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...potrebbe essere un tumore, speriamo possa essere benigno...

Erano le uniche parole che riecheggiavano nella mia mente, quella mattina non avevo voglia di fare niente, non volevo allenarmi, non volevo vedere nessuno, volevo solo stare solo con me stesso.
La vita mi aveva dato tanto, ma allo stesso tempo mi aveva tolto tanto, mio padre, il mio migliore amico e ora rischiavo di perdere la donna della mia vita.
Mio padre mi aveva sempre detto di aprire gli occhi, di aprirmi a Becca prima che fosse troppo tardi, io ero testardo e non gli avevo dato ascolto, mi ero sempre detto che c'era tempo, eravamo giovani e ora mi sembrava che quel tempo fosse finito.
Presi le chiavi della macchina e andai nell'unico posto al mondo che odiavo, il cimitero.
Non mi piaceva andare in quel posto, ma quando avevo bisogno di parlare con mio padre andavo lì, come se fosse l'unico posto nel quale mi poteva ascoltare, sapevo benissimo che avrei potuto parlare con lui anche restando a casa sul divano, ma andare lì mi dava un senso di vicinanza.
Quando arrivai davanti alla sua lapide come ogni volta mi misi a sedere per terra e poi iniziai a parlare con lui, come se potesse rispondermi.

C: papà sono stato stupido, tanto stupido, ho pensato di avere ancora tempo e invece rischio di non averne più...la amo, e forse l'ho sempre saputo ma non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo a me stesso e a lei e ora la vita ancora una volta decide di punirmi...perché?

Feci un altro sospiro profondo e poi tornai a parlare con lui.

C: salvala papà, ti prego salvala, sono disposto a rinunciare a qualsiasi cosa, sono disposto a rinunciare a lei per sempre, se la salvi prometto di lasciala andare, di farle vivere la sua vita. Pur di saperla viva sono disposto a rinunciare a lei anche come amica...ti prego non portarmi via anche lei...

Scoppiai a piangere come un bambino e poi una mano si posò sulla mia spalla, quando alzai lo sguardo trovai Lorenzo, mi alzai per abbracciarlo.

L: sapevo di trovarti qua, come stai Charles?
C: di merda, non posso perdere anche lei...
L: non si sa ancora nulla?
C: potrebbe essere un tumore Lori...
L: sei andato da lei?
C: no...non me la sento
L: vai da lei, ha bisogno di te...
C: no lori non puoi capire
L: Charles non fare il bambino...
C: no ora devo andare ho una cena al club scusa.

Non aggiunsi altro tornai alla macchina e poi di corsa fino a casa, avevo fatto un voto, come Lucia nei promessi sposi per salvare la vita a Renzo, o era il contrario non me lo ricordavo, non ero io quello bravo in lettere ma era Becca, mi diceva sempre che ero distratto e che pensavo solo a quelle stupide macchine.
Be comunque avevo fatto una promessa rinunciare a lei per salvarle la vita, lo so era stupido e rischioso ma non volevo privarmi anche di lei, preferivo saperla viva e felice.

POV Becca

I medici erano preoccupati la mia famiglia lo era e Pierre mi stava sempre attaccato, ma in tutto questo mi mancava una persona: Charles.
Gli scrissi ma non mi rispose, provai a chiamare Lorenzo che mi disse di averlo trovato al cimitero a piangere davanti alla tomba del padre.
Lo conoscevo abbastanza bene per sapere che se era andato lì era solo per causa mia, lui odiava quel posto, era evidente che aveva paura di perdermi.
Anche se i medici mi avevano sconsigliato di muovermi fino a quando non si aveva una risposta più chiara sul mio stato di salute, chiesi al mio autista di accompagnarmi da Charles.
Odiavo camminare con le stampelle ma era l'unico supporto che mi permetteva di deambulare.
Arrivata al suo appartamento suonai il campanello, sapevo benissimo che era in casa, dalla strada avevo visto che c'erano le finestre aperte, e lo avevo visto anche camminare sulla terrazza, nonostante avessi suonato non mi venne ad aprire.
Mi appoggiai alla sua porta e iniziai a bussare, ma nulla non mi apriva.

B: Charles lo so che sei in casa...aprimi...

Nulla, neanche questo gli fece aprire quella dannata porta, me ne stavo per andare, ma prima dovevo fare una cosa.

B: Charles...so cosa stavi per dirmi al lago, è tutta la vita che in cuor mio aspettavo quel momento, ho sempre sognato che tu mi dicessi che mi amavi e ora che c'eravamo quasi andati vicini la vita ci ha fatto questo.
Ma Charles noi siamo più forti di tutto questo, passerà anche questa cosa e torneremo ad essere becca e Charles, non fare lo stronzo egoista, sto male e so quanto tutto questo ti stia riportando a rivivere certe cose, ma non puoi chiuderti a riccio, non puoi escludermi, Charles ho paura...paura di morire, paura di non avere più tempo...Charles ti amo, ti ho sempre amato e ti amerò per il resto della mia vita, che sia breve o corta...

Sentii un singhiozzo provenire dietro alla porta era lui, restai ancora un attimo a fissare la porta e quando stavo per andarmene una mano mi prese per il polso, era Charles...

C: ti amo Becca e l'ho capito da quella dannata sera quando mi hai trovato in lacrime dopo la morte di mio padre...

Le labbra di Charles si avventarono sulle mie, era un bacio dolce e delicato

B: e charlotte?
C: l'ho lasciata, dopo il gran premio di Monaco.

Mi prese in braccio e mi portò in casa sua, in poco tempo finimmo in camera sua, mi fece distendere sul letto, sapevo cosa stava per succedere, ma rischiavo di non avere abbastanza tempo per dirgli di no, così mi lasciai andare.
Le sue mani erano su ogni parte del mio corpo, la sua bocca si posava delicatamente sulla mia pelle rilasciando tanti baci dolci e delicati e poi si fermò.

B: Charles continua ti prego...lo voglio l'ho sempre voluto
C: becca non posso...devi andare ho sbagliato tutto
B: no, non stiamo sbagliando niente...

Fine prima parte
Sarebbe troppo lungo come capitolo
Quindi ho deciso di dividerlo in due parti 😅

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