CAPITOLO XXIX

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Vista dall'esterno la situazione che stava vivendo sarebbe sicuramente passata per esilarante.
Dal suo punto di vista, invece, era più che altro un incubo.
"Ma manco una toccatina?"
"Cristo Lila chiedimelo un'altra volta e ti tiro na ciocia in faccia".
Le erano piombati a casa come se vivessero con lei, con la scusa che in quei giorni si fossero visti poco, soprattutto Luca ed Ilaria. Da quando avevano litigato e successivamente chiarito infatti, la coppia si era chiusa in una settimana dedicata alle loro effusioni private, e lo stesso aveva fatto Cecilia con Jacopo dopo il suo evento.
L'unica con cui era stata in quei giorni infatti, era Camilla.
Quel giorno però, Margherita la stava detestando con tutta se stessa.
La riccia aveva ovviamente spifferato al resto dei suoi amici l'improvvisata di Duccio e loro, offesi, si erano recati da lei con la pretesa di sapere tutto nel dettaglio.
Con non poco imbarazzo, Margherita aveva raccontato loro lo splendido pomeriggio che avevano passato a Galleria Borghese, includendo nel racconto quelle parole tanto nelle quanto intime che il rosso le aveva dedicato al museo.
Parole, che continuavano a vorticarle nella testa anche a distanza di giorni.
Il vero problema era arrivato quando Cecilia aveva accennato al fatto di aver lasciato le chiavi d'emergenza di casa sua a Duccio.
Ecco, li i suoi amici erano completamente impazziti.
Luca ed Ilaria erano partiti per la tangente, nella convinzione che Margherita fosse finita a letto con il rosso.
Era da più di mezz'ora che cercava di spiegare loro che le cose non erano andate come credevano, anzi.
"Meg siamo solo curiosi. Uno ce pensa un minimo, cioè, stavate soli con la casa libera, fai te..."
"E lo posso pure capì Cami, ma ve sto a di la verità. So ancora vergine, giuro".
Duccio era stato di parola, all'inizio forse fin troppo.
Erano usciti dal museo, per poi recarsi nei pressi di casa di Cecilia, alla ricerca di un supermercato aperto la domenica.
Dopo averlo trovato, entrambi consapevoli di non essere i cuochi migliori dell'universo, avevano optato per un semplice piatto di pasta al sugo, con schifezze tipo patatine e caramelle ad accompagnare.
"Almeno se la pasta fa schifo ci consoliamo un minimo". Così aveva stabilito il rosso, e Margherita, dopo aver afferrato un paio di bottiglie di vino, necessarie per smorzare l'ansia della serata, si era ritrovata più che d'accordo.
Erano saliti nell'appartamento dell'amica, e, fra una chiacchiera e l'altra, erano riusciti a cucinare della pasta che, stranamente, era risultata più che commestibile.
Duccio poi, mentre sistemavano i piatti usati, aveva ricevuto una chiamata da Dario e, scusandosi con Margherita, si era defilato nel terrazzìno per parlarci.
Margherita ne aveva approfittato per contattare Cecilia, chiedendole se fosse a conoscenza dei piani del rosso per la serata.
La bionda l'aveva tranquillizzata, sottolineandole che Duccio non era il primo degli stronzi, e che la sua unica preoccupazione per quella giornata, quando la notte prima l'aveva sentito al telefono, era farle passare dei momenti speciali.
Margherita si era rilassata, complice la prima bottiglia di vino terminata durante la cena, ed aveva raggiunto il rosso all'esterno, per fumarsi una sigaretta.
Duccio, ancora al telefono, le aveva sorriso scusandosi con lo sguardo, ma lei l'aveva rassicurato.
Avevano tutto il tempo, di stare insieme.
Quella realizzazione la fece arrossire.
Era la prima volta che dormiva con un ragazzo, e l'idea la elettrizzava e terrorizzava allo stesso tempo.
Ai suoi aveva scritto che dormiva da Cecilia, cosa che, a grandi linee, era vera.
Quando poi Duccio aveva attaccato il telefono, dopo le raccomandazioni di Dario sul dover tornare ad un orario decente il giorno successivo, si erano entrambi spostati sul divano, per guardare un film.
Avevano battibeccato a mo di coppia sposata per sceglierne uno, per poi arrivare al compromesso che era per lo più una rinuncia da parte di Duccio di convincere Margherita a guardare un film horror.
"Le pagine della nostra vita" , uno dei film preferiti di Margherita, cominciò a scorrere sullo schermo.
L'attenzione di entrambi però, era ovunque tranne che sul televisore.
Duccio stava cercando in tutti i modi di non farsi sgamare mentre la contemplava, e Margherita stava cercando un modo per dire al rosso che poteva avvicinarsi a lei, senza rischiare di cadere dal divano.
Duccio infatti, per paura che lei potesse scappare, si era raggomitolato in un angolino, praticamente seduto sul bracciolo sinistro del divano.
"Du"
"Si?"
"Guarda che non mordo mica".
Duccio, resosi conto di sembrare alquanto ridicolo, fece finta di niente, avvicinandosi a lei verso il centro del divano.
Margherita, complice l'aver aperto la seconda bottiglia di vino, dopo un bel sorso dal suo calice, si avvicinò ulteriormente a lui, poggiando la sua testa sulla spalla del rosso.
Duccio, inizialmente sorpreso, osò, circondandole le spalle con un braccio, e spiaccicandosela sul suo petto.
Rimasero in silenzio per un po', poi Duccio prese parola.
"Mi togli una curiosità?". Margherita annuì titubante sul suo petto, spaventata da cosa volesse chiederle il rosso.
"Cosa ti ha spinto a dirmi di sì stasera? Cioè, non fraintendermi, sono solo che felice se ora sei qui. Solo...non me lo aspettavo, ad essere sincero". Margherita avrebbe dovuto immaginarselo.
Con i suoi comportamenti ambigui, starle dietro non era affatto facile.
Le tornarono in mente alcune parole della sua psicologa sul rosso.
"Margherita, non tutti sono come Massimo. Se questo ragazzo ti ispira fiducia, puoi darti una possibilità. È meglio scoprirlo da soli, se una persona è quella che crediamo, piuttosto che chiuderci a riccio e dare per scontato che stiamo sbagliando. Giusto?".
Dando fede alle parole della psicoterapeuta, scelse di aprirsi un po' con Duccio.
Dopo quello che lui aveva fatto per lei quel giorno, le sembrava il minimo.
"So che sembro abbastanza imprevedibile, ma in realtà ho solo paura. Anche se credo che tu l'abbia già capito, come mi hai dimostrato oggi. È che...sono sempre stata un'ombra nella mia vita. Non fraintendermi, non che non sia felice di ciò che ho intorno, anzi, mi sento molto fortunata. Solo, non ho mai mostrato la vera me praticamente a nessuno, oltre ai miei amici e la mia famiglia. Un tempo c'era anche un'altra persona, a cui ho donato parte di me, e dopo che questa persona se ne è andata dalla mia vita non ci sono più riuscita. Per questo ho paura. Sei la prima persona dopo anni che sembra capirmi, vedermi, anche senza conoscermi a fondo. Tu mi hai letta dentro, per questo mi sono chiusa. Non è solo paura di rimanere ferita, da un certo punto di vista quello è inevitabile. È più una paura...dell'ignoto. Non riesco a prevedere cosa potrebbe succedere, e ciò mi blocca. Tu...mi ispiri fiducia Du. Non sarei mai venuta se non fosse così. Non so cosa ti aspettassi per questa sera, ma-" Duccio la fermò prendendo il suo viso fra le mani. Aveva capito che, verso la fine del suo discorso, Margherita aveva ricominciato a far prevalere le sue paranoie sulla razionalità, e voleva evitare che ricadesse in un loop di brutti pensieri.
"Te l'ho già detto, non mi aspetto niente. Cioè capiamoci, anche solo il fatto che tu sia qui per me è un grande traguardo. Quando ho organizzato questa giornata l'ho fatto buttandomi letteralmente nell'ignoto, non pensare che io sia immune dalla paura del non sapere. Stavo col cuore a mille, quando ti ho scritto che stavo sotto casa di Cami, neanche sapevo se saresti scesa o meno" Margherita ridacchiò.
"Non ti avrei mai lasciato come un coglione sotto il portone" Duccio si unì alla sua risata, poi la guardò.
"Grazie di esserti aperta un po' con me. Lo apprezzo tanto". Margherita lo guardò a sua volta, sorridendogli dolcemente.
Duccio avvicinò ulteriormente il suo viso a quello di Margherita, che, invece di scostarsi, seguì i movimenti del ragazzo, per poter unire le loro labbra.
Duccio ci aveva provato, a non osare. E all'inizio ci era pure riuscito.
Ma poi Margherita, presa da un impeto di coraggio, forse se non soprattutto grazie all'alcool che le circolava nel corpo, si era seduta a cavalcioni su di lui, alimentando un bacio che già stava facendo impazzire entrambi.
Duccio aveva arpionato le mani sui fianchi di Margherita, autocostringendosi a mantenerle li.
Poi, Margherita aveva cominciato a muoversi su di lui, che, preso dal panico, si era staccato di getto.
La mora l'aveva guardato stranita, non capendo perché si fosse fermato.
Quando poi aveva realizzato di trovarsi letteralmente addosso a lui, era sbiancata, per poi alzarsi di botto, rossa in viso.
"Oddio, scusa, non...è che..." Duccio, guardandola nel panico, scoppiò a ridere, cercando di smorzare l'imbarazzo.
"Non hai niente di cui scusarti, anzi" quelle parole, se possibile, la fecero imbarazzare ancora di più.
"Signorina, sono serio. Non c'è motivo di chiedere scusa. Anzi, scusa tu se mi sono fermato, è che...non voglio fare niente che tu non ti senta di fare". Margherita sentì le farfalle implodere all'interno del suo stomaco.
Le era venuto spontaneo, salire su di lui. Era come se il rosso fosse una calamita che continuava ad attrarla verso di lui.
Ma non era pronta. Non ancora. Parte di lei, sentiva ancora un blocco, qualcosa che le impediva di lasciarsi andare del tutto.
"Cazzo ma è già passata mezzanotte! Domani a che ora parti?".
Trovò la scusa perfetta per cercare di accantonare ciò che era appena successo, nel guardare l'orologio poggiato sul tavolino nel salotto di casa di Cecilia.
Era stata così bene, che neanche si era resa conto che la giornata era già finita da un pezzo.
Duccio, cercando di chiudere nella parte più profonda della sua mente ciò che era appena successo, le resse il gioco, per placare la situazione, ma sopratutto se stesso.
"Devo stare a termini per le 10:00. Dario ci ha richiamati sull'attenti per ora di pranzo, domani, quindi arrivo giusto in tempo"
"Dovresti riposare, allora" il rosso alzò gli occhi al cielo, per poi afferrarla per un polso e farla risedere affianco a lui.
"Prima finiamo il film" Margherita rise.
"Siamo a più della metà ormai"
"Allora mi basta solo rimanere un altro po così, poi a nanna".
Ci mise qualche minuto, a riprendersi del tutto. Quel gesto che ad occhi esterni poteva sembrare la semplice voglia di una ragazza ventenne, per lei era stato un qualcosa di inaspettato, più che sconsiderato. Era sconvolta di se stessa. Mai le era successo, di prendere così l'iniziativa.
Non che fosse del tutto innocente, anzi. Con Massimo, erano andati oltre a dei semplici baci più di una volta, ma con lui non era mai capitato che fosse lei a cominciare così all'improvviso.
Neanche ebbe il tempo di rimurginarci troppo però, perché Duccio stava facendo il possibile per farla tornare a proprio agio.
Cominciarono un dibattito su quale fosse l'opera più bella che avevano visto quel pomeriggio alla mostra, per poi chiudersi nel loro mondo artistico, confrontandosi ancora una volta su un argomento che stava a cuore ad entrambi.
Margherita aveva poi sbadigliato, facendo ridere il rosso, che aveva proposto di andare a dormire.
La mora, dopo aver gentilmente rubato un pigiama dall'armadio di Cecilia, si era recata in bagno per cambiarsi.
Una volta uscita, era tornata nella camera della bionda e, non avendo trovato Duccio a letto, aveva inizialmente pensato che stesse usando l'altro bagno.
Dopo qualche minuto però, non vedendolo arrivare, si era alzata per cercarlo, e l'aveva trovato sdraiato sul divano, ad occhi chiusi.
"Ma che stai a fa?" Duccio aprì un occhio, guardandola.
"Cerco di dormire"
"Ma sei scemo?" Duccio allora aprì entrambi gli occhi, guardandola con fare interrogativo.
"Il letto di Cecia è enorme, ce sta posto per entrambi"
"Sei sicura? Non voglio darti fastidio"
"Ma te lo sto dicendo io". Duccio si era accorto delle guance rosse di Margherita, ma, contento del risvolto positivo che stava dimostrando la mora quella sera, ignorò il suo papabile imbarazzo, e la seguì in camera.
Si risvegliarono al mattino con il suono della sveglia di Duccio, impostata per le 9:00.
Margherita si era stropicciata gli occhi, per poi girarsi verso il rosso, trovandolo già a guardarla.
"Buongiorno signorina"
"Giorno". 
Si erano preparati velocemente per uscire, sotto obbligo di Margherita che, per sdebitarsi con il rosso, si era imposta di offrirgli la colazione.
Tutto si poteva dire su Termini, tranne che non fosse rifornita di bar.
Lo aveva trascinato dal siciliano, per fargli provare quei cornetti al pistacchio che prendeva quasi ogni mattina, andando all'università.
Avevano parlato del più e del meno, più che altro degli impegni che avrebbero avuto nei giorni seguenti.
Margherita aveva realizzato che si sarebbe dovuta chiudere con lo studio, per l'esame di Storia Medievale, e Duccio che sarebbe ripartito praticamente subito, per continuare il Summer Tour del collettivo.
Si erano poi avviati alla banchina dove il rosso avrebbe dovuto prendere il treno, ed erano tornati irrazionalmente timidi.
Margherita non sapeva come comportarsi, come salutarlo. Parte di lei, non voleva farlo.
E Duccio, sentiva esattamente le stesse cose.
All'arrivo del treno, si erano guardati con uno sguardo insicuro, non sapendo cosa fare.
Poi, la mora si era buttata fra le sue braccia, stringendolo a se.
Duccio aveva ricambiato la stretta, e le aveva lasciato un bacio fra i capelli.
Poi, era salito sul treno.
Margherita era rimasta sulla banchina finché la vettura non era sparita, poi, come se fosse un automa, era tornata a casa sua.
Voleva stare un attimo da sola, per metabolizzare tutto ciò che era successo nelle ultime ore.
Ancora stentava a credere, che fosse effettivamente successo. Che avesse davvero passato del tempo col rosso, che la sera precedente davvero si era buttata fra le sue braccia.
Guardò il suo telefono, trovandosi una miriade di messaggi di Camilla e Cecilia. Entrambe le chiedevano aggiornamenti.
Ma aveva bisogno di silenzio, di riorganizzare la sua mente.
Si era chiusa in camera sua, a leggere. Aveva l'urgente necessità di staccare dalla realtà, di chiudersi in un mondo immaginario per evitare di autosabotare quello reale che, in quel momento, le stava piacendo fin troppo.
Sapeva che prima o poi i suoi amici le avrebbero fatto la chiusa per sapere cosa fosse successo, quindi non si era stupita più di tanto quando, il giorno seguente, se li era ritrovati fuori casa sua.
Si, lo sapeva. Ma sapeva anche che, soprattutto riguardo la notte passata insieme, se non avesse dato loro risposte più concrete, avrebbero continuato a tartassarla per ore.
"Vamose a capì, quindi non avete scopato? Sei sicura?"
"Lullo ma che cazzo vuol dire sei sicura! Ma secondo te non me lo ricorderei? N-o, non ci ho fatto sesso". A volte, le sembrava di parlare con dei bambini.
"Ma avresti voluto?" La domanda di Cecilia la fece diventare viola in faccia.
"Non...Dio non lo so, non è successo e basta. Ora possiamo parlare di altro, per favore? Vi ho detto fin troppo". Non aveva specificato, sulla serata di domenica, del bacio focoso in cui si era ritrovata con Duccio. Quello, era un dettaglio che in quel momento preferiva tenere per se.
"Che palle che sei! La me gossippara necessita news" Ilaria le fece alzare gli occhi al cielo.
"Forse una news c'è" la voce di Camilla fu quasi un sussurro, che a stento la sentirono tutti.
Luca, il più vicino a lei, la guardò incitandola a parlare.
Margherita pensò di star vivendo un dejavu. E si ritrovò nuovamente a ringraziare l'amica che, col suo tempismo, avrebbe fatto concentrare l'attenzione su di lei almeno per un po', lasciandola respirare.
"Ieri mi sono vista con Giorgio...siamo tornati insieme".
Ecco, quello sicuramente avrebbe distolto l'attenzione da lei almeno per l'intero pomeriggio.

SPAZIO AUTRICE
Ciao bellissim, come state? Parto col dire che dovevano essere due capitoli separati, ma visto che mi piace fare gli intrugli di cose, eccoli uniti in uno solo abbastanza lunghetto.
Nonostante come al solito sono poco convinta, mi mancavano i miei pettegoli preferiti, quindi piccole parti sul mio gruppetto del cuore, oltre ad una descrizione di ciò che è successo fra Duccio e Meggy a casa di Cecia.
Il nostro signor sottone ormai è perso, ma anche Meggy sta cominciando a sbilanciarsi, sempre di più. E direi che domenica sera ha stupito un po' tutti. Nel dubbio sdrammatizziamo con Camilla che ha sempre qualche news contorta che la riguarda.
Ora, tocca vedere come andranno avanti le cose ;) scapperà o non scapperà? Chi lo sa (io si ma non mi odiate🥹❤️).
Fatemi sapere as always cosa ne pensate, se il capitolo vi è piaciuto o quel che volete.
Lov u
❤️‍🩹

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