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***No Insta***

<<Sei pronto?>> mi mantengo il telefono fra la guancia e la spalla, mentre carico la lavatrice a casa mia. Dopo due mesi sono ritornata a casa, esattamente subito dopo essere atterrati a Los Angeles. Ho preso le valigie, il mio piccolo borsone a casa di Justin e mi sono diretta a casa. Avevo bisogno di cambiare vestiti e appunto di vedere in che stato si trovasse la mia tana. E devo dire che era abbastanza in ordine, ma la polvere era tanta. Così invece di chiamare una squadra di pulizia, mi era venuta la pazza gioia di volerla pulire da sola.. Ci ho messo tutta la giornata, letteralmente. Ho dovuto chiamare Elisabeth e Dua, che non so come, non mi hanno lasciata sola. A parte questa cosa, ho sentito Justin tutti e tre giorni lontana da lui e la sua casa, e devo dire che un po' mi manca, ormai mi ero abituata alla sua casa, al suo letto, ai suoi animaletti e ovviamente alla sua presenza quotidiana. Ho pensato di non tornare, almeno prima di natale, appunto per capire com'era la vita di tutti i giorni senza tenerlo al mio fianco ogni giorno, e ho capito che non riesco a stargli lontana, più di un giorno, e credo che sia la stessa cosa per Justin che mi ha chiesto in continuazione di ritornare a dormire da lui.
Oggi è il ventidue dicembre e Justin ha la visita dal dottore, direi finalmente! Oggi scopriremo se la maggior parte della malattia è andata via, così che Justin possa iniziare di nuovo il suo tour, magari, e così che lui possa stare più tranquillo. Devo dire che questo fine e inizio mese è stato abbastanza bene rispetto ai mesi prima e di questo ne sono contenta. C'è da dire che se tutto dovesse andare bene, finalmente potremmo condividerci un po', dopo questi lunghi mesi. A parte gli scherzi, spero che oggi il dottore ci dia una buona notizia.
<<Sono pronto, in verità già da quindici minuti e sono fuori da te>> Justin mi fa saltare sul posto, ricordandomi di avviare la lavatrice e di fuggire immediatamente fuori. <<Perché non mi hai avvisato? Faremo tardi!>> passo il telefono al mio orecchio destro e lo mantengo con la mano dello stesso lato. Prendo la mia borsa, la felpa di Justin, che ormai uso come giacchetto per qualsiasi cosa ed esco di corsa, chiudendomi dietro la porta con la chiave. Arrivata al cancello di casa, aggancio la telefonata e apro il portoncino. <<Buongiorno mia brava ragazza>> mi ritrovo Justin davanti con una felpa grigia, simile alla mia, e una tuta dello stesso colore. <<Quasi mi spaventavi, buongiorno, perché non mi hai avvisata?>> lo cingo alla vita per lasciargli un bacio sulle labbra veloce.
<<Non ci vediamo da tre giorni e mi saluti con un semplice bacio?>> aggrotta la fronte offeso. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, prima di avvicinarmi a lui con un sorriso e ad abbracciarlo. <<Mi sei mancato tanto, scusami è che sono impaziente di sapere i risultati>> allontano il viso dal petto, per alzare lo sguardo verso il suo, che è ritornato a sorridere. <<Perché hai voglia di divertirti?>> mi lascia un lungo bacio, pieno di desiderio. <<No scemo, sono impaziente di sapere i risultati perché voglio che tu stia bene>> arrossisco avvicinandomi alla sua macchina.
<<Stai arrossendo!!>> mi indica con l'indice alzando la voce.
<<Non è vero!>> lo allontano spingendolo.
<<Si stai arrossendo!>> ridacchia.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo imbarazzata, trattenendo un sorriso.
<<Che c'è ti imbarazzi avanti a me?>> mi tira a se, da dietro prima che io possa aprire la portiera della macchina. Mi cinge in vita e posa il suo viso sulla mia spalla.
<<No..>> mi mordicchio l'interno guancia.
<<Lo sai che sei bellissima quando fai così?>> mi sussurra all'orecchio, lasciandomi poi una scia di piccoli baci tutti dietro l'orecchio, fino ad arrivare al collo, facendomi rabbrividire ad ogni tocco, accendendo in un millisecondo qualsiasi fantasia o desiderio che mi passa dalla mente già da più di un mese.
<<Peggiori le cose così>> mi allontano con tanto sforzo da lui, aprendomi la portiera.
<<Hai visto che avevo ragione?>> ridacchia fiero di lui. Alzo gli occhi al cielo e lascio estendere un sorriso sul mio viso di arresa.

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