RITROVA I TUOI PASSI
POV. NICCOLÒ
L'ansia mi paralizza. Vorrei misurare la pressione ma so già che è piuttosto alta e non mi pare il caso di peggiorare la situazione.
"5 minuti e sei sul palco", mi dice un ragazzo dietro le quinte.
Sono in un piccolo locale che affaccia sul Tevere e sono pronto a suonare. Mi ha accompagnato mia mamma Anna e i miei migliori amici. Sono già tutti seduti ai tavolini di questo piccolo bar che mi ha permesso di esibirmi. Non è chissà che però è già qualcosa. Almeno posso far sentire la mia musica ad altre persone rispetto ai Miserabili. Non che non ci abbia provato ma non ho ottenuto risultati.
Una fitta mi colpisce al petto quando ripenso a cosa è accaduto con Francesca 2 mesi fa. Era la mia ragazza e avevo deciso finalmente di aprirmi con qualcuno sul mio sogno, al di fuori di quelli che consideravo i miei fratelli e la mia famiglia. Cosa avevo ottenuto? L'ennesima persona che mi aveva preso in giro. Lei era perfetta, biondissima, con due occhi azzurri da cerbiatto, alta e magra. Ovunque passasse la gente si voltava a guardarla. Quella sua aria da aristocratica la rendeva però spesso antipatica ed era totalmente l'opposto di Niccolò. Lui era un ragazzo semplice, alla mano, con il sogno di riempire gli stadi e di vivere della propria musica. Nella vita di Francesca non c'era spazio nè per la musica nè per i sogni. Per questo dopo che lei aveva detto che era uno stupido a credere di potercela fare, Niccolò aveva preso coraggio e l'aveva lasciata. Si era sentito libero e aveva ripreso in mano la sua vita. Questo però aveva comunque lasciato una ferita profonda nel ragazzo che più volte si era trovato a scrivere di notte proprio di lei. E sempre a lei e a tutti quelli che in lui non credevano era dedicata la canzone che stava per cantare.
"Niccolò è ora di andare"
Mi sistemo nuovamente gli occhiali e mi spettino ancor di più i capelli per poi salire su quel piccolo palco e vedere decine di persone che mi guardavano. Non erano molti, forse una quarantina di persone, ma era molto più di ciò che avevo mai avuto come pubblico per cui respiro profondamente e mi siedo al piano, mio fedele amico, per iniziare a cantare.
"...fornisco un'altra prova a chi non mi credeva e rispondeva "La tua in fondo non è vita vera"
Dimmelo tu come mi dovrei sentire se mi ha trafitto chi aveva il ruolo di farmi guarire..."
"Ho sempre appesa al collo una chiave apre la testa ad ogni rivale", guardo la mia chiave, appesa al collo. La sfioro con le dita per ricavarne forza e riprendo a suonare con entrambe le mani.
" Se conti i giorni quanti sono poi quelli importanti
Se cambi strada e tu non cambi ritrova i tuoi passi"
Termino la mia canzone e sento immediatamente gli applausi del pubblico. Sembrano veramente entusiasti, o forse sono io che mi faccio troppi film. Torno dietro le quinte con il rumore dei miei amici in sottofondo, pronti a festeggiare come se avessi suonato all'Olimpico.
"Niccolò, c'è una persona che vorrebbe parlarti", il ragazzo di prima mi richiama facendomi voltare. Un uomo mi si avvicina e mi porge la mano.
"Piacere Jacopo"
"Piacere Niccolò"
"Sono rimasto molto colpito da te Niccolò quindi andrò dritto al punto. Ti vorrei proporre un contratto con la mia casa discografica, non so se conosci la Honiro?"
"Sul serio?", chiesi incredulo.
"Si assolutamente, sei la persona perfetta Niccolò!"
"Accetto! Grazie, grazie mille!"
"Figurati, ti aspetto domani in ufficio, qui ci sono il mio numero e l'indirizzo", mi porse un bigliettino e dopo avermi salutato uscì.
Mi girai il bigliettino tra le mani, mentre sul mio volto si apriva un sorriso enorme. Alla faccia di tutti quelli che in me non avevano creduto, ora si che gliela avrei fatta vedere io. Sono pronto a vivere dei miei sogni. Esco velocemente da lì e mi dirigo dai miei Miserabili, ora si che abbiamo un gran motivo per festeggiare!
D'altronde che ne sapeva Niccolò che lui avrebbe veramente suonato all'Olimpico e riempito gli stadi d'Italia!
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One shot di UltimoPeterPan
FanfictionOne shot dedicate agli album di Ultimo Ogni canzone ha la sua storia