CAPITOLO XXXI

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Che i suoi si fossero bevuti veramente la storia che aveva rifilato loro, sul passare il weekend a casa di Luca a Fregene, non era un suo problema.
Per lo meno, aveva deciso di ignorare la cosa, e di pensarci nuovamente una volta tornata.
La sua vera preoccupazione, era solo l'ansia che provava all'idea di rivedere Duccio.
Quando Cecilia le aveva detto del suo piano, aveva colto la palla al balzo.
Voleva ricambiare la sorpresa del rosso, e sperava di renderlo felice, con la sua gita fuori porta.
Inutile dire che i suoi amici erano impazziti, quando aveva raccontato il loro piano per il weekend.
Camilla era stata l'unica a non sembrarne del tutto contenta, motivo per cui, prima di partire, Margherita era andata a casa sua, per capire cosa stesse succedendo all'amica.
"Cami, mi dici che sta a succede?"
"Niente Meg, veramente. Solo na cifra de pensieri confusi, ma niente di più".
Dopo aver insistito più di una volta, come i suoi amici erano soliti fare con lei, Camilla le aveva confessato che, nonostante fosse tornata con Giorgio, la sua testa finiva a pensare ad Andrea.
E che, nel profondo, aveva una smaniata voglia di rivederlo, per cercare di capire cosa pensasse davvero, e se avesse fatto la scelta giusta, a tornare con il suo ex.
Ne avevano discusso per ore, per poi giungere alla conclusione che Margherita, cercando di non farsi sgamare troppo, avrebbe indagato una volta ad Empoli con Andrea, per capire cosa pensasse della sua amica.
Poi, Cecilia era andata a recuperarla a casa della riccia, pronte per partire.
Complice l'essersi svegliata all'alba, per parlare con Camilla, aveva trascorso gran parte del tragitto in macchina in catalessi, lasciando Cecilia in balia della musica di sottofondo.
Era tornata nel mondo dei vivi solo una volta che erano giunte ad un autogrill, per sgranchirsi le gambe e mangiare qualcosa.
Da lì, non era più riuscita a riposare, a causa dell'ansia.
Cecilia, che la conosceva come le sue tasche, aveva provato a distrarla sparando a palla nella vettura le canzoni che la mora più amava, costringendola a fare un carpool Karaoke alla James Corden.
Per un po', era riuscita davvero a concentrarsi solo sulla musica, piuttosto che su altro.
Ma quando poi aveva letto il cartello "Empoli", il panico aveva ricominciato a dominare i suoi pensieri.
"Cecia...E se è na cazzata?"
"Perché dovrebbe esserlo?" Margherita cominciò a giocare con il suo elastico, gesto tipico di quando era in ansia.
"Ma che ne so...È la mia testa che pensa sempre negativo, sta per scoppiarmi"
"Appunto. È tutto nella tua testa. Du è solo che felice di rivederti, fidati"
"Non sto dicendo quello, è che-" Cecilia bloccò il suo imminente monologo sul nascere, accostando la macchina in una viottola.
"Meggy, te lo dirò una volta sola perché in teoria, non dovresti saperlo. Ja mi ha detto che Duccio non smette di parla di te, di quanto è emozionato della tua presa di iniziativa, e che non vede l'ora di farti vedere parte del suo mondo. Quindi, famme il piacere, ficca in una scatola tutti i tuoi pensieri del cazzo e goditi questi giorni". Margherita la guardò con occhi sgranati, per poi arrossire, facendo ridere la sua amica.
"E comunque, non puoi più scappa. Siamo arrivate". Margherita si guardò intorno, rendendosi conto che quella che pensava fosse una semplice via del paese, in realtà era quella dove si trovava quel luogo tanto mistico quanto intrigante, comunemente chiamato bunker.
Cecilia smanettò col telefono, per poi esortarla a scendere dalla macchina.
Mentre raccattava la sua roba dal bagagliaio, non si accorse subito di essere stata circondata da tutto il collettivo.
"Ciao signorina" per poco non le venne un infarto, nel sentire il rosso rivolgerle parola da dietro di lei.
Si girò con lo sguardo furioso, facendo ridere il resto dei presenti.
"Ma la smetti di farmi prendere sti colpi" Duccio fece spallucce, per poi attrarla a se per un abbraccio.
Margherita tentò di ignorare i risolini provenienti dai ragazzi, ma le fu impossibile.
"Pi, così la soffochi! Falla salutare anche a noi" Andrea decise di metterla ulteriormente in imbarazzo, ma almeno le permise di riprendere a respirare, dato che il rosso, nel sentire le parole dell'amico, si allontanò sbuffando.
Salutò tutti con un gran sorriso, cercando di non far trasparire la sua ansia.
"Vieni sorella. È ora che anche tu entri a far parte della fam" Margherita rise guardando stralunata Andrea, ma ringraziandolo col pensiero.
Quello di cui aveva bisogno in quel momento, per smorzare l'ansia, era qualcuno come il corvino, talmente esuberante da far sentire a proprio agio anche lei.
Andrea le fece strada, facendola entrare nella porta principale, per poi dileguarsi con una risatina, e lasciarla a Duccio.
"Ti faccio vedere il posto, vieni" Duccio la prese per mano, facendole esplorare una parte del suo mondo che, nel giro di pochi anni, era diventata un qualcosa di fondamentale per lui.
Venne trascinata dal rosso da una parte all'altra, mentre cercava di seguire ciò che lui le stava raccontando. Ma la sua mente era troppo impegnata nel cercare di memorizzare ogni singolo dettaglio di ciò che aveva intorno.
Quel posto aveva un'aria quasi magica.
Poi, entrarono in una stanza che, nell'esatto momento in cui ci misero piede, diventò all'istante la sua preferita.
Sul muro, era stanziata una Venere. La fissò rapita, sentendo il rosso accanto a lei ridacchiare.
"Ti piace?"
"È...l'hai fatta tu?" Guardò Duccio con uno sguardo pieno di ammirazione, che lo fece imbarazzare notevolmente.
"Si..." Margherita sorrise, se possibile, ancora di più.
"È veramente stupenda Du".
Si guardarono negli occhi, continuando a sorridersi a vicenda, per poi sentire qualcuno entrare nella stanza, e distolsero lo sguardo, entrambi imbarazzati.
"Scusate, ho interrotto qualcosa?" Pietro si scusò con lo sguardo, facendo imbarazzare Margherita ancora di più.
"No Piè, tranquillo. Che succede?"
"Niente in realtà, Marco proponeva di fare un giro e far vedere alle ragazze il paese". Duccio guardò Margherita, che stava annuendo contenta, quindi accettó la proposta.
Si misero d'accordo per rivedersi fuori il bunker nel giro di una mezz'ora, per permettere alle ragazze di lasciare i loro bagagli nelle case che le avrebbero ospitate.
Cecilia fece un occhiolino a Margherita, che le fece alzare gli occhi al cielo, prima di sgommare via con Jacopo nella macchina del riccio.
Margherita raccattó le sue cose, con l'aiuto del rosso, e cercó di calmarsi al pensiero che avrebbe condiviso, di nuovo, la casa con lui.
Il tragitto in macchina fu abbastanza breve, e lo passarono a parlare del più e del meno.
"Così...hai rimandato storia?"
"Si, non mi sentivo sicura. Lo do a settembre, per ora va bene così. Quando torno riprendo linguistica, che ho a metà luglio" Margherita guardó Duccio, trovando sul suo volto un sorrisetto divertito.
"Perché sorridi?" Duccio rise.
"Sono solo contento di questa tua scelta...almeno posso averti tutta per me questo weekend".
Margherita ringraziò il cielo di essere arrivati davanti casa del rosso, così ebbe la possibilità di scendere in fretta e furia dalla macchina, risparmiandosi di far vedere quanto quella frase le avesse fatto esplodere le farfalle nel suo stomaco.
Duccio, che aveva capito quanto fosse nervosa, oltre che emozionata, scelse di non infierire, e le fece strada nella sua dimora.
Non era una casa molto grande, ma descriveva, secondo Margherita, quella che era la vera essenza del rosso.
C'erano tele sparse per il salotto, alcune appese, altre semplicemente appoggiate alle pareti. Pennelli, tempere e fogli su fogli erano sparsi sul tavolo.
"Non è il massimo dell'ordine, scusami"
"Ma scherzi! È...credo ti descriva perfettamente" Margherita gli sorrise per rassicurarlo, poi Duccio la trascinò verso l'ultima stanza alla fine del corridoio. Camera sua.
"Se ti da fastidio posso dormire sul divano, non è un problema per me"
"Ma che sul divano...mi ospiti tu, semmai ci dormo io" Duccio alzò gli occhi al cielo.
"Sei un'ospite, non ti farei mai dormire in salotto"
"Facciamo che ne riparliamo? Devo cambiarmi, sto a morì di caldo con i jeans, così poi usciamo". Duccio annuì, per poi lasciarle la stanza, permettendole di mettersi più comoda.
Margherita aprì il suo piccolo bagaglio, tirando fuori il suo vestito a fiori rosso.
Quando l'aveva messo in valigia, Luca l'aveva presa in giro per minuti interi, sottolineando quanto il suo essere scaramantica fosse un pilastro della sua persona.
Lei l'aveva insultato in risposta, rifiutandosi di dargli ragione, nonostante sapesse benissimo che ciò che diceva l'amico era la pura verità.
Si cambiò alla svelta, non volendo far aspettare troppo Duccio, e lo raggiunse in salotto.
"Quel vestito mi è familiare" Margherita lo guardò, trovando nuovamente quel sorrisetto sul suo volto.
"Non so di cosa parli"
"Sarà...andiamo va".
Nel giro di poco, si ritrovarono al bunker, e cominciarono a girare come trottole per tutta Empoli.
Margherita approfittò delle chiacchiere generali, e si avvicinò ad Andrea.
"Mi devi chiedere qualcosa?" Andrea aveva percepito uno sguardo insistente provenire dalla mora.
"Più o meno...senti, fai finta che io non ti abbia detto nulla eh, ma...sei single?" il corvino sgranò gli occhi, per poi scoppiare a ridere.
"Che succede, Piccolo ti da troppe poche attenzioni?" Margherita sgranò gli occhi a sua volta, per poi fulminarlo con lo sguardo.
"Ma sei cretino?! Mica ce sto a prova con te, te l'ho già detto, non sei il mio tipo"
"Dicono tutte così, all'inizio. A parte gli scherzi...perché me lo chiedi?"
"Diciamo che una persona potrebbe avermi chiesto di indagare un po'"
"Una persona tipo Camilla?" Margherita alzò le spalle, per poi dirigersi verso Duccio.
"Io non ti ho detto niente eh" e si chiuse a confabulare con il rosso.
Fu un pomeriggio stupendo, si stava divertendo un mondo.
I ragazzi, con il loro caotico modo di fare, le avevano coinvolte in ogni loro discorso, mentre le trascinavano ovunque perché, a detta loro, c'era molto da vedere.
Poi, stanchi, si erano accordati per tornare al bunker, e cenare tutti insieme.
A quanto pare la famiglia Stagi, da cui proveniva Gherardo, aveva un'ottima cucina.
Margherita venne presentata agli ultimi componenti della grande famiglia del bunker, e, ancora una volta, notò quanto fossero accoglienti, addirittura familiari, nei loro modi di fare.
Parlarono ancora e ancora, di una miriade di argomenti diversi.
Margherita venne trascinata da Cecilia verso le ragazze presenti, di cui conosceva solo Huda, per parlare, a detta della bionda, di qualcosa di più interessante.
Ciò che la sua amica trovava così interessante da creare una seduta spiritica far ragazze però, erano lei e il rosso.
Quando Allegra le chiese da quanto stessero insieme, per poco non si strozzò con il vino.
"Noi...non stiamo insieme" la ragazza le sorrise con uno sguardo furbo.
"Non ancora".
Venne salvata dal puro imbarazzo che stava provando, grazie a Dario, che richiamò la loro attenzione.
"Pensavamo di andare a ballare, stasera. Vi va?" Non vedendo segni di dissenso da parte loro, il ragazzo comunicò a tutti che, di comune accordo, quella sera sarebbero andati all'ottobit.
Si diedero un'ulteriore appuntamento, questa volta direttamente fuori il locale, per poi recarsi ognuno a casa propria per prepararsi.
"Signorina, andiamo?" Margherita annuì al rosso, per poi seguirlo verso casa sua, sentendo lo sguardo delle ragazze ancora addosso.
"Non ancora". Le parole di Allegra le erano rimaste così impresse, che neanche si rese conto di star ignorando quello che Duccio le stava dicendo.
"Tutto ok?"
"Eh? Si sì, scusa. Mi ero persa nei miei pensieri"
"Pensieri brutti?" Margherita ridacchiò imbarazzata.
"No, anzi. Solo...cosa mi devo mettere stasera? Che posto è?" Cercò di cambiare argomento, non volendo condividere con Duccio il fatto che da quando allegra le aveva rivolto quella frase, la sua mente stava creando una miriade di scenari stranamente romantici fra loro due.
"È un posto tranquillo, non ti preoccupare. Fammi vedere cosa ti sei portata va".
Quello che venne dopo, a Margherita ricordò troppo uno dei suoi tanti amati film di Disney channel che guardava da più piccola.
Duccio si sbracò sul divano, esortandola a fargli vedere le idee di outfit che si era portata.
Margherita, con non poco imbarazzo, iniziò una vera e propria sfilata con quei pochi vestiti che si era portata da Roma.
Si cambiò un paio di volte, prima che Duccio le ordinò di aspettarlo, rinchiudendosi nella sua stanza.
Riuscì con un sorrisone, e un crop top nero in mano.
"Questo con la gonna jeans ci sta benissimo. Provatelo su"
"Ma no Du, mi dispiace, è una cosa tua" Duccio alzò gli occhi al cielo.
"Appunto, te lo sto dando io! Dai mettitelo" Margherita lo guardò titubante, prima di afferrare ciò che il rosso le stava porgendo.
Si cambiò, e dopo aver ricevuto l'approvazione di Duccio, si sistemò al volo i capelli e si mise un filo di trucco.
Con la loro sfilata improvvisata, erano riusciti a fare tardi per l'orario prestabilito.
Arrivarono che gli altri erano già dentro, e si infilarono in pista per cercarli.
Duccio le afferrò la mano per nom perdersi, e la guidò in giro per la discoteca.
Li trovarono intenti a scolarsi dei drink ad un tavolo, e si unirono a loro.
Nel giro di poco, Margherita cominciò a sentire il tipico brio di quando beveva, tanto che non si rifiutò quando Cecilia la trascinò a ballare, anzi.
Si scatenò con la bionda, fino a che lei non guardò alle sue spalle ridacchiando, e si allontanò per dirigersi da Jacopo, ancora seduto al tavolo.
Margherita si girò confusa, per poi sorridere quando si rese conto che ciò che Cecilia stava guardando, era Duccio.
"Ti diverti, signorina?".
Nel sentire la sua voce, complice forse l'alcool ingerito, Margherita decise di spegnere il cervello, una volta per tutte.
Neanche rispose al rosso, semplicemente, prese nuovamente iniziativa, e lo baciò di slancio, facendolo barcollare.
Duccio si riprese dalla sorpresa del bacio inaspettato, e ricambiò con ardore.
Entrambi avevano la sensazione che quel weekend stava acquisendo un sapore fin troppo buono.

SPAZIO AUTRICE
Ci ho messo una cifra a scrivere questo capitolo, e neanche mi piace. Sto già scrivendo quello successivo perché arriva la parte che mi piace di più, ma non si può avere tutto subito quindi spero che questo sia uscito a grandi linee decente, per quanto di passaggio.
Domani parto per il mare per alcuni giorni, quindi vi preannuncio che vedrò se riuscirò a pubblicare qualcosa su Duccio e Meggy ,anche se ne dubito fortemente MA mai dire mai.
Let me know cosa ne pensate as always❤️.
Lov u
❤️‍🩹

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