L'accademia del desiderio

L'ultima prova

"Buongiorno, care candidate. Siete rimaste in quattro, ma solo tre potranno accedere al programma di formazione dell'accademia."
Madame Valerie ci accoglie nel giardino posteriore della villa. È un ambiente ben curato, con un prato all'inglese e dei cespugli di oleandro fioriti. Al centro c'è una piscina, circondata da lettini e ombrelloni bianchi. Non posso credere ai miei occhi: niente a che vedere con la piscina del campo estivo dove andavo da bambina.
"È una cosa da film..." mormoro a Viola, che è qui in piedi accanto a me.
Oggi è stato richiesto il costume da bagno, per cui siamo tutte in bikini e infradito.
Io ho indossato un bikini nero a triangolo, molto semplice. Mi sembrava che esaltasse il contrasto con i miei capelli biondissimi.
Viola ha optato per un costume a fantasia sui toni dell'arancione e devo dire che è molto intrigante, del resto ha un seno prorompente, che il bikini a malapena riesce a contenere.
Ci sono altre due ragazze con noi. Una si chiama Melania, ha un fisico molto atletico, che sfoggia con un reggiseno rosa striminzito e un perizoma abbinato che mostra tutto il suo fondoschiena sodo.
Dall'altro lato c'è Lin, una ragazza cinese che non parla molto. Ho visto che porta un costume intero piuttosto castigato, non so se questa scelta pagherà.
"Dunque ragazze, accomodatevi sui lettini, rilassatevi. La prova di oggi consiste nel mettervi la crema a vicenda. Spalmare la crema a qualcuno è un gesto frequente d'estate e i nostri clienti lo richiedono spesso... Voglio vedere come vi muovete. Se lo fate tra di voi è meno imbarazzante, quindi... Forza! Pamela con Viola, Melania con Lin. Trovate le creme già in postazione."

Madame oggi indossa un caftano di lino bianco, sotto il quale porta anche lei il costume da bagno. Non si sbottona, però, quindi non riesco a vedere il suo corpo. Peccato.
Io e Viola ci dirigiamo verso la postazione, dove ci accoglie la solita cameriera.
"Pamela, dobbiamo vincere. Impegniamoci!" mi sussurra Viola, mentre afferra il flacone di crema.
Annuisco.
Mi sdraio a pancia in giù sul lettino, mentre Viola inizia ad accarezzarmi le spalle e la schiena, cospargendomi di crema. Il tocco è piacevole.
Passa poi ai fianchi, al retro delle cosce e... Alle mie chiappe, o perlomeno alla parte mostrata dal costume. Rabbrividisco per i movimenti leggeri delle sue dita. Mi sembra che stia andando anche un po' sotto al costume... Trattengo il fiato.
"Ok, ora è il mio turno! Dai, Pamela!"
Mi alzo a malincuore e lascio stendere Viola.
Ha un corpo formoso, con le curve nei punti giusti. Lei verrà sicuramente presa, immagino che ad un uomo possa piacere la linea dei suoi fianchi che si allarga in un sedere rotondo, abbondante ma sodo.
Inizio da lì: con una generosa dose di crema, le massaggio il fondoschiena e le natiche.
Viola sospira.
"Tutto bene?"
"Sì, sì... Prosegui pure."
Esercito pressione sui suoi glutei, con le mani aperte, forse anche per più tempo del necessario.
Madame Valerie si accosta alla postazione per vedere come procede.
"Come va, Viola? Le sembra che le mani di Pamela siano piacevoli?"
"Mmm sì, è una goduria!" mormora lei, contraendo leggermente i muscoli al mio tocco.
Risalgo la spina dorsale e le massaggio le spalle con lo stesso metodo.
"Bene, ho visto abbastanza!"
Madame interrompe i massaggi.
"Ragazze, tutte in terrazza per il verdetto finale, coraggio!"
La cameriera ci aspetta su una zona rialzata del giardino, con un vassoio ricolmo di bevande alla frutta.
Oggi ha la solita minigonna nera, e una maglietta bianca attillata che non riesce a nascondere i suoi grandi capezzoli.
Cerco di non guardare.
Madame Valerie ci tiene ad offrire a tutte un piccolo rinfresco, perché l'ospitalità per lei è parte della sua azienda. Poi, molto brevemente, ci dice: "Pamela, Viola e Melania sono le prescelte. Lin, sono desolata, ma i posti sono solo tre. Ora andate! Avrete presto mie notizie."

Mentre ci allontaniamo, Viola mi prende sottobraccio.
"Se passiamo la selezione, starai in camera con me?"
Annuisco, senza dubbio, mentre il mioa guardo scivola di nuovo nella sua scollatura.