13. Pianeti

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PIANETI

POV. NICCOLÒ

Mi strofino gli occhi con la mano destra. Gli occhi mi si chiudono e sento le orecchie ronzare. Sono in studio da questa mattina e ormai non ne posso più. 

Ieri pomeriggio è uscito il mio primo album "Pianeti" e i fan sono totalmente impazziti. Li amo tantissimo e senza loro e il loro amore non sarei nulla. 

Oggi non ho praticamente parlato con nessuno se non con Adriano e Jacopo, ma entrambi sono tornati a casa e non vedo l'ora di farlo anche io. Non ho neppure sentito Marta, la mia fidanzata. É una ragazza dolcissima dai grandi occhioni verdi in cui mi perdo ogni volta. La sua canzone preferita è Pianeti che per me rappresenta moltissimo, è come se fosse un po' il mio trampolino di lancio e già non vedo l'ora di cantarla a tutti i miei concerti pensando sempre e solo a lei!

Ci siamo mandati solo il buongiorno e poi non ci siamo più sentiti a causa del lavoro. Nemmeno il tempo di pensare che sento il telefono vibrare nella tasca del pantalone. 

-CHAT NICCOLÒ E MARTA-

M: Amore hai finito in studio?

N: Amore ho quasi finito, ci vediamo stasera no?

M: Certo! Vieni nella via parallela a quella di casa tua! Io ti aspetterò lì, mi raccomando non tardare

N: Tranquilla piccolè, sto arrivando!

-FINE CHAT-

Infilo il telefono in tasca e indosso il giubbotto di pelle. Prendo le chiavi e scendo di corsa le scale. Immediatamente mi immetto nella strada trafficata di Roma e inizio a guidare tranquillamente. Raggiungo finalmente la via che mi aveva detto Marta e la vedo sul ciglio della strada. É bellissima con indosso un paio di jeans e una mia maglietta che le va decisamente grande. 

"Nic, finalmente sei arrivato!"

"Ciao piccolè", la saluto baciandola

"Amore ho una sorpresa per te, però devo bendarti", mi dice chiaramente esaltata

"Va bene amore, ma non mi far cadere", dico ridendo. Marta ride e mi schiocca un bacio sulle labbra prima di bendarmi. Dopo aver controllato che non veda nulla mi da la mano e inizia a trascinarmi per la strada. Rischio di sfracellarmi al suolo su dei gradini e sento Marta ridacchiare per la mia sbadataggine. La sento aprire una porta a chiave e poi entriamo, finchè non mi lascia la mano

"Amore sei pronto?"

"Daje amò, levame sta cosa", dico impaziente. Finalmente Marta mi scioglie la benda e io vedo una stanza completamente disegnata. Gli occhi mi si fanno lucidi e le mani mi tremano. Tutto è simile al disegno che Marta aveva fatto tempo prima e che aveva ispirato la mia "Pianeti". 

Ci sono appunto pianeti di tutti i colori, stelle luminosissime per tutta la parete. Sotto ci sono le sagome di uomini, donne e bambini che cantano insieme e i fili di stelle formano la parola Ultimo. 

Dall'altro lato un'enorme skyline di Londra, con il London Eye in bella vista, ricordando la città che entrambi amiamo alla follia. Sulle altre due pareti ci sono due frasi: da un lato "É la fantasia che trasforma in pianeti i sassi", mentre dall'altro lato c'è scritto "E ho perso voli, e ho perso treni ma il mondo l'ho trovato sotto ai piedi". Al centro si trova un pianoforte bianco, candido come la neve, come quello che sognavo sempre quando ero bambino. 

Mi volto a guardare Marta che mi osserva con un sorriso stampato in faccia. Immediatamente la prendo tra le braccia e la bacio passionalmente. 

"Grazie amore mio, è il regalo più bello che potessi farmi!"

"Volevi un luogo in cui rilassarti e ho pensato che questo potesse essere quello giusto"

"É tutto perfetto, come te, come noi"

"Ti amo Niccolò, sono felice che ti piaccia, non ero sicura che avresti apprezzato"

"Ti amo piccolè, è tutto stupendo...e se mo andiamo a casa te faccio vedè quanto ho apprezzato"

Marta ride e mi bacia, mentre io mi dirigo verso la porta, pronto a dimostrarle nuovamente tutto il mio amore per lei, la mia dolce metà! 

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