29. Poesia senza veli

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POESIA SENZA VELI

POV. NICCOLÒ 

Mi appoggio allo stipite della porta e vedo Giselle davanti allo specchio. Si porta le mani sul pancione e si osserva attentamente. Passa dolcemente lo sguardo sulla pancia mentre la accarezza per poi passare a guardare disgustata le gambe, i fianchi e poi la faccia.

"Che stai facendo?", chiedo decidendo di entrare. 

"Nic", si volta a guardarmi, "Nulla solo che... sono diventata grassa e adesso non ti piacerò più"

Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime e la abbraccio forte.

"Spero tu stia scherzando, sei la donna più bella del mondo che è ingrassata solo perché mi sta regalando un figlio! E comunque saresti stupenda anche con qualche chilo in più"

"Grazie amore"

"Figurati, ora avrei bisogno di te, Adriano ha detto che la canzone è stupenda ma io vorrei anche un tuo parere, ti va?"

"Certo che mi va!", entusiasta saltella verso la stanza del pianoforte facendomi ridere. Vado di là anche io e la trovo già seduta sul divano di pelle di fronte al piano. Mi accomodo davanti allo strumento e lentamente inizio a suonare. 

E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu

Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più 

E ti ho portato due fiori, uno sono io e l'altro sei tu

E vorrei essere anch'io bello come sei bella tu... 

Suono tutta la canzone e quando finisco Giselle corre ad abbracciarmi.

"É bellissima amore"

"Volevo farti capire che anche se stiamo per avere un figlio e ora sappiamo meglio cos'è l'amore io vorrei che tu sapessi che possiamo sempre tirare fuori i bambini che siamo e vivercela in spensieratezza!"

"Ti amo ancora di più quando dici queste cose! Voglio essere sempre bimba con te amore!"

La bacio intensamente e poggio una mano sul suo pancione per accarezzare il nostro piccolo. Non faccio in tempo a poggiare la mano che subito mio figlio scalcia 

"Hai visto? É piaciuta anche a lui" 


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