Il buco della serratura

2.1K 14 4
                                    

Dopo la cena squisita al ristorante Du Lac, i clienti ci invitano a bere un drink in una discoteca lì vicino. Noi accettiamo: abbiamo ancora un'ora di lavoro circa, poi il van tornerà a prenderci.
Luca e Paolo ci fanno sistemare nel privè a loro dedicato, e ordinano subito delle bottiglie.
La musica è assordante e coinvolgente; Viola ed io ci lasciamo trascinare dal ritmo e cominciamo a ballare.
I due uomini ci osservano, seduti sui divanetti. Scommettono che non vogliono far finire la serata, ma... Queste sono le regole.
Dato che il privè è rialzato rispetto alla pista, alcuni ragazzi stazionano sotto di noi. Sono giovani, più o meno hanno la nostra età, e ci stanno mangiando con gli occhi.
A un certo punto mi avvicino a Viola e le dico nell'orecchio: "Sai perché ci stanno guardando quei tre là sotto? Siamo senza mutande!"
Viola ride di gusto. "E allora tu apri di più le gambe, falli desiderare!"
È un gioco pericoloso, ma siamo nel privè, protette da Luca e Paolo (e da un buttafuori posizionato qua a fianco).
Balliamo, sollevando un pochino il vestito, scoprendo l'interno coscia. Con le luci strobo della pista, c'è un effetto vedo e non vedo.
I ragazzi sono ipnotizzati. Dopo un paio di canzoni, dobbiamo andare via. I due clienti ci baciano sulle guance, lasciando scivolare le loro mani sui nostri avambracci o sui nostri glutei. Va bene così.
Usciamo dal locale e... Troviamo Madame. "Ragazze! Ho ricevuto un messaggio da Paolo. Siete piaciute tantissimo!"
Sull'onda dell'entusiasmo, bacia Viola sulle labbra. La guardo in shock, e lo stesso la mia amica: Madame è sempre così fredda e controllata...
Poi fa lo stesso con me. Mi afferra il mento e posa le sue labbra sulle mie, per una frazione di secondo.
"Scusate, ma sono troppo euforica!" esclama, noncurante di ciò che ha appena fatto.

Il van ci riporta in Accademia poco dopo.
Io e Viola saliamo in camera nostra, stordite dalla serata e dal bacio della nostra insegnante.
Una volta in stanza, Melania non c'è. È tutto buio, ma una lama di luce proviene dalla porta del bagno. Intorno è tutto silenzio, eccetto per dei gemiti soffocati...
Ci avviciniamo senza far rumore, spiando attraverso lo spazio della porta socchiusa.
In bagno abbiamo una vasca idromassaggio rotonda, abbastanza ampia. È piena di schiuma e, seduta sul bordo, c'è Melania: nuda, bagnata, con le gambe spalancate. Ha gli occhi socchiusi e si sta toccando, languidamente, le sue dita che la penetrano piano.
La cosa più sconvolgente è che... Immerso nella vasca, c'è un uomo. Lo vediamo solo di spalle, ma sembra giovane, con un bel fisico scolpito e i capelli corti neri.
Dopo pochi secondi, si alza in piedi, con ciuffi di schiuma che tappezzano la sua schiena. Si gira un po' di profilo, così possiamo vedere il suo pene eretto, percorso da vene violacee. È ben dotato, alto, con il naso un po' schiacciato, da pugile. Non l'abbiamo mai visto.
"Succhialo!" ordina, con voce profonda.
Melania si inginocchia nella vasca e tira fuori la lingua, senza esitazioni, per stuzzicarlo. Con facilità, dischiude le labbra e lo accoglie tutto fino in fondo, con un mugolio soffocato.
"Andiamocene! Sai che sta andando contro le regole, non voglio vedere oltre! Sennò saremo complici!"
Viola è nel panico, ma so che ha ragione.
"Andiamo giù in cucina a fare uno spuntino, magari?" domando sottovoce.
In quel momento, sentiamo un urlo provenire dal bagno. Guardiamo meglio attraverso la porta: Melania è chinata a 90 gradi sulla vasca,  il suo culetto rotondo è esposto. L'uomo misterioso la sta penetrando con colpi decisi, mentre lei gode, emettendo gridolini di piacere.
"Ti piace eh, troietta?" chiede l'uomo, sculacciandola con mano ferma. Le chiappe di Melania diventano presto rosse e irritate, ma a lei non importa. Si muove avanti e indietro per facilitare il suo partner, sembra che ne vuole sempre più.
"Sì professore, mi piace!" mormora lei.
"Non vedo l'ora di scoparmi anche le altre, del resto a breve sarò il vostro insegnante e dovrete obbedirmi!"

Viola mi guarda sconvolta, senza parlare. Io ricambio lo sguardo, shockata quanto lei. Ma che diavolo sta succedendo in questa scuola?

L'accademia del desiderioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora