CAPITOLO XII

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Si sentiva come se fosse in un tribunale, pronta per subire un'arringa da parte dell'avvocato d'accusa, per come la stavano guardando.
Camilla, maledetta Camilla, aveva indetto una riunione post studio a casa sua, e non l'aveva avvisata.
Come il giorno precedente, si erano viste per studiare insieme. E l'amica solo al suono del campanello, l'aveva resa partecipe dell'arrivo di Luca ed Ilaria. A quanto pare, erano curiosi di sapere come era andata la sera precedente, data la loro assenza.
Non che non avesse piacere a vederli, ma parlare di come era andata da Cecilia implicava parlare anche di Duccio. E si vergognava.
Non era andata male, per niente.
Erano rimasti a chiacchierare più di una mezz'ora, di qualsiasi cosa era venuta loro in mente. Avevano parlato di musica, di film, dei loro interessi. E Margherita si era trovata bene. Ecco, questo era il vero problema.
Aveva adorato chiacchierare con lui. Oltre ad avere una voce che la rapiva come se fosse quella di una sirena, e a trovarlo estremamente attraente, aveva riscoperto nel ragazzo una mente affina alla sua.
Era come se fossero sulla stessa lunghezza d'onda. Ed era terrorizzata da tutto ciò. Per questo la sua mente, come a volersi difendere, reputava la cosa un problema.
"Beh? Non ce devi di niente?" Ilaria cercò di riportarla fra i comuni mortali, dimostrando che ciò che Margherita temeva era la pura realtà.
"Non so di cosa parli Lila" sapeva di non avere scampo, ma cercò di rimanere sul vago.
"Oh Meg non cominciare a fare la difficile. Cami ci ha detto che hai chiacchierato col rosso, quindi parla" Luca aveva il tipico tono che assumeva quando non voleva sentire ragioni. Margherita sbuffò, pensando a mille modi diversi per sgozzare Camilla.
"A rega, niente. Abbiamo chiacchierato questo è vero, ma ba"
"Te pare poco?! L'ultima volta che uno ha provato a parlarti gli hai lanciato il drink addosso" la mora sgranò gli occhi, indignata.
"A Lù, ma che cazzo c'entra! Stavamo al Piper e quello aveva una mano sul mio culo, altro che parla"
"Dettagli" Luca liquidò la sua risposta con un cenno della mano, facendole salire il sangue al cervello.
"Vabbè Meg, a parte il boro che hai bullizzato, comunque è vero che non capitava da tempo che parlassi tanto con qualcuno di nuovo. È una cosa bella, no?" Camilla, spaventata dall'andazzo che la conversazione stava prendendo, fece da mediatrice.
"Si è...era da tanto che non mi succedeva. Di parlare con qualcuno, di mia sponda ecco. Sembra una brava persona, ma non lo conosco quindi non lo posso di con certezza". Le era già successo, di fidarsi delle apparenze. E non era finita bene, per nessuno.
"Ma ti piace?"
"Lu, non posso dire se mi piaccia o meno. Ripeto, non lo conosco"
"Vabbè ma a primo impatto, te piace?"
"Oddio Lullo ma sei un pettegolo! Che lo trovi bono è evidente, e poi è rosso. Hai un debole per i rossi Meg" Margherita ridacchiò.
"È tinto, credo"
"Si confermo, è tinto. I suoi capelli naturali sono castani, aspe ve trovo la foto dove si vede" Camilla si sentì gli occhi degli amici addosso, dopo essersi messa in mezzo di nuovo. Li guardò come a chiedere loro cosa volessero.
"Cami, fai paura" la riccia sbuffò indispettita.
"Ao, so stata mezz'ora parcheggiata sotto casa di Cecia, dovevo pur passare il tempo" Ilaria sembrò aver avuto un'illuminazione, alla frase dell'amica.
"Oddio vero, me stavo a scorda di Cecia! Com'è andata con lei Meg?" Margherita gioì internamente, al cambio di argomento.
Preferiva di gran lunga parlare del chiarimento con la sua amica, piuttosto di approfondire ciò che pensava di Duccio. Era ancora troppo spaventata dal passato, per poter dedicare troppe attenzioni alla situazione. Nel profondo di se stessa però, sapeva che il rosso l'aveva colpita, e anche tanto. Ma non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce. Per lo meno, in quel momento.
"È andata...bene. Abbiamo parlato, mi ha detto che Mas-insomma, che lui non abita più a Roma. Sta a Torino, con Laura. A quanto pare se so mollati l'anno scorso, con Franco. Però sta bene, a detta sua. E niente, è un inizio... ah, ve saluta. Ha detto che mo riorganizziamo tutti insieme, come una volta" Margherita sorrise, serena.
L'aver chiarito con Cecilia, o per lo meno, l'averci iniziato a chiarire, le aveva levato dal cuore un peso enorme.
Sapeva che ci sarebbe voluto del tempo, prima di risanare del tutto il loro rapporto. Per quanto la bionda non l'avesse dato a vedere, Margherita era perfettamente consapevole di averla ferita, buttandola fuori dalla sua vita. Ma era ben disposta nell'impegnarsi a rimarginare le ferite che lei stessa le aveva causato. A piccoli passi, certo. Ma lo voleva fare. Lo doveva a Cecilia, ma anche a se stessa.
Per colpa di quel bastardo, aveva eliminato dalla sua vita una persona che di male, almeno direttamente, non aveva fatto nulla.
Aveva deciso lei per entrambe, sbagliando. Ora, non voleva ripetere lo stesso errore. Sapeva che non ne valeva la pena. Lui le aveva fatto fin troppo male. Sentiva che era arrivato il momento di metterci una pietra sopra, o per lo meno di provarci.
"Ma se la chiamassimo mo? Magari facciamo quattro chiacchiere qui, co un po' di vino"
"Ma si Lila prego, fai come se fossi a casa tua" Camilla prese in giro l'amica. Ormai era di prassi, piazzarsi a casa sua per ore e ore. I genitori della riccia impazzivano per i suoi amici, soprattutto per Margherita. La mora aveva passato giornate intere per anni, a casa loro. E i genitori di Camilla l'avevano accolta, trattandola come se fosse la loro seconda figlia.
"Dai Meg, chiedile se vuole venì. Tanto per oggi avete studiato abbastanza". Margherita annuì, trovandosi d'accordo con Ilaria.
Era arrivata a casa dell'amica subito dopo pranzo, per una full immersion di autori latini, ed avevano studiato fino alla 19:30, quando erano arrivati Luca ed Ilaria. Nonostante l'ansia cominciasse a farsi sentire, con l'avvicinarsi del giorno dell'esame, sapeva di aver studiato molto. Lei e Camilla avevano iniziato a prepararlo da mesi, fra ripetizioni di grammatica e schemi su schemi. Potevano concedersi un paio d'ore di relax, come avevano fatto la sera precedente.
Margherita aprì la chat con la bionda, scrivendole se avesse voglia di passare da loro, per fare due chiacchiere.
Aspettò qualche minuto, per poi ricevere una risposta che la fece arrossire, incuriosendo i suoi amici.
"Beh? Che è sta faccia?" Margherita tentennò nel dare una risposta, quindi Luca le rubò il cellulare dalle mani, per leggere i messaggi.
"Beh, daje! Cecia propone di unirsi a lei e gli altri, per una birretta tranquilla al Delirium"
"Ma no raga dai, famo un'altra volta" Margherita provò a sviare, sperando ingenuamente che gli amici la accontentassero.
"Meg, Cecia ha volutamente sottolineato che domani gli altri partono. Mercoledì hanno un concerto. È un'ottima occasione per rivedere il tuo rosso!" Arrossì ancora di più.
"Lullo, non chiamarlo il mio rosso! E poi non me va di imbucarci, è un'uscita loro"
"Ha appena aggiunto che ai ragazzi fa più che piacere se andiamo anche noi, visto che a detta loro sembriamo mooolto simpatici".
Ecco, era fregata.
"Sta continuando ad aggiungere faccine felici e cuoricini Meg, non possiamo di de no"
"Cristo ok, andiamo anche noi".
Vedendo gli amici saltellare alla sua risposta affermativa, scoppiò a ridere.
Erano insistenti, talvolta pesanti, e dei veri rompi scatole, ma erano anche le persone che più amava al mondo.
E poi, c'era una minuscola parte di lei, che tentava di reprimere, euforica al pensiero di poter far incontrare ancora una volta i suoi occhi con quelli di Lui.

SPAZIO AUTRICE
E niente, mi è tornata la voglia notturna di scrivere hahaha. Capitolo di passaggio, come molti finora, ma ve l'ho detto, questa storia andrà più lenta. Spero vi piaccia comunque🥹. Margherita è ancora fredda e piena di muri, soprattutto sui suoi sentimenti, ma qualcosina già inizia a scalfirla. Staremo a vedere.
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate, se la trama vi sta piacendo, i personaggi etc.
Lov u
❤️‍🩹

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