Avviso:
ho scelto di dividere questo capitolo in due diversi, ma... non voglio farvi aspettare fino a lunedì prossimo, quindi questa settimana avrete un doppio aggiornamento. Il prossimo capitolo, infatti, uscirà eccezionalmente giovedì alle 12❤️
Non sei il cattivo delle fiabe, Damian.
-M
Una volta che il taxi ha accostato davanti all'Hopital Georges Pompidou, Damian mi raggiunge aprendomi la portiera.
Sa che non è necessario farlo, eppure sembra essere un gesto a cui non vuole rinunciare.
«Pronta?» mi chiede, prendendomi la mano.
La stringo, e sento premere la mia pelle contro l'anello al suo dito.
Alzo lo sguardo sull'edificio grigio e sulla sua parte frontale interamente di vetro, poi annuisco, mentre sento il tassista mettere in moto e immettersi in strada.
Mi giro verso Damian, i tratti del suo volto sono più rigidi del solito, seppur sempre bellissimi. Ieri è stato qui e dopo essere tornato al Mandarin è rimasto davanti al pc fino a notte fonda.
Mi aveva chiesto di dormire, di non aspettarlo, ma non sono riuscita a farlo. Così mi sono seduta sul letto e ho continuato a lavorare al computer sulla traduzione in braille di Peter Pan di Berrie, finché non mi ha raggiunto.
«Ehi», senza lasciar andare la mia mano, si sposta davanti a me, coprendomi la visuale dell'ospedale. Mi alza il mento con due dita. «Grazie.»
I suoi occhi brillano nei miei e mi sollevo sulle punte per raggiungere le sue labbra e lasciargli un bacio che lui accoglie con un sorriso, prima di rinsaldare la presa sulla mia mano e portarmi all'interno.
«Non vedo l'ora di conoscerla» sorrido, stringendomi al suo braccio.
Quando entriamo, un paio di medici che ci passano davanti a passo spedito si fermano a stringergli la mano, poi proseguiamo verso gli ascensori.
L'odore di questo posto, di asettico e disinfettante, non mi piace, ma sapere che oggi Damian mi abbia chiesto di accompagnarlo nasconde ogni ricordo sotto un tappeto che non vorrei più sollevare.
«Mi ha chiesto espressamente di te, quando ieri ho provato a tranquillizzarla parlandole delle storie a cui lavori» dice, premendo il pulsante dell'ascensore. «Il mio francese è pessimo, ma è una bambina intelligente e se la cava bene con l'inglese» abbozza una risata che gli illumina gli occhi.
«Le hai parlato di me?»
Le porte dell'ascensore si aprono e, dopo aver lasciato uscire un piccolo gruppo di infermieri, entriamo.
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BLIND
ChickLit«Il tuo nome è la mia condanna, Violet.» _________ Si dice che due anime che si appartengono siano destinate a rincontrarsi. Ma cosa succederebbe se due anime destinate a distruggersi si dovessero incontrare una seconda volta? 𝑻𝒆𝒔𝒕𝒂. Damian viv...