmente capito che è interessata a Duccio. Ovviamente ancora in superficie, ma entrambi sentono una forte connessione mentale con l'altro. Vedremo come si evolveranno le cose.
Nel mentre, fatemi sapere cosa ne pensate, se vi sta piacendo, cosa pensate dell'inizio del loro rapporto. Insomma, qualsiasi cosa, as always.
Lov u
❤️🩹
P.s. San lollo e il mio posto del cuore da due anni, se vi dovesse capitare andateci. Non è proprio il quartiere più bello di Roma, ma tralasciando i paxxxi che ci girano, stare in piazza e bere a poco chiacchierando con gli amici è una delle cose che amo di più. (Anche il cieloterra, consiglio mucho. È abbastanza tranquillo giuro hahaha).
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Cerotti sulle guance
Fanfiction"Che razza di nome è Duccio?" "Sai, come primo approccio non mi pare il massimo"